10 giugno 2008

SENZATETTO E ....PROSTITUTE?


E' doveroso, da parte mia, aggiornarvi sugli sviluppi dell'"invasione urbana" di senzatetto di Itaberai (cliccate sulla foto...), di cui vi ho dato notizie nell'ultimo post. Dopo le minacce delle autorità scortate dalla polizia e le discussioni successive, gli "invasori" hanno fatto un'assemblea. Hanno deciso di resistere ancora. L'avvocato che rappresenta il "Ministero della città" (organo federale), aveva deciso di non intervenire. Quando gli ho riferito i fatti, è andato dal Giudice per una verifica. Ha saputo, così, che il Giudice non aveva concesso al Comune di fare lo sfratto forzato entro 48 ore, perchè mancava una scrittura che provasse lo smembramento legale dell'area lottizzata a fini sociali. In pratica, il giudice ha dato agli occupanti dei lotti un tempo supplementare di quindici giorni per sgomberare. Nel frattempo le famiglie occupanti hanno il diritto di rimanere sul terreno, registrarsi come associazione di senzatetto e richiedere direttamente al Ministero della città la cessione e il finanziamento parziale per la costruzione della casa. L'avvocato di cui sopra, in questi giorni, sta facendo assemblee con gli occupanti per mettere a punto l'associazione. La prima assemblea, sabato scorso, ha già registrato 150 famiglie di richiedenti. Il gruppo si è diviso i compiti: una parte è venuta nel salone grande della parrocchia per la riunione. L'altra è rimasta a custodire l'area, per evitare che in loro assenza le autorità mandassero le ruspe a fare piazza pulita delle baracche traballanti e dei teloni che essi hanno già installato sul posto (come è già avvenuto in altre occasioni del genere). Conclusione: la partita è ancora aperta. Se fanno in tempo ad organizzarsi in questi quindici giorni, l'avranno vinta (salvo altre sorprese, che sono sempre in agguato).


Ripeto, per chi non avesse seguito, che questa è un'invasione per modo di dire. I rivoltosi non sono violenti e non hanno intenzione di resistere alla polizia e alla legge. Cercano solo di ottenere un terreno e una casetta in città, da pagare poi a rate nei prossimi due anni e man mano ingrandirla e completarla, come accade sempre. Sono lavoratori e hanno figli di mantenere, educare e mandare a scuola. I lotti disponibili per i poveri ci sono, ma si pagano le rate prima ancora di sapere dove sarà il proprio lotto e senza riceverlo finchè il pagamento delle rate non è completato. Per chi guadagna appena un salario minimo, pagare nello stesso tempo una casa in affitto (quando si trova) e le rate del lotto della futura casa, significa rimanere senza mangiare. Cosa fareste voi?
Oltretutto, la cooperativa organizzata dal Comune per distribuire i lotti alle famiglie di basso reddito guadagna soldi con questo sistema: ricevono le rate, mettono a frutto, e soltanto quando hanno ricevuto tutto l'importo vanno a pagare il lotto al proprietario che ha venduto il terreno. La loro giustificazione è che questo permette loro di consegnare lotti a prezzi più bassi, ma sappiamo bene che, anche in affari, da cosa nasce cosa.


E' una grande soddisfazione, per me che ho passato da queste parti quasi tutti i vent'anni della dittatura militare, vedere quanto si è allargata e consolidata la democrazia brasiliana. Solo 20 anni fa ce lo potevamo scordare di vedere un giudice riconoscere qualche diritto a un gruppo di invasori! Oggi il diritto di protesta e il fine sociale sono riconosciuti pacificamente dalla stragrande maggioranza dei cittadini. C'era una elite che credeva di essere l'unica depositaria del Sapere e del Diritto. Affermava di essere illuminista e progressista (ordine e progresso, è il motto della bandiera brasiliana), ma in realtà era ritardataria e feudale. Gli anni di coscientizzazione, di lotta contro la dittatura, di formazione dei sindacati e poi lo spuntare del PT (Partido dos Trabalhadores) e la vittoria di Lula hanno fatto crescere i movimenti sociali e cambiato non solo i giochi di potere (questi, appena parzialmente) ma soprattutto l'anima del paese. Oggi Lula persegue il successo nella scia di un modello economico mondiale assai svantaggioso per diverse categorie dei più poveri (indios, senza-terra e piccoli agricoltori, ad esempio), ma il merito di avere aperto nuove strade ai movimenti sociali e alle libere associazioni popolari non glielo leva nessuno. I giornali dicono che a molti italiani, invece, la democrazia non piace più. Vogliono il "governo forte"! Date a un essere umano il potere di difendervi perseguitando stranieri clandestini, zingari, barboni e prostitute, e prima o poi si sentirà in diritto di perseguitare anche voi. E magari metterà in prigione quelli che fanno investigazioni sulle sue malefatte e le raccontano in giro! Essere forti coi deboli e remissivi coi potenti è la qualità che distingue i vigliacchi.


Qualche lettore si scandalizzerà, forse, che io prenda le difese delle prostitute. "Perchè un prete dovrebbe difendere le prostitute? Gatta ci cova"... Chi pensa così, dimentica che il Maestro Gesù disse che esse "ci precederanno nel Regno dei cieli"! E Lui prese le difese, addirittura, di una donna adultera condannata a morte dai Farisei perchè sorpresa in flagrante di reato. Non nego che sia necessario mettere ordine nel proliferare della prostituzione per le strade. Oltretutto, questa è per molte ragazze una nuova forma di schiavitù da cui hanno bisogno di essere liberate. E' compito dello Stato, ma dev'essere fatto con il dovuto rispetto della dignità umana e non con la presunzione "a priori" della delinquenza. La morale cristiana non compete allo Stato. E' passato il tempo in cui la Chiesa delegava al braccio secolare la funzione di colpire eretici e peccatori. Da buon prete cattolico che obbedisce più a Dio che agli uomini, io credo che la Chiesa sappia annunciare il Vangelo dell'amore e della misericordia invitando la gente a una vita santa per volontà propria, e non per legge e con la polizia. Onore a tanti cristiani meravigliosi, preti e laici o laiche, che dedicano la vita ad aiutare le prostitute valorizzando la loro umanità, senza mettersi su un piedistallo come maestri di morale. Il giornale di oggi informava che in un ospedale di Goiàs c'è una coda di 70 persone che attendono l'operazione per cambiare sesso. Sono fenomeni che esulano dalla mia comprensione: tuttavia ammiro lo Stato brasiliano che sta progettando di concedere l'assistenza sanitaria pubblica a questo tipo di chirurgia. Non credo che i politici, per questo, siano meno cristiani. Loro sono lì per servire i cittadini di qualsiasi fede o non fede. La Chiesa, sacramento di Dio nel mondo, ha ricevuto da Gesù la Parola e lo Spirito Santo per capirla e portare luce alle menti degli uomini e delle donne senza l'uso della forza. La legge cristiana è una legge di libertà, di liberi figli di Dio: lo scrive ripetutamente San Paolo nelle sue lettere. Il Vangelo di domenica scorsa: "Voglio misericordia e non sacrificio, perchè non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori", che cosa significa?

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