26 gennaio 2013

PIOGGIA E MUSICA

Piove giorno e notte, con forza. É um concerto musicale. Qui in Goiás si accoglie la pioggia come una benedizione dal cielo. É una delle prove che Dio é brasiliano! Quest´anno gli agricoltori hanno corso il grosso rischio della siccitá. Da metá dicembre fino al dieci gennaio ha fatto un caldo insopportabile e non é mai piovuto. La soia e il granturco, ormai alti e pronti per formare i semi, avevano giá cominciato a impallidire. Chi poteva, irrigava, chi non poteva pregava. Quando é inziata la novena di San Sebastiano ha fatto il miracolo: ha cominciato a piovere ogni giorno, e adesso piove quasi in continuazione, ogni ora. A dire il cielo si é coperto di nuvole, e da allora non ha mai smesso di piovere. Prima a intermittenza, poi, in questi ultimi giorni, quasi di continuo. I metereologi attribuiscono la pioggia alle coincidenze di fenomeni atmosferici, non ai santi e alla preghiera. I goiani, invece, sono sicuri che é un intervento soprannaturale. Ve lo posso garantire. Sulla cultura di un popolo e sulla sua fede non si discute. Hanno pregato molto e hanno ottenuto. In molte aree del nordest non piove da tre anni, ed é giá iniziata la tradizionale emigrazione forzata descritta nel romanzo “Vidas secas” di Graciliano Ramos: un capolavoro di letteratura. I contadini vanno nelle grandi cittá, soprattutto São Paulo. Ai tempi di Graciliano Ramos facevano centinaia di chilometri a piedi e molti morivano nel cammino: di fame e sete. Non é che i nordestini non preghino, é un mistero dell´universo che solo Dio conosce.
Il popolo brasiliano é ancora molto religioso. L´ateismo avanza anche quí, con il forte contributo del boom economico e di tutto il modo di vivere del capitalismo neo-liberale, tuttavia per certi aspetti piú si riduce il numero di credenti, piú aumenta la fede di quelli che perseverano. L´evangelizzazione, in queste ultime decine di anni, ha fatto passi enormi. Non siamo il grande paese cattolico che alcuni vogliono ancora credere, ma sicuramente un paese con molte comunitá di cristiani veri. Bisogna vedere come affrontano la morte. Stamattina ho celebrato le esequie di Maria, una signora di 64 anni che ieri, a Goiania, mentre scendeva dall´autobus, é stata investita da una macchina. La fede della sua famiglia di fronte alla morte mi ha scosso. Hanno letto il Vangelo, cantato, improvvisato preghiere. Hanno pregato perché il Signore li aiuti a superare questo brutto momento e a continuare il loro cammino per essere di aiuto al prossimo.
Sia ben chiaro che quí non siamo in Italia. Non c´é solo la Chiesa cattolica. Mentre scrivo, a 4 case di distanza dalla mia stanno facendo un culto evangelico. Hanno aperto il portone e riempito il garage di sedie, come fanno i cattolici quando c´é la messa. La casa é affollata. Ci sono quattro chiese evangeliche in questo angolo del quartiere, e quella che sta celebrando é un´altra venuta da fuori. Lula ha firmato un Concordato col Vaticano sul modello che tutti conoscono: insegnamento religioso nelle scuole, cappellani militari, eccetera. Il documento attende l´approvazione del Congresso. Sará messo in discussione chissá quando (dipende dal Presidente della Camera), e non esiste nessuna o quasi probabilitá di ottenere una maggioranza. Credo che Lula l´abbia firmato per questo: era a fine mandato, e sapeva che non avrebbe avuto il voto dei deputati. Questo é un paese multirazziale, multiculturale e multireligioso. Il nostro nuovo sindaco ha fatto la cerimonia di possesso dell´incarico nella nostra chiesona per questioni di spazio, ma erano presenti anche le autoritá religiose di diverse chiese evangeliche. La fede in Dio é garantita, ma l´appartenenza religiosa é libera e il paese richiede tolleranza, convivenza e collaborazione.
Il Vangelo di domani, Luca 4, 16-20, é il famoso brano in cui Gesú parla nella sinagoga di Nazaret e dice: " Lo Spirito del Signore é su di me e mi unge per annunciare ai poveri una buona notizia, ai malati la cura e agli oppressi la liberazione. A tutti un anno di grazia da parte di Dio". Commenta il monaco Marcelo Barros: “Quí a Belém, due anni fa, io ero di passaggio e fui invitato a parlare da un gruppo di giovani carismatici. Mi diedero 3 minuti per lasciare un messaggio. Io feci loro i complimenti per i loro canti in cui si dichiaravano pieni di Spirito Santo, ma aggiunsi: Gesú, quando divenne pieno di Spirito, disse che lo Spirito lo aveva consacrato per liberare i poveri. E noi? E voi?”

23 gennaio 2013

É FINITA LA FESTA

La festa é finita, e stanno finendo anche le ferie estive per quelli che se le sono potuti permettere. Io non sono riuscito a racimolare nemmeno una fotografia della festa di San Sebastiano da esporvi aqui sul blog. É anche perché ho partecipato poco. In queste occasioni si chiamano a celebrare e predicare i parroci dei dintorni. Noi al massimo si concelebra. Qualche sera sono andato a sostituire nella sua parrocchia il parroco che veniva qui. Altre volte sono rimasto alla messa in mezzo alla folla, per ascoltare e sentire da un altro punto di vista. Ogni tanto fa bene mettersi dall´altra parte. Ci si rende conto dei patimenti di chi ci ascolta. Quante cose si dicono su Dio durante una messa! Noi preti qualche volta sembriamo proprio molto informati su Dio. Sappiamo molto di Lui. Sembriamo avere molta intimitá. Ma é proprio vero? Per fortuna Lui é misericordioso e anche la gente sa portare pazienza.
A parte questo, il tema della predicazione dei nove giorni era “Gioventú e fraternitá”, é venuto fuori qualche spunto di riflessione molto bello. Forse nelle preghiere ci si aspettano troppi interventi diretti di Dio. “Che Dio salvi i nostri giovani dalla droga e dall´alcool! Che Dio faccia sí che tutti i giovani trovino un lavoro dignitoso! Che i nostri giovani possano crescere in una famiglia unita e capace di educare!”. “Che il Signore attiri i nostri giovani in Chiesa!” Qualcuno peró ha detto chiaramente che occorre darsi da fare, occuparsi di politica e prendere iniziative concrete per creare opportunitá di studio, educazione e lavoro per i giovani. Nelle nostre parrocchie molti giovani sono assidui alla messa e si impegnano nelle pastorali. Pochi in confronto con la moltitudine dei giovani, peró sono giá un “pugno di lievito”. Sono il segno che indica la strada agli altri giovani: non solo la strada per andare in Chiesa, ma quella per dare un senso alla vita. Mancano tante iniziative. Forse c´é poca sensibilitá per la pastorale giovanile nelle nostre comunitá di adulti. Sono generosi nelle offerte quando si tratta di costruire chiese o strutture, ma molto meno per tutto ció che costruisce la comunitá di “pietre vive” (vedi 1ª Pietro, 2, 5).
Stasera sono andato all´incontro di lettura biblica in una comunitá. Il tema era lo stesso della festa: "Gioventú e fraternitá". La lettura era Matteo 4, la chiamata dei primi discepoli: "Venite con me, vi faró pescatori di uomini". Tra gli interventi, un ragazzino di 14 anni mi ha suggerito la frase giusta per completare questo post: "Seguire Gesú non é solo andare in Chiesa e fare i devoti. É anche, anzi é prima di tutto, essere sinceri nell´amicizia, onesti, rispettosi degli altri, non rubare, non ingannare, guadagnare la fiducia degli altri". Queste qualitá scarseggiano nel mondo, nelle famiglie e anche nelle nostre comunitá religiose. Invece sarebbe il primo sacramento per far conoscere e sperimentare Dio alla gente.

16 gennaio 2013

LE RELIGIONI NEL MONDO

La novena di San Sebastiano va che é una bellezza! Sono tutti contenti. Ha portato anche il refrigerio: non nevica come da voi, ma la pioggia é costante da una quasi una settimana. Nel mio ultimo post ho qualificato la festa come evasione, ricordando tante situazioni drammatiche in cui dovremmo essere in prima fila ad aiutare e che invece quasi non vedono o fingono di non vedere. Tuttavia c´é anche l´altro lato della medaglia: le feste dei santi, nei paesi, hanno un fortissimo potere di aggregazione che oltrepassa di molto i confini divisori delle classi sociali, partiti politici e schieramenti religiosi. Non escludono a priori l´impegno sociale. Fanno parte della religiositá naturale di ogni popolo. Ci fanno sentire che viaggiamo tutti sulla stessa barca, perció dobbiamo trovare il modo di gioire insieme ma anche lavorare affinché tutti possano sentirsi fratelli. “É meglio vivere in pace con i compagni di viaggio, qualunque essi siano, imparando a conoscerli, a sopportarli e, se si puó, perfino ad amarli. Sarebbe pericoloso, inconcludente e alla fine disastroso perderci in critiche e divisioni che ci porterebbero a vivere questo viaggio come un continuo conflitto”. (Carlo Maria Martini, Colti da stupore, pag. 8). Questa frase del cardinale é una buona lezione per me e per tutti noi.
Resta vero, peró, che la gente tende a sentirsi appagata con queste manifestazioni di fede gioiosa, e pochi sentono la necessitá di riparare le ingiustizie che massacrano i piú deboli. Le religioni sono un fenomeno contraddittorio che va studiato. Ho appena visto un documentario crudelissimo sulle orche marine. Fa impressione osservare dal vivo come “il pesce piú grande mangia il piú piccolo”. Per lui il piccolo non é un suo simile. É soltanto cibo. E purtroppo questo succede anche tra noi esseri umani. Dio ci ha dotati di una coscienza. Essa ci dice che bisogna controllare gli istinti e costruire insieme una vita piú felice e sicura per tutti. La religione dovrebbe aiutarci in questo. Soprattutto il cristianesimo: Gesú ha insegnato ad elevare la nostra natura umana a comportamenti da figli di Dio. Ma l´educazione é un processo lentissimo e complesso. La religione é usata, spesso, per unire un popolo o una classe sociale contro gli altri, e c´é sempre qualcuno che trova perfino nella Bibbia il pretesto per giustificarsi mentre distrugge e calpesta altri esseri umani.
In questo post pubblico alcuni dati sulle religioni nel mondo. Il Cebi (Centro di studi biblici) pubblica: ogni cinque minuti, nel 2012, un cristiano é morto per la sua fede. Il conto é dell´Osservatorio di Libertá Religiosa dell´Italia. In tutto l´anno sono morte a causa della fede 105 mila persone. Secondo l´organizzazione AIS (Aiuto alla Chiesa che soffre), 350 milioni di cristiani nel mondo soffrono qualche tipo di persecuzione o discriminazione. Nei 133 paesi analizzati dall´organizzazione, il diritto alla libertá religiosa é peggiorato negli ultimi due anni. Tre sono le zone di rischio per i cristiani, secondo l´Osservatorio italiano: i paesi in cui predomina il fondamentalismo islamico come la Nigeria, Somalia, Mali e Pakistan; i paesi comunisti come la Corea del Nord e la Cina; e quelli in cui predominano i nazionalismi etnici come lo Stato di Orissa, in India. Il professore Rupert Shortt, dell´Universitá di Oxford, teme che il cristianesimo sia prossimo a scomparire nel Medio Oriente, la regione geografica in cui sorse. Egli dichiara: “Esiste il rischio serio che il cristianesimo si estingua nei suoi territori biblici”.
“Ogni dieci abitanti del pianeta piú di otto – ossia 5,8 miliardi di persone – sono vincolati ad um gruppo religioso, mostra la ricerca “Paesaggio religioso mondiale” dell´Istituto Pew. Ogni sei persona una – cioé circa il 16% della popolazione mondiale – non é legata a nessuna religione. Questo studio ha come base 2,5 mila censi, registri di popolazione o studi, in 232 paesi. Il cristianesimo, con 2,5 miliardi di seguaci – 32% della popolazione mondiale – é il maggior gruppo religioso, seguito dall´islamismo con 1,6 miliardi di fedeli ossia il 23% della popolazione mondiale, poi l´induismo (1 miliardo), il buddismo (500 milioni), e i giudei (14 milioni, ossia lo 0,2% della popolazione mondiale. Altri 400 milioni praticano altre religioni, come gli aborigeni dell´Australia, gli indigeni del Nord-America e alcune minoranze cinesi. Quasi tutti gli induisti e i buddisti vivono nella regione del Pacifico, in Asia. Nella stessa regione vivono il 62% dei mussulmani, distribuiti tra Indonesia, India e Pakistan. La ricerca ha usato il concetto di “non affiliati” per indicare atei, agnostici e tutti quelli che non si identificano con nessuna religione in particolare. Alcuni di essi, tuttavia, hanno qualche credenza religiosa, fede in Dio o in um potere superiore. La Chiesa dei senza fede, spiega la ricerca, é il terzo maggior gruppo sulla faccia della terra. Il culto in crescita é l´ateismo. In Brasile 7,9% dicono di non credere in divinitá e di non avere una religione. Ma 88,9% si dichiarano cristiani”. (fonte CEBI).
Dal portale Protestante Digital: “Margot Kässmann, 54 anni, dall´aprile 2012 ricopre la carica di “ambasciatrice di Lutero” per il giubileo del 2017 che commemorerá il 5º centenario dell´inizio della Riforma di Lutero del 31 ottobre 1517. Con questo motivo, durante il 2017 si realizzeranno in Germania una serie di importanti atti sulla Riforma Protestante e sulla persona di Martin Lutero. Kässmann é stata vescova della Chiesa Evangelica Tedesca – EKD – la maggiore organizzazione protestante tedesca, e risiede nella localitá di Mannheim”. Nel contesto di uno sforzo per far conoscere meglio al mondo il significato spirituale della Riforma, la Kässmann, “in un´intervista pubblicata nel Mannheimer Morgen, ha detto di avere la speranza che Benedetto XVI revochi come papa la scomunica che pesa ancora sul fondatore del protestantesimo. Una scomunica che fu decretata nella bolla Decet Romanum Pontificem, firmata da Leone X nel gennaio del 1521. Secondo Margot Kässmann é giunto il momento di eliminare questa spina tra cattolici e protestanti e di fare um gesto di buona volontá”. “La rappresentante della EKD ha usato diversi argomenti per dare fondamento alla sua posizione, come, ad esempio, che molte commissioni ecumeniche hanno concluso che la scomunica a Martin Lutero é “teologicamente ingiustificabile”.
E nei nostri paesi cristiani la persona umana é amata e rispettata? Facciamo un esempio. Il Cebi afferma che “mentre il Governo Brasiliano continua a propagandare che l´etanol é “combustibile pulito”, i popoli indigeni vedono le loro terre e fiumi invasi da imprese e fazendeiros che piantano canna da zucchero. Il lavoro schiavo continua a essere denunciato dal Ministero Pubblico. Nella regione del Mato Grosso del Sud, ai confini del Paraguai, il popolo indigeno piú numeroso del Brasile sostiene, quasi silenziosamente, una lotta disuguale per riconquistare il proprio territorio. Sfrattati dal continuo processo di colonizzazione, piú di 40 mila Guaraní Kaiowá vivono, oggi, sono confinati in meno dell´1% del loro territorio originale. Sulle loro terre si incontrano migliaia di ettari di canna da zucchero piantati da multinazionali che, d´accordo coi governanti, presentano l´etanolo al mondo come energia pulita ed ecologicamente corretta. Senza terra e senza foresta i Guarani Kaiowá convivono da anni con un´epidemia di denutrizione che colpisce i loro bambini. Privi di alternative di sussistenza, adulti e adolescenti sono sfruttati nella piantagioni di canna in spossanti giornate lavorative. Nella linea di produzione del combustibile pulito sono costanti gli interventi del Ministero del Lavoro che scoprono nelle distillerie il lavoro infantile e il lavoro schiavo. Spesso, in mezzo al delirio dell´oro verde (come é chiamata la canna da zucchero) i leader indigeni che affrontano il potere trovano come loro destino la morte commissionata dai fazendeiros”. In altre parole, anche la nostra economia si alimenta mangiando i pesci piccoli.
Per quelli che capiscono portoghese o spagnolo esiste un video su you tube: À sombra do delírio verde”.

7 gennaio 2013

SIAMO TUTTI RE MAGI ?

Foto: 1) vignetta sulla scuola moderna; 2) Marcelo Barros; 3) La chiesa di Morano dove sono stato battezzato (ho iniziato il viaggio); 4) Padre Maurizio in Amazzonia.
Per correggere un´informazione errata che ho dato su questo Blog riguardo ad Arturo Paoli che ha compiuto 100 anni, vi passo quanto é stato pubblicato in un articolo: "Oggi Arturo Paoli, che é ritornato definitivamente in Italia dal 2006, vive nella Casa “Beato Charles de Foucauld” di San Martino in Vignale, sulle colline di Lucca, dove riceve le persone in un clima di amicizia, fraternitá e accoglienza, partecipa ad incontri e pubblica nuovi libri, continua la sua abituale collaborazione con giornali e periodici tra cui i Quaderni mensili di Oreundici". Dunque lo avete lí vicino. Andatelo a trovare. In questi giorni sará a Quarrata (Pistoia) per un incontro con amici di ogni parte del mondo, tra cui alcuni modenesi. Per conoscerne piú correttamente la biografia cercate su google, ne troverete in abbondanza.
É sempre piacevole iniziare un nuovo anno. É come per uno studente aprire un quaderno nuovo, con la copertina intatta e le pagine pulite. Lo si prende tra le mani con molta attenzione per non spiegazzarlo e si comincia a scrivere con la calligrafia piú bella di cui si é capaci. In seguito, evidentemente, ci si rilassa un poco. Attendiamo invano la pioggia. Non lo so di preciso, credo che la crisi riguardi particolarmente questa zona del centro-ovest, perché a Rio e San Paolo ci sono state vere alluvioni. Noi é piú di un mese che non vediamo pioggia, eccetto qualche “pisciatina di cane”. Questa annata, se continua cosí, sará ricordata come la piú calda e secca degli ultimi dieci o quindici anni.
Intanto io ho giá presieduto per la terza volta la messa nella nuova “cattedrale” restaurata: finestre ampie con le vetrate di mosaico a colori, porte immense e una apparecchiatura sofisticata per far circolare l´aria. Qualcuno giá si lamenta: “Lí dentro c´é um caldo insopportabile!” É vero, ma in questi giorni era caldo ovunque. Uno dei segni del benessere é che certe cose superflue, come l´aria condizionata nelle chiese di cui si é fatto senza durante secoli,improvvisamente sono diventate una necessitá inderogabile. Ci sono tante altre prioritá per cui investire energie e denaro: iniziative per l´educazione dei ragazzi e giovani, disoccupati e migranti bisognosi di assistenza, il risparmio energetico per evitare il tanto sbandierato effetto serra. Sono ormai lontani i tempi in cui Dom Helder Camara diceva: "Non costruiró la cattedrale finché ci sará una famiglia senza tetto". Spendiamo molto tempo a meditare le beatitudini, il giudizio finale di Matteo 25, la parabola del buon samaritano e magari, se uno propone di praticarle, lo trattiamo come un pazzoide.
Poi é arrivata la festa dell´epifania, che quí é chiamata “Santos Reis”. Padre Marcelo Barros ha scritto: “Le Chiese orientali chiamano questa festa “Teofania” e in essa celebrano il battesimo di Gesú. La Chiesa latina ha come centro il vangelo della visita dei Magi a Gesú. Il popolo l´ha chiamata Festa dei re magi. Re magi siamo tutti noi! In Brasile la gente ha creato diverse danze popolari, processioni e “folias de reis” che portano, di casa in casa, la bandiera del Bambino e invocano la benedizione per le famiglie”. “La tradizione ha trasformato i saggi dell´Oriente in re magi e ha fatto, del loro viaggio a Betlemme il prototipo di ogni ricerca umana del Mistero”. “Persone di ogni religione e tradizione spirituale, intellettuali di tutte le culture anche se non appartengono ad alcuna religione, vivono um pellegrinaggio interiore cercando di imparare e vivere il mistero piú profondo della vita”.
L´idea di Marcelo del lungo viaggio interiore é suggestiva. Ogni tanto mi riguardo un film bellissimo, “Il quarto saggio”. É la storia di un saggio d´oriente che doveva fare il viaggio assieme ai magi e manca all´appuntamento per la partenza. Da quel momento in poi arriva sempre in ritardo: giunge a Betlemme quando Gesú era giá andato in Egitto. Quando parte per Nazaret, alcuni ladri lo assaltano e lo portano in una colonia di lebbrosi. Si sente in dovere di fissarsi tra loro per curarli e dopo tanti anni sente dire che Gesú era stato condannato a morte. Corre a Gerusalemme, ma arriva quando Gesú era giá morto. In quel momento di disperazione, gli appare Gesú in persona e gli dice: “Tu mi cercavi, e mi hai trovato da molto tempo. Ogni volta che hai fatto tardi é stato per aiutare qualcuno: io ero lí”. Il mio viaggio interiore dura da molti anni, e spero un giorno di incontrarlo e di udire queste parole.
Voi vi preparate alle elezioni in mezzo a una crisi di esito incerto. Ad Itaberaí ci si prepara alla festa del patrono, e nel nostro ambiente non si parla d´altro. É sorprendente la passione dei miei parrocchiani per la festa: voglia di evadere? Credono che la crisi sia lontana? La CPT racconta che per la riforma agraria l´anno scorso é stato il peggiore degli ultimi dieci anni. Lo stipendio minimo é salito del 9%, gli alimenti sono aumentati almeno del 50%, un pranzetto al kilo costava 8 reali nel gennaio scorso, adesso ne costa il doppio. Quasi ogni settimana abbiamo episodi di violenza e morte per traffico di droga. A S. Paulo la popolazione carceraria é aumentata del 247%: “Con un totale di 190.818 carcerati, lo Stato paulista é il primo assoluto in numero di prigionieri”, ed il quarto in percentuale di arresti dopo il Mato Grosso del Sud, Rondonia e Acre” (Adital). Il panorama non é cosí sereno come molti vogliono credere, ma se l´ottimismo é una cura abbiamo buone prospettive.
Due buone notizie. Una ce la dá Dom Pedro Casaldáliga: "Ho passato alcune settimane in disparte a causa della situazione di conflitto e minacce che stiamo vivendo. Ora l´ambiente si é tranquillizzato um poco di piú e la lotta per il Regno continua”. Lo ha scritto all´editore del suo libro pubblicato recentemente in Spagna, "Los cinco minutos de Pedro Casaldáliga" (notizia di Adital). L´altra riguarda Padre Maurizio Setti, che all´inizio di febbraio fará l´ingresso, come parroco, nella parrocchia di Jussara. Localizzata nella regione nord-ovest della nostra diocesi, con un´area di 4.092,456 km² e piú di 20 mila abitanti, Jussara é la quinta maggiore parrocchia della diocesi di Goiás. Con un paio di aiutanti diaconi, dei quali uno permanente, avrá da lavorare: gli facciamo gli auguri!