26 dicembre 2008

UN AUGURIO BIBLICO PER IL 2009


Oggi comincio una pagina in evoluzione, che completerò man mano nei prossimi giorni. Comincio con una foto ricordo del 1968, Un pò per vanità, un pò per dire come gli anni passano.... Me l'ha portata Tino, che allora era quel bimbo che vedete accanto a me e oggi è un omone grande e grosso. Lui era il paggetto. Fu uno di quei matrimoni umili che non si fanno quasi più, in una chiesina di campagna, tra contadini. L'essenziale, per loro, era il Sacramento dell'unione coniugale, ma non dispensavano alcune fotografie. Tino, adesso, nel tempo libero fa un ottimo apostolato tra i giovani della parrocchia. Per quel che ne so è l'unico che riesce ancora a fare esercizi spirituali a gruppi di giovani durante il carnevale.... E' stato fedele alla sua vocazione battesimale.

Sono passati 40 anni. Ora sta finendo anche il 2008, e noi di Itaberaì lo finiamo malamente. Poco prima di Natale abbiamo avuto due omicidi e due suicidi, oltre alla morte per infarto di un bravissimo animatore della comunità di Pastinho. Sebastiao, il padrone del boteco (specie di bar primordiale) all'angolo della mia strada, è stato ucciso a coltellate alle quattro del mattino, quasi davanti a casa mia. Io non ho sentito nulla. Dicono che due uomini l'hanno inseguito, e quando l'hanno raggiunto l'hanno lasciato lì in una pozza di sangue. Pare che non ci sia nessun testimone oculare: solo supposizioni. Forse un furto a mano armata, o forse una vendetta. Si parla di un tipo conosciuto come ladro, che era in prigione per essere stato denunciato da Sebastiao ed è stato rilasciato qualche settimana fa. Io vi descrivo spesso le meraviglie operate dal Vangelo tra i poveri, nelle comunità di base: ma è giusto ricordare anche che questi germogli - segno che il Regno di Dio è già in mezzo a noi - spuntano in un campo sempre disseminato di erbacce.

Dopo Natale, pensiamo già alla notte di capodanno. Il passaggio dell'anno ha sempre avuto un effetto suggestivo sulle persone. Non succede niente di straordinario, ma il semplice fatto di cambiare data stimola l'immaginazione. Forse che israeliani e palestinesi si metteranno d'accordo? Il presidente dell'Iran scriverà una lettera d'amore a Bush e Obama? Le guerre finiranno? I miliardari metteranno in pratica la proposta iperbolica che ho immaginato alcuni giorni fa in queste pagine? Nemmeno per sogno. Inizieranno, al contrario, altre guerre e la crisi finanziaria continuerà il suo corso. Non sembra che i responsabili abbiano intenzione di intervenire sulle sue vere cause. Tuttavia continuiamo ad augurarci un 2009 di pace e felicità, perchè l'augurio ci tira su e fa bene alla salute. La data è una buona occasione per rinnovare la speranza attiva che, in effetti, pian pianino può cambiare le cose.

Credo che le feste di fine anno abbiano radici non solo nelle religioni pagane, ma anche nella Bibbia che afferma: "Dio è Signore del tempo". Secondo il teologo Jean Luis Ska il libro della Genesi, raccontando la creazione, ripete tre volte questo postulato della fede: il primo giorno Dio crea l'alternanza del giorno e della notte. Il quarto giorno fissa le stelle del cielo costruendo il grande orologio che permetterà all'umanità di fare i suoi calendari. Il settimo giorno riposa, mettendo in risalto l'importanza di interrompere le occupazioni abituali e fermarsi a intervalli regolari, per dedicarsi ad attività gratuite e alla preghiera.

Noi cattolici celebriamo il primo gennaio come "giornata mondiale della pace", che è una maniera eccellente di metterci in sintonia con il Creatore. Durante la messa leggiamo, o riassumiamo, il messaggio del papa. La messa di mezzanotte, di felice memoria, non si riesce più a celebrarla. Nella notte di San Silvestro
i cenoni, veglioni, fuochi d'artificio e bòtti hanno preso il sopravvento. Il consumismo unisce i popoli? Pare proprio di sì, però c'è anche chi rimane fuori. Sabato scorso alcuni italiani in ferie da queste parti sono venuti con me a pregare in un accampamento di "senza terra" ai margini della strada. Sotto una tenda, alla luce del lampione a gas e sotto una pioggia torrenziale, seduti in circolo su letti e panche, una lettura biblica commentata dai partecipanti, rosario, e poi condivisione di caramelle e cioccolatini. Tanto per fare loro compagnia, perchè in questi giorni di feste sono più soli che mai. I compatrioti hanno notato che la situazione è poco lusinghiera, ma dignità e speranza non mancano. Dio infonde coraggio e fiducia. Mi hanno raccontato la storia di una bimba dell'accampamento a cui una signora, che si era fermata con la macchina per vedere la situazione, ha chiesto: "Che cosa chiedi a Babbo Natale?" Ha risposto: "Un pezzo di terra per il mio papà!" Auguriamoci che ognuna di quelle 60 famiglie, e tutte le altre del mondo intero senza un luogo per vivere e un lavoro dignitoso, ottengano questo in regalo.

Vi offro il mio augurio biblico per il 2009: il salmo 14 (13)!
L'insipiente dice in cuor suo: "Dio non c'è"!
Si sono corrotti, praticano azioni abominevoli:
non ce n'è uno che faccia il bene.

Dal cielo il Signore si china verso i figli di Adamo
per vedere se ne è rimasto qualcuno di buon senso,
qualcuno che cerchi Dio.

Si sono tutti traviati e anche ostinati:
non c'è chi faccia il bene,
non ce n'è nemmeno uno.

Forse che questi malfattori non si accorgono
di come calpestano il mio popolo
come se mangiassero pane?
E non invocano il Signore.

Tremeranno di paura
perchè Dio sta dalla parte dei giusti.

Voi potete confondere i progetti del povero
ma il suo rifugio è Dio.

Magari arrivi da Sion la salvezza per Israele!
Quando il Signore cambierà la sorte del suo popolo
Giacobbe esulterà e gioirà Israele!

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