22 ottobre 2012

VISITA PASTORALE

La settimana é stata contrassegnata dalla visita pastorale del vescovo diocesano, che si é conclusa ieri con la messa nella Chiesa Parrocchiale, ancora in via di ristrutturazione.
I fatti interessanti della settimana, fuori da Itaberaí, sono molti. Non ultimo: in Italia un prefetto si é ritenuto offeso da un prete che chiamava "signora" una sua collega (prefetta?). Io peró mi limiteró a pubblicarvi alcune foto della visita che rimarrá nella storia(suppongo - ma il futuro é imprevedibile).
Gli operatori pastorali di Itaberaí. Manca solo la suora piú giovane, Katiuska, venezuelana, che ha operato lo scatto. Il vescovo, Eugenio Rixen, é quello in mezzo. É un anglosassone, quindi il piú alto e piú rosso del gruppo.
Sotto vedete l´incontro delle comunitá del settore Santo Antonio, che raggruppa 7 comunitá. É l´area in cui io abito e in cui ho una presenza piú frequente, ma non ero presente alla riunione perché quella sera (martedí) ero impegnato con una messa in campagna, nella comunitá di Sitio Novo dove ho celebrato nel portichetto di una casa di contadini. L´incontro con il vescovo é avvenuto, invece, nella cappella piú grande del settore.
La visita al Centro Educacional Fernanda Park, ossia Reforço Escolar - la fondazione di Don Maurizio e Modena Terzo Mondo che ora é anche Associazione Convenzionata con il comune per il servizio di scuola a tempo pieno.
Il gruppo dei funzionari del Consiglio di Tutela dei minori, organo pubblico.
Il pranzo con rappresentanti delle comunitá di base e di alcuni movimenti.

11 ottobre 2012

C´É UN SINODO !!!!

Oggi, 12 ottobre, al mattino presto, ho dato un´occhiata alla web cam di Montese, e ho visto un nebbione fitto che copriva tutto il paese. Brrr....che freddo. Temperatura 16 gradi. A quell´ora, qui erano 19. Poi ho preso la macchina e sono andato al santuario di Areias a celebrare per i pellegrini. Inizio della messa ore 6. Parecchia gente. Dopo ho scattato alcune foto e sono tornato a casa. Aggiungo le foto. al post che ho fatto ieri sera.
Il comune di Itaberaí ha eletto il suo nuovo sindaco, Roberto Silva. Egli é um commerciante, proprietario di un grande magazzino (Mercadão Modas), privo di passato politico. La sua candidatura é stata sostenuta dal movimento “Amigos de Itaberaí”, sorto recentemente. I voti sono frutto di una coalizione di partiti, che ha sconfitto la coalizione DEM-PSDB, con la candidata Rita, che fu sindaca in um mandato anteriore ed ora era sostenuta dall´attuale sindaco Benedito, del PSDB. Altro candidato sconfitto é Ratinho, commerciante, candidato del PT che correva da solo. Hanno ottenuto rispettivamente il 51%, 43% e 5,8%. Il PT ha avuto un ampio successo in comuni confinanti come Itauçú, Itaguarí (dove é stato eletto Padre Agnaldo giá parroco di Heitoraí), e Cittá di Goiás. Ampiamente vittorioso il PT anche nella capitale, Goiania: dove Paulo Faria ha ottenuto il 56% dei voti ed evitato il secondo turno.
La Silvia, direttrice del nostro asilo São Francisco, ha ottenuto quasi 400 voti come candidata a consigliere per il PT, e non ha raggiunto il seggio solo per la debolezza della coalizione. Complimenti, alla prossima vincerá!
Il 7/10 Benedetto XVI ha aperto i lavori del Sinodo dei vescovi per la Nuova Evangelizzazione. Qualcuno se n´é accorto? Terminerá il 28 ottobre, e vi partecipano 262 vescovi di tutto il mondo. La stampa . Il sito migliore (ricco di notizie e pluralista) per informarsi sul Sinodo é il sito spagnolo “religión digital”, da cui raccolgo queste brevi pennellate. “Durante la messa di apertura, il Papa ha chiesto ai cristiani di non essere “né tiepidi né indifferenti”. "Senza una sincera conversione non si puó parlare di nuova evangelizzazione”. Ha affermato anche che l´indifferenza é attualmente il maggiore pericolo per il cristianesimo. “I peccati dei cristiani ostacolano l´evangelizzazione”. E ha insistito sulla necessitá che i cristiani siano credibili.
In coincidenza col Sinodo, l´11/10 in piazza San Pietro lo stesso papa ha celebrato il cinquantesimo del Concilio Vaticano II e l´apertura dell´anno della fede. Ha colto l´occasione per precisare che la sua intenzione é di evitare le nostalgie del passato preconciliare, ma anche le fughe in avanti. Altri commenti interessanti: l´emerito arcivescovo di Pamplona, Fernando Sebastián, ha criticato i laicisti spagnoli che non si sono ancora accorti dei cambiamenti provocati nella Chiesa dal Vaticano II, e continuano a combattere contro la Chiesa dei tempi della monarchia. E osserva: il Vaticano II é stata un´autentica profezia per la Chiesa, alla quale non ci siamo ancora convertiti abbastanza. Resta molto da fare.
"No cuento con las energías para gobernar", afferma Àlvaro Corcuera, successore di Padre Maciel nel governo dei Legionari. Sará sostituito dal vicario generale, il tedesco Sylvester Heereman, de 37 anni. Secondo le notizie del sito spagnolo Religion digital egli avrebbe chiesto un periodo di riposo perché soffriva di esaurimento.
Noi in Brasile siamo molto contenti perché il 12 ottobre, é la festa della patrona del Brasile, Nossa Senhora Aparecida, la cui immagine é presente in ogni casa cattolica e in migliaia di chiese. A dire il vero in molte chiese ce n´é anche piú di una.... Ovunque, perció, si celebra la sua festa. Essa é ufficialmente festa nazionale ed é anche la festa dei bambini, per cui in molte parrocchie le signore preparano immense torte da distribuire ai bambini dopo la messa. A Itapirapuã, quando ero parroco lá, si faceva la novena di preparazione ogni sera trasportando l´immagine in processione di casa in casa, poi il giorno della festa, alle cinque e mezzo del mattino, la processione portava l´immagine in riva al fiume per ricordare l´origine dell´immagine, che fu pescata nel fiume Paraiba nel secolo XVIII. Lá si celebrava la messa, e durante la messa si lanciavano fiori sull´acqua. Terminata la celebrazione si andava nel salone parrocchiale dove c´éra, pronta, la grande torta da distribuire. Nel resto della mattinata i fazendeiros offrivano latte a tutti i bimbi che si presentavano con le loro bottiglie o recipienti. Era bello!
La gente di Itaberaí, invece, ha una tradizione diversa. Um migliaio di persone partono a piedi verso il santuario di Areias, vicino a Goiás. Percorrono circa 24 chilometri. Sono partiti stasera. Alle sei del mattino celebreró la messa per loro, ma io ci vado in macchina. In paese, a Itaberaí, c´é pure una cappella dedicata ad Aparecida, e stasera ci sará la conclusione con messa e processione e fuochi. Gli evangelici di solito non partecipano a queste cose, e c´é pure un movimento per togliere questa festa nazionale. Viva Nossa Senhora Aparecida.

1 ottobre 2012

DANZANDO COI LUPI

Sulla statale GO70 (per Goiania) hanno costruito un viadotto che conduce da niente a niente. Nel mezzo delle due piste hanno eretto chilometri di pali su cui, chissá quando, saranno installate lampade. Tutto in attesa che arrivi la ferrovia nord-sud, che secondo i progetti unirá Belém do Pará alle ferrovie giá esistenti che conducono ai porti di Santos e Paranaguá. Trasporteranno minerali e prodotti agricoli degli Stati di Amazonas, Pará, Amapá, Maranhão e Goiás. Niente vetture per passeggeri. Il futuro é dell´economia, non degli esseri umani. I suddetti porti, a loro volta, saranno messi in collegamento con quattro paesi: Argentina, Paraguai, Bolivia e Cile, con un progetto ancora di lá da venire che dovrá attraversare, tra l´altro, la Cordigliera delle Ande. Per ora accontentiamoci di questa foto che preannuncia um avvenire di cementificazione che é giá cominciato da molto tempo.
E nella foto seguente potete vedere cosa sono andato a fare a Goiania.
Padre José Cobo, prete spagnolo di Cuiabá (Mato Grosso), ha predicato gli esercizi spirituali a noi, clero della diocesi di Goiás, da lunedí 24 a giovedí 27/09. Ha preso come tema “essere preti nel modo di Gesú”. Padre Cobo é um formatore di preti, rettore del seminario della sua diocesi (Rondonópolis) e assessore della Conferenza Nazionale dei Vescovi Brasiliani (CNBB). Ascoltarlo e parlare con lui é un godimento. “I miracoli di oggi sono le santitá comuni, che si incontrano ad ogni passo” – ha detto Padre Cobo. “Gesú non evangelizzava con lunghi discorsi, ma chiacchierando con la gente”. “Dove passava faceva rinascere la vita: il cieco, la samaritana, Maria di Magdala, l´adultera, il sordo che balbettava, recuperavano la loro dignitá”. “Non incontro Gesú nel Tabernacolo se prima non lo riconosco nei poveri”.
E poi c´é un pezzo che mi ha impressionato piú di tutti ma non l´ho scritto. Lo trascrivo ora, ricordandolo a senso.
Nei pressi di Cafarnao, seduti sulle loro barche accanto alla riva, tre pescatori rassettavano le reti. Un giovane di passaggio chiese:
“Come va la pesca, oggi?”
“Male. Puoi vedere tu stesso. Abbiamo preso solo quei pochi pesci lí. Ce n´é al massimo per un giorno” – gli rispose il piú anziano.
“Ma tu chi sei? Da dove vieni? Stai cercando lavoro?”
“No, no, passavo per caso e chiedevo solo per curiositá. Vengo da Nazaret e mi chiamo Gesú”.
Risero tutti come se fosse una battuta, e commentarono: “Da Nazaret? Allora non sai fare proprio niente. Sei nel posto sbagliato. Non puoi nemmeno aiutarci a rassettare le reti”.
“Sono carpentiere. Sono abituato a fare un pó di tutto. Ma voi, come mai avete pescato cosí poco? Non c´é il clima adatto?”
¨Il rabbino, nella Sinagoga, dice che Dio ci castiga perché siamo peccatori. Siamo impuri. Dimentichiamo di lavare le mani prima di mangiare. Paghiamo in ritardo le decime. Non rispettiamo sempre il sabato...” – disse uno dei due giovani.
L´altro giovane rise.
“Come ti chiami?” – chiese Gesú all´anziano.
“Pietro” – rispose.
“Pietro, tu ci credi che sia un castigo di Dio?”
“Se lo dice il Rabbi, sará vero”.
“Sei sposato? hai dei figli?”
“Ne ho cinque. Tre maschi e due bimbe, ancora piccole”.
“Se uno di loro ti chiede un pezzo di pane, tu gli dai una pietra? E se la bimba ti chiede un uovo, le dai uno scorpione?”
“Sei impazzito? No di certo”.
“Se voi che siete impuri date cose buone ai vostri figli, come potete pensare che il Padre che é nei cieli maltratti voi, che siete figli suoi? – interpelló Gesú a bassa voce, fissando Pietro negli occhi.
Pietro, a sua volta, fissó il suo sguardo negli occhi di Gesú, mentre pure i due piú giovani lo stavano scrutando in silenzio, e disse: “Hai detto che sei un carpentiere? Ah, va bene, se lo dici tu! Ora, peró, andiamo tutti a casa mia a mangiare un boccone, e tu vieni con noi. Voglio fare una chiacchierata con te”.
Dopo gli esercizi, il 30 settembre, abbiamo celebrato la festa della Comunitá di Base. Per l´occasione mi hanno fatto rispolverare vecchie foto ed é venuta fuori questa in cui mi trovavo, giovane capellone, in mezzo a un gruppo di lavoratori rurali che stava offrendo una giornata di lavoro a un compagno per togliere le erbacce dalla piantagione di arance. Ricordi di passione per la solidarietá in nome di Gesú. Bei ricordi. “Chi vi dará da bere un bicchiere d´acqua perché siete di Cristo, non rimarrá senza ricompensa” (Marco 9, 41, vangelo del giorno). La solidarietá é il modo di scacciare i demoni in ogni epoca.
E a proposito del Vangelo di domenica scorsa, contiene alcune frasi violente che rispecchiano scelte drammatiche in cui ci imbattiamo in ogno tempo. “Se il tuo occhio ti scandalizza strappalo...” (Marco 9, 43-48). Non é necessario strapparsi gli occhi o tagliarsi le mani e i piedi. In molte situazioni o collabori all´ingiustizia e al crimine almeno col tacito consenso, o ti rendono la vita impossibile. Tanti scandali, sopraffazioni e violenze, sempre piú frequenti in tutto il mondo, accadono per questo: i disonesti possono fare affidamento sulla paura degli onesti. I quali, per paura, danzano coi lupi, come diceva il titolo di um famoso film. Danziamo coi lupi per non essere sbranati, e cosí i lupi dominano il mondo.