
Fino a qualche anno fa vi abbondavano anche le bottiglie di cachaça, una specie di grappa distillata dalla canna da zucchero. Gli animi si esaltavano, e di tanto in tanto ci scappavano le coltellate e il morto. Se proponevi di bandire l'alcool, minacciavano di non collaborare, o di fare la festa per conto loro. Poi i tempi sono cambiati. Non tutto il bene è nel passato, e non tutto il male è nella modernità. Ora il Vescovo ha proibito gli alcoolici nelle feste religiose e i cattolici si sono adeguati. Anche i bevitori più incalliti, ormai, si vergognano a protestare. Non per nulla siamo circondati di chiese che bandiscono severamente gli alcoolici: gli evangelici convertono i cattolici. Inoltre, nessuno più ignora le numerose tragedie familiari moderne provocate dall'alcool e dalle droghe, e la gente è terrorizzata dal pensiero che i propri figli cadano nella spirale del vizio.

Sono feste pagane o cristiane? Immagino che il bisogno di festeggiare le bestie, dove esse sono il sostegno fondamentale dell'economia familiare, sia un modo indiretto di ringraziare Dio per il dono della vita. In tempi non tanto remoti era anche una supplica contro le pestilenze. Ringraziamento e propiziazione sono due atteggiamenti sostanzialmente buoni, nei quali è difficile distinguere tra paganesimo e cristianesimo perchè fanno parte di qualsiasi culto religioso. La modernità tende a spazzare via l'uno e l'altra. Attualmente le malattie del bestiame sono scongiurate con le vaccinazioni in massa e, di tanto in tanto, con un vero e proprio genocidio di milioni di poveri animali. Nella società dei consumi, la finalità degli allevamenti è più esplicita che nel passato: le bestie sono soldi per il produttore, bistecche e petti di pollo per il consumatore. In margine alla festa degli animali possono accadere anche le conversioni (o riconversioni). Ho incontrato in chiesa la Zulmira (nome fittizio), che era passata a una chiesa pentecostale e, quando mi ha visto, mi ha detto: "Padre, sono pentita. Oggi sono tornata a messa, ma non sono ancora pronta per la comunione: dovrò confessarmi per sentirmi a posto".
A scanso di equivoci abbiamo trasformato le messe della novena, frequentate in massa, in occasioni di evangelizzazione. Il tema di quest'anno è particolarmente duro, quasi provocatorio: "Fraternità e sicurezza pubblica". E' un anticipo dell'argomento proposto dai Vescovi per la quaresima. Vi cito alcuni sottotitoli: i beni materiali e la criminalità. La piramide sociale e la criminalità. L'impunità dei delitti dei colletti bianchi. La violenza del razzismo. La violenza del traffico stradale. Lo sfruttamento sessuale. L'universo delle droghe. Tutto per concludere che, se non abbiamo più bisogno di Dio per allevare gli animali, abbiamo però bisogno più che mai di seguire e vivere il Vangelo per restare umani e, anzi, camminare verso la pienezza di umanità, che è quella di Gesù. Naturalmente non illudiamoci, le ambiguità restano. Chi riesce ad affrontare di petto e a fondo questi temi nella predicazione di massa? Ci vorrebbe il coraggio e la forza di Gesù Cristo, che non per nulla è finito in croce. Noi ci accontentiamo di esporre a grandi linee, ed è già abbastanza difficile.
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