28 gennaio 2011

PICCOLE COMUNITÁ PIACCIONO

Foto: chi ci crediamo di essere? Questa galassia si trova a miliardi di anni luce dalla terra e ha una massa 20 volte piú del sole - (foto della galassia a spirale M51 fatta dal telescopio spaziale Hubble - pubblicazione immagini GOOGLE).


É passata la Giornata della Memoria (27 gennaio). Merita la dedica di una bella poesia-preghiera (il salmo 93 nella bibbia della Cei, solo un pezzetto per noi annoiare i lettori). Voglio dedicarla anche all´Italia, che ha avuto tanti martiri dell´Indipendenza e poi martiri della Liberazione dal nazifascismo. E che ora é in grande affanno: per colpa di un bohémien o della bulimia diffusa?

Fino a quando gli empi, Signore, - fino a quando gli empi trionferanno? - Sparleranno, diranno insolenze, - si vanteranno tutti i malfattori?
Signore, calpestano il tuo popolo, opprimono la tua eredità. - Uccidono la vedova e il forestiero, - danno la morte agli orfani.
Dicono: «Il Signore non vede,- il Dio di Giacobbe non se ne cura».
Comprendete, insensati tra il popolo, - stolti, quando diventerete saggi? Chi ha formato l'orecchio, forse non sente? - Chi ha plasmato l'occhio, forse non guarda? - Chi regge i popoli forse non castiga, - lui che insegna all'uomo il sapere? Il Signore conosce i pensieri dell'uomo: - non sono che un soffio.
Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, - e che ammaestri nella tua legge, - per dargli riposo nei giorni di sventura, - finché all'empio sia scavata la fossa.
Perché il Signore non respinge il suo popolo, - la sua eredità non la può abbandonare, ma il giudizio si volgerà a giustizia, - la seguiranno tutti i retti di cuore.

Dal 2 al 4 febbraio prossimo, a Dakar, avverrá il Forum Sociale Mondiale del 2011. In proposito scrivono Gustave Massiah e Nathalie Péré-Marzano, rappresentanti di Researk and information Centre For Development (CRID - Francia) nel Consiglio Internazionale del Forum Mondiale (fonte Adital): La situazione globale é segnata dall´approfondimento della crisi strutturale della globalizzazione capitalista. Le quattro dimensioni della crisi (sociale, geopolitica, ambientale e ideológica) saranno affrontate a Dakar. La crisi sociale sará trattata in particolare dal punto di vista della disuguaglianza, della povertá e della discriminazione, mentre quella geopolitica sará discussa in particolare quanto alla guerra, al conflitto, all´accesso alle materie prime e all´emergenza delle nuove potenze. La crisi ambientale sará messa a fuoco in particolare dalla prospettiva del cambiamento climatico, mentre quella ideologica sará vista dalla prospettiva delle ideologie sicure, della questione delle libertá, della democrazia e della cultura, temi presenti fin dal Forum di Belém e che saranno analizzati in profonditá".

Continua la citazione: L´evoluzione della crisi mette in luce una situazione contraddittoria. Diverse analisi del movimento "per un altro mondo possibile" vengono accettate, riconosciute, e contribuiscono a mettere in crisi il neoliberalismo. Le proposte prodotte dai movimenti sono accettate come base, per esempio: il controllo dei settori finanziario e bancario, l´eliminazione dei paradisi fiscali e tributi internazionali, il concetto di sicurezza alimentare, fino a poco tempo fa considerate eresie, ora si trovano nell´agenda del G8 e G20. Tuttavia non sono ancora state tradotte in politiche realizzabili. Queste proposte vengono accolte ma non si traducono in pratica a causa dell´arroganza delle classi dominanti che hanno fiducia nel loro potere.

Questa notizia mi piace: (dal Corriere della sera): Certo - ha detto il vescovo Mattiazzo - sono dispiaciuto per la morte di questo ragazzo. Ma non sono d'accordo con una certa esaltazione retorica, non facciamone degli eroi. Magari poi si scopre che un soldato è morto per una mina fabbricata in Italia...». Tre settimane fa proprio un delegato del vescovo di Padova celebrò a Thiene i funerali privati di Matteo Miotto, il penultimo alpino ucciso in Afghanistan il 31 dicembre scorso, raggiunto dal proiettile di un cecchino. Poi, martedì 18 gennaio, è stato ammazzato anche il caporalmaggiore Luca Sanna, stavolta nell'avamposto di Bala Murghab. In tutto, fanno 36 morti dall'inizio della missione. «Ma quelle non sono missioni di pace - ha dichiarato l'altro giorno il vescovo Mattiazzo -. I nostri soldati vanno lì con le armi...». Continua il testo con il commento polemico balbettato dal ministro La Russa: "Pensi fino a dieci prima di parlare!" Poi una specie di minaccia: "Non é questo il parere della gerarchia piú alta". Non pretendiamo che il ministro si regoli secondo il Vangelo, ma che capisca che noi sí, e che sappiamo distinguere il linguaggio del Vangelo da quello diplomatico. Il quale, tra parentesi, stando alle norme canoniche non dovrebbe mai entrare nella liturgia della messa: nemmeno quella funebre dei militari.

Su vari giornali brasiliani in questi giorni: il DNA dell´orangotango é 97% uguale a quello umano. Questo spiega molte cose.

Alcune persone dell´Associazione laicale Kairós di cui fui uno dei fondatori (ora non partecipo piú da anni), mi hanno mandato in una e-mail la relazione della celebrazione della Giornata contro l´Intolleranza Religiosa, il 21 gennaio scorso, a Goiania.


É un altro spaccato di come si evolve la situazione delle religioni e delle Chiese in Brasile: e con questo torniamo sul tema del post precedente, che metteva in luce la fuga dalle grandi Chiese storiche e il pullulare di nuovi gruppi e chiese piccoli e indipendenti.Come si spiega? Per me é anche un segno che la gente aspira ad essere protagonista e a pensare con la propria testa. Nelle grandi istituzioni si sente prigioniera. Tutti quanti, peró, si riconoscono ancora in Gesú di Nazaret. Oltrettutto Gesú combatté intensamente contro il formalismo ipocrita dei farisei e l´abuso di potere dei sacerdoti, che collaboravano con l´Imperatore di Roma nello spogliare il popolo, e ora la gente si ritrova nella propria Chiesa ambedue le cose: formalismo e l´ipocrisia (possiamo chiamarla "diplomazia" che é piú dolce). Delusione e fuga.Non é detto, peró, che dove vanno trovino quello che cercano. Vogliamo scommettere che chi ha incontrato una Comunitá ecclesiale di base" viva che rispetta le persone e permette loro di sentirsi protagoniste non é scappato? Non é il tempo di chiudersi nelle barricate, ma di far sentire al mondo l´amore del Padre rivelato in Gesú Cristo (vedi post scriptum). Ma torniamo al messaggio e-mail: riunione di un gruppo di venti persone per una iniziativa umanitaria e democratica, gruppo in cui solo le due che mi hanno scritto (Isabela e Ana) sono cattoliche. Vi traduco il messaggio per vostro scandalo.

Buona sera! Stamattina io e Ana Clara siamo andate - al posto del presidente - ad un incontro che commemorava la Giornata Nazionale contro l´Intolleranza Religiosa, istituita il 27/12/2007 dal Presidente Lula e il suo ministro Gilberto Gil. C´erano rappresentanti di diverse religioni ed entitá civili, per discutere sull´argomento. Il programma é cominciato alle 9.30 con la presentazione di tutte le persone presenti, circa venti partecipanti. Durante la presentazione ognuno doveva parlare del gruppo al quale apparteneva e del suo scopo. Il primo a pronunciarsi é stato il rappresentante del Comune di Goiania (José Eduardo) che ha sottolineato l´importanza e la lotta della URI, iniziativa delle religioni unite contro l´intolleranza. Ha detto che crede negli ancestrali e frequenta un "terreiro" (ndr: spazio recintato in cui si celebrano i culti a quelli che noi chiamiamo "spiriti").

Il secondo é stato un sacerdote Orixá che ha presentato la sua militanza dicendo che lavora per demistificare i pensieri circa la sua religione. Insieme a suo figlio e ai nipoti ha cantato un inno per rappresentare la sacralitá e ha concluso dicendo che é molto facile parlare di Dio, e molto difficile praticare ció che si dice. In seguito ha parlato suo figlio (Ugo) che ha rivelato di essere nato cattolico, e otto anni fa si é staccato per studiare tutte le religioni, e poi ha optato per l´umbanda. Tre anni fa ha conosciuto il lider Orixá ed é diventato suo figlio solo da due settimane.

Presidente della Chiesa di Gesú, conosciuta come Mormone, Valdir Malagueta ha parlato della fondazione della sua chiesa negli USA e dell´importanza della tolleranza e della forma con cui é predicata nei suoi templi, dove non é permessa nessuna discriminazione. Poi João Gilberto ha esordito dicendo che non rappresentava nessuna istituzione, ma che era affiliato di Chico Xavier e lavorava come volontario da diversi anni. Andó a un Festival della Pace ad Assuncion e tornó con un progetto di portarlo qui.

In rappresentanza dell´Associazione Amor Exigente (ndt: associazione interconfessionale, che attua anche nella parrocchia di Itaberaí come pastorale parrocchiale), Arlete ha sottolineato la loro lotta coi dipendenti chimici e sei anni fa il loro progetto l´ha aiutata a trovare maggior pace nel suo lavoro di volontaria. In seguito io ed Anna abbiamo parlato dell´associazione Kairós, del significato del nome e del suo legame col Movimento Nazionale Diritti Umani e la Commissione Pastorale della Terra, abbiamo descritto gli incontri, i membri, e alla fine abbiamo cantato il versetto di ogni nostro incontro: "Onde reina o amor", dove regna l´amore.

Poi é stata la volta di Genivalda, che ha detto che il 17/04/2009 fu fondata la URI (Unione di Rifiuto dell´Intolleranza) in Goias, e ha aggiunto di appartenere al Nucleo Spiritista, di credere nella reincarnazione e di entrare in contatto con le entitá. Poi Joelma Cristina, che si é presentata come segretaria di José Eduardo e ha invitato tutti i presenti a partecipare al Gruppo di Lavoro per la Pace. Ha detto che questo gruppo del comune sostiene tutti i gruppi della comunitá, come l´URI. Il GT é stato istituito con la legge 8929 e per farne parte ci vuole un documento. Ha detto di essere di dottrina spiritista ma con affinitá verso le religioni di matrice africana.

E ora parliamo d´altro: il giornale Folha di São Paulo pubblica, oltre a un trafiletto sull´arrabbiatura scomposta di Berlusconi con Lerner, queste brevi pennellate:

Su Dilma. La Presidenza della Repubblica offre agli occupanti una tribuna rafforzata. Qualcosa che l´ex-presidente nord-americano Theodore Roosevelt chiamó "bully pulpit" (pulpito formidabile). Nei suoi primi giorni di potere Dilma Rousseff si é rivelata una cultrice del silenzio. Ci sono due ipotesi: o tenta di essere diversa da Lula, che ha usato e abusato del pulpito, oppure non sa cosa dire. Sia come sia, il suo mutismo serve almeno ad una cosa. Permette di udire i rumori che il PMDB e il PT le producono intorno. La colonna Pannello della Folha mostra la contabilitá della mancanza di risonanza della successora di Lula, e ricorda che nei prossimi giorni salirá sul palco quattro volte. Scioglierá la lingua o continuerá a bocca chiusa?

Sulla successione: L´ereditá di Lula non é fatta solo di trappole fiscali. La gestione di Dilma Rousseff metterá in vetrina un rubino ricevuto in testamento: lapidata nelle officine dell´IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia Statistica) la pietra verrá alla luce solo giovedí prossimo (il 27), ma sta giá brillando negli uffici del Ministero dell´Economia. La percentuale di disoccupazione del dicembre 2010, ultimo mese della presidenza dell´ex-sovrano, si é aggirata intorno al 5%. In novembre la media nazionale é stata di 5,7%. Era giá, allora, l´indice piú basso dei due mandati di Lula. La disoccupazione é stata un pó piú bassa anche grazie a un fenomeno tipico di fine anno: l´aumento delle assunzioni a tempo determinato, specialmente nel commercio. Si sa che in gennaio dovrá aumentare. Ma l´equipe di Dilma, a mani giunte, lavora su una ipotesi ottimista. Si pensa che buona parte dei contratti di Natale saranno registrati in modo definitivo e sopravviveranno al carnevale. Vedremo.

Sui disastri del 2010 - Nel 2010 le eruzioni della natura hanno prodotto 373 disastri nel mondo. Sono costati 296,8 mila vite umane e 110 miliardi di dollari di danni materiali. I dati sono pubblicati dall´organismo dell´ONU che si chiama UNIDIR - Strategia Internazionale per la Riduzione dei Disastri - . Per la prima volta il continente americano ha prevalso sugli altri nel ranking dei peggiori disastri. Lo dobbiamo alla novitá soprattutto di Haiti. Da solo, il terremoto di Haiti del 12 gennaio 2010 ha ucciso 22,5 mila persone. Un altro terremoto, che ha scosso il Cile il 27 febbraio dell´anno scorso, é salito all´apice nella lista dei flagelli piú cari. Secondo le stime ONU il terremoto cileno ha recato danni per circa 30 miliardi di dollari. Nonostante faccia impressione, questa cifra é ancora lontana da quella dei danni causati dal terremoto di Sichuan, in Cina. Accaduto nel 2008, costó 86 miliardi di dollari. Dopo l´America, il continente piú castigato dal clima é stato l´Europa. Il secondo posto é dovuto soprattutto all´onda di calore che ha mietuto 56 mila vite in Russia.

La ricerca dell´ONU fa un passeggio macabro attraverso il mondo. Ricorda le inondazioni che hanno martoriato la Francia in giugno. I rigori di un inverno atipico che ha congelato la maggior parte dell´Europa nel dicembre scorso. Fa memoria dei terremoti della Cina (aprile, 2960 cadaveri), e dell´Indonesia (ottobre, 580 morti). Impila i 2 mila corpi che sono periti nei disastri del Pakistan. Fa riferimento alle inondazioni e frane che hanno inquietato l´Australia in aprile e dicembre 2010. La segretaria generale dell´organismo ONU che si occupa di disastri, Margareta Wahlström, ha sottolineato una cosa ovvia che non tutti vedono: "Se non interveniamo ora, vedremo sempre piú disastri, a causa dell´urbanizzazione disordinata e del degrado ambientale...” Dall´8 al 13 maggio l´ONU tenterá di mettere in piedi, a Ginevra, una “Piattaforma Globale per la Riduzione dei Disastri”. Si spera che il governo brasiliano mandi rappresentanti all´incontro. Stati come Rio, São Paulo e Minas Gerais dovrebbero fare altrettanto. Sono bastate le inondazioni e gli smottamenti della regione montagnosa di Rio per dare al Brasile una posizioni di supremazia negativa nelle statistiche ONU per 2011. La somma parziale dei morti ha giá raggiunto gli 809. Considerando la quantitá dei dispersi (469), il potenziale delle fosse é, per ora, di 1.278. Una calamitá. - (Escrito por Josias de Souza).

Nota finale: oltre a questo, teniamo conto che: 1) molti dei nostri fedeli passano il tempo libero assistendo a Grande Fratello, telenovelas e show umoristici volgari e demenziali. 2) Sempre in TV, sono bombardati da decine di programmi religiosi tenuti da pastori che, spesso, spaziano avanti e indietro nella Bibbia stralciando frasi e facendone la loro interpretazione letterale "ad usum delphini". 3) Nei nostri programmi religiosi, tra una messa in diretta e una novena, non rare volte si vedono e ascoltano discorsi concitati che sanno di proselitismo spicciolo, commercio o imbonimento. 4) Anche nelle celebrazioni parrocchiali é di moda puntare piú sullo stimolo all´emotivitá che sullo sviluppo di una spiritualitá e una coscienza sane e ben informate. Specie nei "movimenti", si va dietro allo stile televisivo. É complicato per tutti e in tutti i campi, ormai, distinguere tra il vero e il falso, l´autentico e il fasullo. Non esiste solo degrado ambientale....Ma sicuramente lo Spirito Santo ci metterá il dito: preghiamo per la salvezza della prossima generazione.

Nessun commento:

Posta un commento