25 luglio 2012

GRANDI TRASFORMAZIONI IN CORSO

Foto: 1)copertura entrata in costruzione; 2) palma "ravenalia"; 3) Passeggiata sotto il Corno alle Scale.
Brevi: Nel quartiere Jardim Cabral, con gli spiccioli rimasti delle offerte di alcuni montesini e riminesi, abbiamo realizzato una piccola copertura sull´ingresso dell´asilo. Perché le mamme non scivolino sulle mattonelle, quando piove e arrivano in motorino con due o tre piccoli aggrappati. E perché chi esce a piedi abbia il tempo di chiudere l´ombrello prima di entrare nella pioggia.
Sabato 21 luglio é rientrato padre Severino, che ha terminato il suo corso di pós-graduazione in Bibbia nel Rio Grande del sud (gli manca solo di presentare la tesi - critica di Gesú al formalismo religioso). Ora l´equipe é al completo, e speriamo di lavorare tranquilli almeno per un altro anno. Abbiamo avuto tre giorni di temperature davvero molto fredde. Ora siamo nella norma: 28 la massima, 14 la minima al mattino presto. Luglio é mese di ferie invernali, molta gente é accampata sul fiume Araguaia (la nostra riviera), il lavoro anche per noi preti é poco. Le messe nelle comunitá, qualche confessione o incontro biblico, le esequie. A Itaberaí abbiamo iniziato le messe di “pré-novena” nelle campagne, in preparazione alla festa del 15 agosto (Nossa Senhora d´Abadia). Messe intense, che entrano nell´anima: dopo un paio di sere ero giá entrato nel clima.
Dal censimento brasiliano risulta: il numero di di abitanti che si dichiara cattolico continua a diminuire. É in calo anche quello delle Chiese evangeliche piú tradizionali, mentre guadagnano notevolmente terreno le chiese pentecostali di ultima generazione: quelle che esasperano la teologia della prosperitá. Il sito CEBI pubblica tre commenti: 1) Quando la Chiesa diventa circo – di José Lisboa Moreira de Oliveira. 2) Cattolicesimo: decadenza del potere - di Roberto Malvezzi. 3) La vittoria della teologia della prosperitá – di José Eustaquio Diniz Alves. Il primo sostiene: “quando la Chiesa diventa circo indebolisce sé stessa, perché smette di fare affidamento su persone adulte nella fede. Diventa una Chiesa infantile formata da “bambini” trascinati dai trucchi di predicatori astuti (Ef. 4, 14). Nella Chiesa-circo le persone arrivano a credere in qualsiasi cosa, a moltiplicare gli oggetti e i kits di salvezza e a feticizzare tutto”. In altre parole, questo fenomeno sarebbe una specie nostrana di secolarizzazione: la fede smette di appartenere al mondo del sacro e diventa uno scambio commerciale con Dio: la gente paga e Dio esegue il servizio.
Ad occhio nudo la tendenza a “fare circo” contamina anche le altre Chiese, ed é visibile pure in alcuni programmi televisivi cattolici. Non é tanto semplice da spiegare. Ma a parte questo, l´emorragia di credenti che lasciano la nostra Chiesa puó darsi che non sia effetto soltanto della credulitá o della ricerca di una chiesa-supermercato, senza impegno morale. Forse é anche conseguenza del passato, di come sono la maggior parte dei cristiani, di come sono e agiscono le Chiese. Per intenderci, i fedeli a volte vengono da me per essere aiutati a incontrare Gesú e camminare verso il suo Regno, e invece trovano un presuntuoso che li vuole sottomettere a sé stesso. Bisogna uscire da queste logiche. Quando i discepoli incitavano Gesú a crearsi le basi per regnare (“maestro, qui tutti ti cercano....”) lui sfuggiva (“andiamo altrove, ai villaggi dei dintorni. Devo predicare anche lí, perché sono venuto per questo” – Mc. 1, 37-38). A lui interessava annunciare il Regno di Dio a tutta l´umanitá, non prendersi la fetta maggiore di potere. Quindi, per fortuna, la nostra missione non é gareggiare nei numeri, ma mantenere vivo il fermento di Gesú Cristo senza adulterarlo.
Una parte dei cristiani (cattolici ed evangelici) resiste, ed é sicuramente piú vicina di una volta alla strada del Vangelo. La semente é piccola, ma prima o poi dará i suoi frutti. Noi siamo in grado di aiutare piccoli gruppi con lo studio-preghiera biblico, un pó di catechesi di adulti, una liturgia piú partecipativa e legata alla vita reale. Rimaniamo saldi su ció che é essenziale. Si puó anche raccogliere qualcosa di buono dalle tendenze moderne, non tutto é da gettare. I giovani carismatici sfuggiti alla droga dopo averne fatto l´esperienza, si aggrappano ad alcune devozioni molto emotive pubblicizzate in TV: ne hanno bisogno per scappare ai tentacoli del mondo. Speriamo che poi maturino e non diventino teste di chiodo convinti di avere il monopolio dello Spirito Santo.
In Italia la secolarizzazione é in stato avanzato, ma avviene in altre forme. Nel mese che ho passato lí ho ascoltato molte critiche. Protestano: per una Chiesa piú simile a quella sognata da Gesú e fondata dagli apostoli. Umile e povera, luce e speranza per i poveri, vicina ai sofferenti, non imbavagliata, libera dai tentacoli del denaro e del potere, samaritana. Non hanno tutti torti. Paolo scriveva: “La Gerusalemme celeste é libera, ed essa é nostra madre” (Gal. 4, 26). Cosí grida anche Ugo, della Valle del Dragone, nel suo libro “Il Montanaro”. L´infedeltá al Vangelo nasce specialmente dalla sete di potere e dalla fame di denaro. Se ci lasciamo corteggiare dai ricchi e dai potenti la nostra bocca non potrá piú profetizzare. La classe dominante non fa niente per niente. ci puó dare un sostegno molto forte per le nostre opere, ma poi presenta il conto. Un collega racconta: “Il tale, nel tal posto, ha fatto donazioni molto consistenti per la costruzione della nuova chiesa. Poi é arrivato il momento di battezzare l´ultimo nato, e la sua signora vuole il battesimo ma non vuole celebrarlo in comunitá assieme a tutti gli altri Si rivolge al parroco: “Lei sa quanto abbiamo aiutato. Quante volte lei ha pranzato da noi. In nome di questa amicizia, non potrebbe farci questo favore e battezzare nostro nipote in casa nostra?” E i sacramenti si privatizzano. Come nelle religioni dell´antichitá, ogni paese e ogni gruppo sociale vuole avere il suo dio, i suoi templi, i suoi sacerdoti. Grande sfida!
L´importante é che poi, dopo la critica, non si perda la fiducia e ci si impegni a costruire percorsi, mete condivise, aperture alla speranza. E infatti ci sono parrocchie e gruppi che mi sembrano molto impegnati. L´ira, dovuta anche alla situazione caotica creata dalla crisi del sistema capitalista, tende a creare ambienti in cui si elabora una specie di coro di lamenti dantesco: “Diverse lingue, orribili favelle - parole di dolore, accenti d´ira – voci alte e fioche, e suon di man con elle”.
Grandi trasformazioni sono in atto, in tutti i campi, anche in quello religioso. Non é piú una novitá per nessuno. Per chi segue Gesú, la cosa fondamentale é mantenersi sulla strada del Regno di Dio, qualunque cosa accada. Un altro mondo é possibile. “Quando brilleranno sulla terra i tuoi giudizi, gli abitanti del mondo impareranno ad essere giusti” (Isaia 26, 9).

14 luglio 2012

DI RITORNO DALL´ITALIA

Di ritorno dall´Italia trovo la piantina di catléia pienamente fiorita. Con i fiori smangiucchiati dagli insetti, che hanno approfittato della mia assenza.
Da missionari, tornare in patria ogni anno é un lusso moderno. In gioventú era ogni tre anni,e giá era molto: ci fu un tempo in cui i missionari rimanevano in terre lontane per il resto della vita. Siamo cambiati, il mondo é diventato piccolo ed é cambiato pure il modo di vedere e vivere la missione. Il bello é che questo ci permette di rivivere la gioia di antiche amicizie, le passeggiate sui monti della nostra gioventú. E di essere un pó piú vicini ai familiari e persone care.
A proposito, quí la notte é piuttosto freddina. La mattinata é fresca fino alle undici. Il caldo colpisce forte tra le quattordici e le diciotto, poi si sta bene. Fa un pó impressione immaginare giornate torride perfino sulla montagna modenese, per non parlare della pianura e di Modena cittá. Eppure é cosí! Sono stato a Montese, nei giorni scorsi, ed era un di un caldo soffocante. Come anche oggi, forse: risulta da questa foto della web cam della Casa Protetta.
Questo mese in Italia mi é piaciuto. É vero che ho trovato una situazione un pó triste: la crisi, il terremoto, licenziamenti in grande scala, tante paure e ansie per il futuro. Ma anche molta solidarietá, generositá, gesti di coraggio. La vita é una lotta contro il male, il dolore e la morte. Credo che seguire di piú Gesú Cristo, formando comunitá cristiane che vivono il Vangelo e adottando i valori del Vangelo anche nella vita pubblica, sia la migliore ricetta per vincere, pian piano, questa lotta interminabile. Purtroppo non lo facciamo. Ho avuto anche la soddisfazione, tuttavia, di incontrare gruppi e persone singole che cercano di percorrere questo cammino.
Domani ricomincio la vita normale: sono giá legato all´agenda della parrocchia. Sabato: solo una messa e due battesimi. Avró tempo per visitare amici, portare i messaggi inviati da don Eligio e Nara, eccetera. Domenica due messe e 14 battesimi. Non é poi tanto, non c´é stress. Ringrazio vivamente tutti coloro che mi hanno visitato a Serramazzoni, o mi hanno invitato ai loro incontri, o ancora mi hanno offerto l´occasione di fare belle camminate sull´Appennino modenese. Spesso i discorsi rimangono senza conclusione, ma l´amicizia continua. Ciao a tutti.