25 febbraio 2011

LE DOGLIE DEL PARTO

Foto: una famiglia contro-corrente. Vive di lavori umili e abita in una casa vecchiotta. Risiede in cittá, ma dietro la cucina ha un terreno ancora boschivo: con una laguna alimentata da acqua sorgente in cui crescono pesci di 5 o sei chili e anche piú. Hanno due figli. La ragazzina, ormai sedicenne, sogna di sposare qualcuno che abbia un pezzetto di terra e ami l´agricoltura....perché lei la “adora”!

Lunedí 21 scorso abbiamo fatto la prima riunione della Commissione della Campagna della Fraternitá 2011, “Fraternitá e vita nel Pianeta”. Sottotitolo: “Il creato geme per le doglie del parto” (Romani, 8, 22). Una bella gatta da pelare. Il nostro comune, nello Stato di Goiás, é uno tra i piú accelerati nella forma standard di crescita economica, calcolata in base al Pil (Pib, in Brasile): industria e allevamento di pollame (la Superfrango dá lavoro ai circa diecimila famiglie); monoculture della soia, canna da zucchero, eucaliptus, granoturco e pomodori. Conseguentemente aumento del livello di consumi: energia elettrica, uso di elettrodomestici, case nuove con tutti i confort moderni, crescita vertiginosa del traffico di moto, automobili e suv di ultimo modello, villette sulle rive dei fiumi principali con relativo disboscamento e degradazione dei margini, laghetti artificiali per l´irrigazione, distruzione completa di ció che rimane delle foreste per fare posto all´agricoltura, supermercati e shopping affollati che distribuiscono sportine di plastica come noccioline. Lo sanno tutti che questo produce inquinamento, esaurimento del lenzuolo freatico e surriscaldamento dell´atmosfera, quindi nubifragi, siccitá e slavine disastrose. Tanto piú che abbiamo appena assistito ai disastri di Rio con mille morti, e ai nostri: é appurato che i nostri ponti sono caduti perché molte dighe di irrigazione sono franate di colpo. Ma come cambiare?

Bisogna vedere se si riesce a scuotere una cittá di 35 mila abitanti entusiasmata dal´ideologia del progresso, per impegnarla in campagne per il controllo dei comportamenti, delle attivitá e delle opere che danneggiano l´ambiente. Oltrettutto le grandi televisioni, alla chetichella (tra un reportage a favore della foresta e uno in difesa dei fiumi) fanno controinformazione: “Gli scienziati hanno riscontrato che nei prossimi 50 anni ci sará sempre piú scarsitá di alimenti, e il mondo aspetta principalmente dalla Cina e dal Brasile una superproduzione per alimentare il resto del mondo”. Oppure: “Le piante di eucaliptus salvano il lenzuolo freatico danneggiato dal disboscamento”. Frasi televisive che ho sentito ripetere appena due o tre giorni fa, nelle chiacchiere dopo la messa. Si sa che la grande massa della gente si informa solo sui canali TV nazionali, e abbocca. Ció che dice la televisione é dogma. Gli ambientalisti, invece, sono scienziati: non sono mai sicuri in modo assoluto perché si basano su ricerche, non su dogmi di fede.

Secondo i Vescovi della CNBB che hanno lanciato la campagna (e secondo noi), la difesa del Pianeta deve nascere dall´amore di Dio Padre, del creato che ci ha messo a disposizione, e del prossimo. Una umanitá riconciliata con sé stessa e con la natura é quella parte di Regno dei Cieli che dev´essere vissuta giá in mezzo a noi. Ma sappiamo bene che molti cattolici aspettano il Regno di Dio alla fine del mondo: per questa vita, sono giá rassegnati a prendere il buon tempo e sopportare il cattivo come una fatalitá.

Sul versante della politica sono interessanti le ripercussioni dell´approvazione, in parlamento, del nuovo salario minimo (aumentato da 516 a 545 reali). La Presidente Dilma Roussef ha ottenuto una vittoria schiacciante, ma pochi tra coloro che l´hanno sostenuta nella campagna elettorale sono soddisfatti della sua decisione. Vi riporto alcuni stralci (quasi tutto, in veritá) di un articolo che Ivo Poletto, in tempi lontani mio collega come agente di pastorale quí a Goiás e oggi segretario generale della Caritas brasiliana, ha pubblicato su Adital. Con il titolo “Fin dove arriverá il cinismo”?


“Nessuno ignora che il salario minimo ha relativamente recuperato il potere d´acquisto negli ultimi anni. Niente di molto significativo, tuttavia. In fin dei conti esso continua molto lontano da come sarebbe se fosse applicato ció che la Costituzione Federale determina in questa materia. Quí sta il primo cinismo: quando la decisione riguarda i piú poveri, che ricevono un salario minimo per il loro lavoro oppure un valore uguale nella pensione, le elites, i governi e i grandi mass media fanno finta di non conoscere la Costituzione, ma la sanno a memoria e dettagliatamente ogni volta che qualche loro privilegio ancora presente nella Costituzione come se fosse un “diritto” viene messo in discussione! Basta ricordare come i deputati la conoscono e la applicano quando si tratta di aumentare i loro stipendi e come, oltre a loro, anche praticamente tutti i giudici sono sempre pronti a difendere i grandi proprietari, molti dei quali semplici trafugatori di terra, per applicare la Costituzione che, a nostro disonore, non stabilisce nemmeno un limite massimo per le proprietá terriere e un numero massimo di proprietá che ciascun riccone puó possedere!

Fino alla fine dell´anno scorso, il potere acquisitivo delle mal-denominate “classi C e D” e la loro voglia di comprare dicevano che fosse uno dei fattori che aiutarono ad affrontare la crisi internazionale, riducendola ad una “piccola onda”, secondo le parole dell´ex presidente Lula. Ora, dopo alcuni mesi e con un nuovo governo giá all´opera, la continuitá del miglioramento del potere d´acquisto delle stesse “classi”, rimunerate in base al salario minimo, non puó piú accadere, perché provocherebbe uno squilibrio nei conti pubblici e sarebbe fonte di aumento dell´inflazione. Come interpretare questo gioco di argomenti senza capire che si tratta di sfacciato cinismo?

Nella storia reale, i poveri non hanno causato nessuna crisi finanziaria internazionale e nazionale. Essa fu causata dalle pazzie dei padroni e degli esecutivi delle grandi banche e dalla mancanza completa di controllo dei governi su tali sregolatezze. Nonostante questo, a coloro che hanno causato la propria crisi sono stati erogati circa 20 trilioni di dollari per evitare il loro fallimento, perché sarebbero "troppo grandi" e il loro fallimento provocherebbe un fallimento a catena e generalizzato. Io domando: sará possibile trovare argomenti e pratiche piú ciniche di queste?

Se perfino giornalisti conservatori riconoscono che non si arriverá alla fine della crisi finanziaria internazionale finché non si sará riscossa la restituzione di ció che é stato trasferito a loro erroneamente e senza che i governi controllino il funzionamento del capitale finanziario, abbiamo il dovere di chiederci: fino a quando i nostri governanti continueranno a decidere con argomenti cinici delle politiche che hanno a che vedere con la sopravvivenza di milioni di brasiliani e brasiliane, dando l´impressione di farlo con serietá e responsabilitá mentre, invece, nascondono le responsabilitá e amplificano i privilegi delle elites economiche, facendo in modo che il Brasile continui ad essere il settimo paese al mondo con maggiore disuguaglianza sociale, che é l´altra faccia della concentrazione della ricchezza e del reddito in poche e, per il momento, potenti mani?

C´é un altro argomento eminentemente cinico: quello di dire che bisogna evitare il controllo dei prezzi dei prodotti agricoli, che sono esplosi perché vengono usati per la speculazione mondiale e hanno giá portato alla miseria piú di 40 milioni di persone, affinché il Brasile possa continuare avvantaggiato nel suo bilancio commerciale. Ma questo é argomento per una prossima riflessione critica”.

Il dibattito sugli stipendi dei lavoratori é eterno. La giustizia é ancora lontana da venire. Anche perché la chiave di lettura dell´esistenza dei lavoratori é la stessa di quella dei loro datori di lavoro e di tutti noi. La Haëring, una grande impresa di confezioni del Rio Grande del Sud, sta firmando un contratto con il Comune di Itaberaí per organizzare lavoro di confezionamento a cottimo, a domicilio. Tutti sappiamo quale tipo di lavoro: donne, ragazze e talvolta anche ragazzi, sottopagati, che passano notte e giorni seduti alla macchina da cucire per pagare le rate del frigo, televisione ad alta definizione, elettrodomestici in genere, vestiti, eccetera eccetera. Fanno concorrenza ai cinesi. Non vivono piú se non qualche ora di tanto in tanto. E sono sostanzialmente contenti, salvo qualche lamentela per non poter comprare qualcosa in piú. Questo é progresso, e non si reclama. E se noi fossimo al loro posto, cosa faremmo? Forse non é nemmeno una questione di giustizi. Bisogna realizzare un nuovo ordine di cose, di pensieri, di concetto di vita e felicitá. La nostra evoluzione va a rilento.

Si fanno piani per il futuro, e nel frattempo ci sorprende quella che sembra essere una rivoluzione inimmaginabile nei paesi del nord-Africa, e che accenna ad estendersi a tutto l´Oriente: in situazioni assai diversificate, ma tutte nel segno del rifiuto alla tirannia. Le stragi, purtroppo, prolungheranno i tempi della riconciliazione. La storia di questo millennio é solo agli inizi. Coraggio: Berlusconi, la Lega, non sono niente di fronte agli uragani che ci attendono. Forse saremo tutti spazzati via.


“Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo. Secca l'erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore spira su di essi. Secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura sempre” (Isaia, 40, 1-11).

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