1 gennaio 2008

ITABERAI DAL SATELLITE




L'anno nuovo promuove Itaberaì al rango di città globale. Potrete vederla a distanza ravvicinata dall'Italia con google-earth, come in questa foto che focalizza la parte centrale, con la Chiesa Cattolica e l'Avenida Pio XII al centro. In realtà era già stata inclusa da un mese o più. Per trovarla dovete scegliere l'opzione "in volo" e indicare la destinazione: Itaberaì, GO, Brasil. Nella nostra zona tutta in ombra, questa città sorge nel mezzo di un quadrato illuminato. Siamo stati benedetti dal dio Mercato?


Forse sì. Quì la ditta Superfrango macella più di 200mila polli al giorno, per rifornire i supermercati di tutto il paese! L'indotto è immenso: centinaia di allevamenti sono disseminati nei dintorni. Non si sa di che cosa siano fatti i mangimi, ma l'affare è molto proficuo e dà lavoro a innumerevoli lavoratori e lavoratrici. La stessa impresa sta costruendo una gigantesca incubatrice, e un'altra di fama nazionale ha avviato l'installazione, delle stesse proporzioni, di un frigorifero di carni bovine. Hanno già aperto le assunzioni di operai e operaie.


Città di 31 mila abitanti, dicono le cifre ufficiali. Forse 45 mila, affermano molti. Quando l'ho conosciuta io per la prima volta (nel 1967) ne aveva 10 mila nel centro urbano e altrettanti sparsi nelle campagne, che ora sono quasi disabitate. Ogni giorno arriva gente in cerca di lavoro e lo trovano. Nonostante questo ci sono parecchi emigranti: in USA e Canadà, in Portogallo e anche in Italia. Credo che sia la febbre dei soldi e del consumismo che li spinge. Una illusione che giunge a loro nel vento. L'aria del nostro tempo. Se sapessero com'è il mondo a cui vanno incontro non partirebbero. Per quanto precarie siano le loro condizioni sociali e finanziarie, il meglio lo potrebbero trovare qui.


Essere benedetti dal dio-mercato non è il paradiso. Il mercato è, per natura, un dittatore. Certi giorni anche l'aria odora di pollo spellato e defunto. I diritti del lavoro non sono rispettati al meglio. Il Rio das Pedras, il nostro fiume, è a rischio: riceverà tutti gli scarichi. Depurati, dice il Sindaco. Ma sapete anche voi quanti dubbi suscitano le dichiarazioni delle autorità, quando il padrone dell'impresa è più potente. La gente brontola ma chi osa? In fin dei conti c'è lavoro, c'è speranza almeno nell'immediato. Poi si vedrà. Chi vuol tornare ai tempi delle lume a petrolio e del carro tirato dai buoi? Forse un pò di nostalgia viene, ma non saremmo più capaci di vivere come i nostri padri. O sbaglio? Questo progresso contiene equivoci tremendi, ma per il momento la gente benedice anche lui.


Ieri sera noi tre preti abbiamo concelebrato e poi abbiamo mangiato una pizza insieme, per festeggiare l'anno nuovo. La messa è stata molto calda, in tutti i sensi. Almeno a messa, comincia con la benedizione di Dio e ignorando il mercato: è per tutti, non per alcuni. "Il Signore ti benedica e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo viso su di te e abbia compassione di te. Il Signore ti guardi e ti doni la sua pace". L'anno nuovo, ancora bambino, è una pagina bianca che presto sarà imbrattata e piena di sgorbi, lo sappiamo. Per il momento la vediamo candida. Benediciamo il Signore e ci benediciamo a vicenda.

In Italia poca gente è abituata a benedirsi. Piuttosto, qualche volta, a "stramaledirsi" o "mandarsi a...quel paese" (per non dire di peggio). Forse perchè, dopo tanto sviluppo economico, proviamo una sensazione di abisso? Invece i bambini brasiliani, di qualsiasi fede, chiedono la benedizione ai genitori e agli anziani che incontrano. Ai preti la chiedono quasi sempre anche gli adulti. La gente si saluta con "Dio ti benedica" oppure "và con Dio". Direte che sono solo parole! Certo, è vero. Talvolta esprimono solo ipocrisia. Nonostante ciò preferisco parole gentili a tutti i "vaffa 2008" che si celebreranno nella penisola da cui provengo.

Il primo gennaio è, per i cattolici, anche la giornata mondiale della pace. Nel 1969 con la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II e con la pubblicazione del Messale romano riformato, Paolo VI ha dedicato il primo giorno dell’anno civile a «Maria Santissima Madre di Dio». A questa giornata associò anche la Giornata mondiale della Pace che ogni anno ha un tema particolare di riflessione. Per il 2007 (40a edizione) il tema proposto dal papa è: «La persona umana, cuore della pace» che dovrebbe essere la traduzione moderna dell’evangelico: «Il sabato è per l’uomo, non l’uomo per il sabato» (Mc 2,27).

Nessun commento:

Posta un commento