26 settembre 2011

TEST VOCAZIONALE

Foto: 1) mandorle di barú. 2) Compleanno di Severino.

Oggi abbiamo fatto il pranzo festivo per il compleanno di Padre Severino: presenti le suore e il prete che sostituirá don Eligio. La successione é ancora segreta, ma come al solito lo sanno tutti.

Dom Eugenio Rixen, vescovo di Goiás, é stato nominato amministratore apostolico della prelatura di São Felix do Araguaia il 21 settembre scorso, com decreto firmato dal papa. La prelatura era rimasta vacante perché il vescovo precendente don Leonardo Ulrich Steiner, eletto segretario nazionale della Conferenza Episcopale, per potersi dedicare a questa funzione si é dimesso ed é stato nominato ausiliare dell´arcidiocesi di Brasilia. La nomina di dom Eugenio é provvisoria, in attesa che sia pronto un altro vescovo per São Felix. Ci ha dato la notizia lui stesso. La distanza tra Goiás e São Felix é notevole, e lui ha intenzione di fare la spola in auto perché questi voli verso l´interno sono dei taxi aerei carissimi. Affronterá una fatica non da poco. In compenso puó sentirsi orgoglioso di avere conquistato la fiducia del nunzio apostolico Mons. Lorenzo Baldisseri.

Questa é la routine delle nomine. San Felix appartiene alla categoria delle successioni difficili, come lo furono l´arcidiocesi di Recife e la diocesi di Goiás. Sono quelle in cui i vescovi erano fondatori di una Chiesa laicale, dei poveri, biblica ed ecumenica. Il vescovo emerito dom Pedro Casaldáliga abita ancora lá. Il nunzio ha come obiettivo attutire i conflitti tra diverse spiritualitá e modi di essere Chiesa. A Recife il nunzio soffrí una sconfitta amara, nominando dom José Cardoso che esacerbó lo scontro. A Goiás con la nomina di dom Eugenio, e a San Felix con quella di dom Leonardo, il suo fiuto lo ha premiato. Ora, allontanandosi dom Leonardo, lo sostituisce con dom Eugenio in attesa di trovare un candidato adeguato alla situazione.

Oggi questa Chiesa ha due anime. Fede nello stesso Dio, quello rivelato da Gesú Cristo, ma due modi diversi di intenderlo. Due percorsi diversi. Il nostro vescovo si manifesta piú affezionato al cammino delle comunitá ecclesiali di base, e i suoi trascorsi prima di essere vescovo lo confermano. Tuttavia ha scelto la strada di promuovere il piú possibile la convivenza fraterna. Penso che sia la strada giusta, e che sia anche l´unica scelta possibile nelle circostanze attuali.

Ad esempio, in marzo abbiamo fatto tre giorni di esercizi spirituali dei preti e laici assieme, e come predicatore é stato chiamato Padre Carlos Mesters, famoso biblista radicalmente fedele alla comunitá ecclesiali di base, di cui si puó dire che é uno dei primi promotori. La settimana scorsa abbiamo avuto i tre giorni di esercizi spirituali solo per il clero, e il predicatore invitato é stato Dom Messias vescovo di Uruaçú, una diocesi confinante: un vescovo tradizionale, con fama di conservatore.
Non ha fatto male. Conoscersi e confrontarsi ci fa scoprire ció che abbiamo in comune e le differenze. Non é necessario essere d´accordo in tutto, ma nemmeno scomunicarsi reciprocamente. Dom Messias ha di bello che é molto in sintonia con la religiositá popolare cattolica di Goiás, che assomiglia a quella che avevano le nostre famiglie di campagna fino a cinquanta anni fa. Sappiamo peró che il vangelo va oltre, Gesú non era prete e insegnava che le regole devono essere osservate a puntino, ma prima viene la volontá del Padre che é nei cieli: l´amore, il Regno di Dio. Non i formalismi di un clero. Gesú curava in giorno di sabato, scacciava i venditori dal tempio, perdonava l´adultera, creava problemi e conflitti.

Ho scritto queste cose altre volte. Le diverse anime dovranno convivere per molto tempo. L´anima devozionale é prevalente di gran lunga, tra i fedeli cattolici piú ancora che nel clero. É una linea piena di contraddizioni. Tuttavia nessuno si inquadra mai completamente negli schemi teorici che abbiamo in testa. Nelle comunitá ecclesiali di base c´é chi tende a disprezzare la religiositá popolare come cosa ultrapassata e pagana, mentre Gesú era vicino alle persone di fede. Gesú stimolava a non fermarsi alle devozioni e tradizioni religiose, ma sottolineava e valorizzava la fede. Gli apostoli che chiamó erano imbevuti di fede e religiositá giudaica.

Durante gli esercizi mi sono goduto i frutti di una pianta di barú che si trova nel bel mezzo dell´area del monastero di Goiás. Leggete su wikipedia le qualitá di questa mandorla che ha delle virtú eccezionali. É una delle piante che fruttificano nel periodo piú caldo e piú secco dell´anno. É la vita nel piú aspro deserto. Un ricercatore francese, che faceva un´inchiesta sulla fame nel sertão nordestino durante una siccitá durata diversi anni, trovó una unica famiglia i cui bambini non erano denutriti. Avevano accanto a casa diverse piante di barú e si alimentavano di quei frutti. Una parabola della vita: spesso le cose migliori maturano in mezzo alle peggiori difficoltá. (Cliccare sulla foto per ingrandire).

Il Vescovo dom Messias mi ha passato una lettera di una Agenzia che fu utilizzata da Gesú Cristo per la scelta vocazionale dei dodici apostoli. Ve la traduco e ve la passo.

“Stimato Sr. Gesú figlio di Giuseppe – Impresa di carpenteria Nazaret.
Noi, dell´Agenzia di Assunzioni Giordano, veniamo a ringraziarla per averci inviato il curriculum dei dodici uomini che ha scelto come leaders nella sua organizzazione. Tutti sono stati sottomessi a una serie di test e i risultati sono giá registrati nei nostri computers.

I nostri psicologi e orientatori li hanno intervistati uno ad uno. Seguono in allegato i risultati dei tests. V.S. dovrá studiarli attentamente uno ad uno.
La nostra opinione é che la maggior parte dei suoi candidati non possiede l´esperienza, la formazione intellettuale né l´attitudine professionale richiesto dal suo tipo di impresa. Manca loro, ad esempio, la nozione di lavoro in equipe. Raccomandiamo V.S. di continuare la ricerca di persone con esperienza il lideranza e che abbiamo comprovate capacitá.

Simone Pietro é instabile emozionalmente e solito ad eccessi di cattivo umore. Andrea é assolutamente privo di abilitá direttive. I due fratelli, Giacomo e Giovanni, figli del Sr. Zebedeo, mettono gli interessi personali al di sopra della lealtá all´impresa. Tommaso si dimostra incline a mettere tutto in discussione e questo tenderebbe a provocare scoraggiamento generale.

Ci sentiamo in obbligo di informarla che Matteo é stato iscritto alla lista nera di protezione al credito della Grande Gerusalemme. Giacomo figlio del sr. Alfeo e Taddeo hanno ambedue tendenze pericolosamente radicali, e raggiungono alti indici nella scala dei maniaci depressivi.

Uno dei candidati, tuttavia, mostra un enorme potenziale. É un uomo di capacitá e molto dotato, sa trattare con le persone, ha una perspicacia non comune negli affari, oltre a possedere importanti contatti negli ambienti che contano. É assai motivato, ambizioso e responsabile. Raccomandiamo Giuda Iscariote come gerente e suo braccio destro.

Con tanti auguri di successo, la salutiamo cordialmente.

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