"Come sono belli, sui monti, i piedi del messaggero che annuncia la pace!" - così scriveva il profeta Isaia (52, 7). In queste foto di piedi non se ne vedono, ma ci sono i volti della diocesi di Goiàs, durante gli esercizi spirituali che abbiamo fatto insieme, preti-diaconi-suore-laici e laiche. Per primo il nostro vescovo dom Eugenio Rixen, mentre presiede la celebrazione dell'Eucaristia. Dal giorno 16 al 19 febbraio scorsi. (Vi ricordo di cliccare sulle foto se le volete ingrandire).
La "predicatrice" è stata la Mercedes,una vecchia conoscenza (vecchia si fa per dire!) del Centro di studi Biblici, che ci ha condotto a riflettere sulla lettera di Paolo apostolo ai filippesi. Una lettera che sottolinea con forza lo spirito di una comunità cristiana: vivere in Cristo, insieme, in un clima di gioia, tenerezza, comprensione reciproca e compassione verso le fragilità umane gli uni degli altri. La vedete, nella foto, quasi al centro del gruppo, in giacca bianca.
Durante gli esercizi, il vescovo ha ordinato due lettori-accoliti, che entro l'anno riceveranno poi l'ordine del diaconato e del presbiterato. Il rito si è svolto con grande semplicità ma con parole e sentimenti profondamente veri, che è ciò che importa.
In questa foto ci sono il vescovo, la Celina coordinatrice della pastorale carceraria, Leandro futuro prete e il sottoscritto. Il primo giorno degli esercizi lo abbiamo impegnato a riflettere sulla passione di Paolo per l'evangelizzazione: "E' il Vangelo che salva e converte" - insegna Paolo. Esso ci conduce a "vivere in Cristo" e a camminare verso la pienezza della vita. La risposta al Vangelo è gratuita, e proprio per questo è più forte di qualsiasi legge o imposizione. Il modello è proprio lui, Gesù", che ha messo in secondo piano il suo essere Dio per incarnarsi, completamente, nella nostra condizione umana. E solo per amore. Il secondo giorno abbiamo cercato nei Vangeli il volto di questo Gesù che tanto entusiasmava Paolo e lo spingeva ad evangelizzare. Il terzo giorno lo abbiamo speso sulle parabole della misericordia, per concludere con la penitenza dei peccati...che ce n'è sempre bisogno. E infine, un pò di sane chiacchierate tra noi prima di tornare a casa.
Per concludere, abbiamo fatto una foto di gruppo alla fine della messa di "despedida", e lì ci siamo proprio tutti. Anzi, no: manca il fotografo e mi pare di non vedere nemmeno Padre Maurizio, che forse era in giro a provvedere all'ordine della casa, di cui era incaricato. Mentre ero agli esercizi pregavo perchè in Italia non passasse il decreto delle ronde: che spirito diverso c'è fra noi e l'Italia. C'è in giro una gran voglia di picchiare, o sbaglio? I diretti interessati diranno: "Noi non vogliamo picchiare nessuno: solo controllare chi sgarra, e chiamare la polizia!" Certo. Viva la sicurezza!
E con questo ho dimenticato di dirvi che abbiamo avuto una visita lampo di tre preti modenesi: don Luciano di Monte Obizzo, don Filippo di Formigine, e don Alberto di San Faustino. Sono passati così rapidamente che non sono riuscito nemmeno a prendere le foto. Ognuno di noi li ha portati a visitare qualche gruppo o attività pastorale. Io ho mostrato loro un accampamento di Senza Terra e l'asilo del quartiere San Francesco. Stasera don Filippo è venuto con me in una comunità rurale. Abbiamo concelebrato. Le impressioni ve le racconteranno poi loro: chiamateli, ne saranno felici. Domattina presto ripartono.
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