Notizia: la notte scorsa é caduto il ponte che collega Itaberaí a Cittá di Goias, antica capitale dello Stato omonimo. Il disastro é stato provocato dal volume d´acqua accumulato dopo tre giorni di intensa pioggia, che ha eroso la terra sotto i piloni. La struttura non ha resistito ed é andata a pezzi. Superato dall´acqua anche il ponte piú antico in legno (che peró ha resistito alla corrente) e tutte le strade e ponti del territorio circostante, l´unico modo per raggiungere Goiás (40 chilometri) é di passare per Goiania (160 chilometri).
PS: parola torna indietro, i ponti sono caduti tutti. Itaberaí ha solo l´uscita sulla strada statale per Goiania. Siamo isolati dal resto del comune: sono andati via con la piena i ponti per la chácara della parrocchia, quello per Itapuranga sul rio Palmital, quello per Lobeira, eccetera...Il governatore é venuto: ha detto che si sente molto immedesimato nelle sofferenze della popolazione e intende provvedere subito a fare altri ponti migliori dei primi. (I ponti sono anche un´occasione d´oro per superfatturare, alcuni politici sguazzano non nell´acqua, ma sui ponti caduti - forse avviene in tutto il mondo?).
Articolo di Leonardo Boff pubblicato il 2 gennaio 2011. Noi, gente pratica, ci intratteniamo su questioni quotidiane assai piú concrete - ai disastri ci pensiamo dopo. Come insegna il proverbio brasiliano: si chiude la stalla quando i buoi sono scappati. Invece Boff corre avanti.
Adital -
Ogni cambiamento del paradigma della civiltá é preceduto da una rivoluzione nella cosmologia (visione dell´universo e della vita). Il mondo attuale é sorto con una straordinaria rivoluzione che Copernico e Galilei introdussero quando provarono che la terra non era un centro stabile, ma girava intorno al sole. Questo provocó una crisi enorme nelle menti e nella Chiesa, poiché sembrava che tutto perdesse la centralitá e il valore. Ma lentamente si impose la nuova cosmologia che fondamentalmente continua fino ad oggi nelle scuole, negli affari e nella lettura del corso generale delle cose. Si conservó, tuttavia, l´antropocentrismo, l´idea che l´essere umano continua ad essere il centro di tutto e le cose sono destinate a suo bel piacere.
Se la terra non é stabile – si pensava – l´universo, almeno, é stabile. Sarebbe come una smisurata bolla dentro alla quale si muoverebbero gli astri celesti e tutte le altre cose
Ecco che questa cosmologia ha cominciato ad essere superata nel 1924, quando un astronomo dilettante, Edwin Hubble, comprovó che l´universo non é stabile. Constató che tutte le galassie e tutti i corpi celesti si stanno allontanando gli uni dagli altri. L´universo, perció, non é stazionario come ancora credeva Einstein. Si sta spandendo in tutte le direzioni. Il suo stato naturale é l´evoluzione, non la stabilitá.
Questa constatazione suggerisce che tutto sia cominciato da un punto estremamente denso di materia ed energia che, improvvisamente, é esplosa (big bang) dando origine all´attuale universo in espansione. Questo fu proposto nel 1927 da un prete beIga, l´astronomo George Lemaître, e fu considerato chiaritore da Einstein e accolto come teoria comune. Nel 1965 Arno Penzias e Robert Wilson dimostrarono che, da tutte le parti dell´universo, ci arriva una radiazione minima, tre gradi Kelvin, che sarebbe l´ultima eco dell´esplosione iniziale. Analizzando lo spettro di luce delle stelle piú distanti, la comunitá scientifica ha concluso che questa esplosione sarebbe avvenuta 13,7 miliardi di anni fa. Ecco l´etá dell´universo e la stessa nostra, poiché un giorno noi eravamo, virtualmente, tutti insieme in quell´infimo punto fiammeggiante.
Nell´espandersi, l´universo si auto-organizza, si auto-crea e genera complessitá ogni volta maggiori e ordinamenti sempre piú elevati. É convinzione di notevoli scienziati che, raggiunto un certo grado di complessitá, da qualsiasi parte, la vita emerge come imperativo cosmico. Cosí anche la coscienza e l´intelligenza. Tutti noi, la nostra capacitá di amare e di inventare, non siamo fuori dalla dinamica generale dell´universo in cosmogenesi. Siamo parti di questo immenso tutto.
Una energia di fondo insondabile e senza margini – abisso alimentatore di tutto – sostenta e oltrepassa tutte le cose attivando le energie fondamentali senza le quali niente esiste di ció che esiste.
Partendo da questa nuova cosmologia la nostra vita, la terra e tutti gli esseri, le nostre istituzioni, la scienza, la tecnica, l´educazione, le arti, le filosofie e le religioni devono essere rispiegate. Tutto e tutto é emergente da questo universo in evoluzione, dipende dalle sue condizioni organizzative e sale verso ordini ancora piú elevati.
Questa rivoluzione non ha ancora provocato una crisi simile a quella del 1600 perché non é ancora penetrata abbastanza nelle menti della maggioranza dell´umanitá né in quella dell´inteligentzia, molto meno negli impresari e nei governanti. Ma essa é presente nel pensiero ecologico, sistemico, olistico e in molti educatori, e fonda il paradigma della nuova era, l´ecozóico.
Perché é urgente che si incorpori questa rivoluzione paradigmatica? Perché essa é quella che ci fornirá la base teorica necessaria per risolvere gli attuali problemi del sistema terra in processo accelerato di degradazione. Essa ci permette di vedere la nostra interdipendenza e reciprocitá verso tutti gli esseri. Formiamo assieme alla terra viva la grande comunitá cosmica vitale. Siamo l´espressione cosciente del processo cosmico e responsabile di questa sua porzione, la Terra, senza la quale tutto ció che stiamo dicendo sarebbe impossibile. Poiché non ci sentiamo parte della Terra, la stiamo distruggendo. Il futuro del secolo XXI e di tutte le COPs (ndt: Conferenze Onu delle Parti in causa - sul tema del riscaldamento globale) dipenderá dal farsi carico o no di questa nuova cosmologia. In realtá solo lei potrá salvarci.
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