17 giugno 2011

STATI D´ANIMO

Foto: frutti di stagione: caqui e avogado.

Sono le ore 22,30 e rientro da un viaggio di 45 chilometri sotto una splendida luna. Ho mangiato molta polvere: la strada é bella e soffice, perché sono passate le ruspe e hanno lasciato solo un bel tappeto di polvere rossa. Ho celebrato la messa in una famiglia della comunitá Cedro. La padrona di casa, Colondina, mi ha accolto dicendo: "Padre, la gente quí non siede in casa di gente povera!" Alludeva al fatto che la gente era quasi tutta seduta su banconi di legno all´aperto, perché la casa era piccola. Una bella messa, con la gente attenta e compenetrata. Alla fine la signora ha dato la cena a tutti. Avevano preparato una fila di pentoloni con riso al pollo (molto pollo), tutú di fagioli, diverse insalate, pastasciutta. Coca cola e guaraná per la folla, e vino! Addirittura vino per i piú esigente, come il prete. Il padrone di casa, Geraldo, un signore alto e ben umorato, ha spiegato che la cena era in omaggio a un gruppo di pellegrini in partenza per Trindade, e per devozione al Divin Pai Eterno, che é appunto come quí si usa chiamare la Santissima Trinitá.

Dopo la messa, quindi, abbiamo cantato la canzone dei pellegrini di Trindade, che é sempre un bel coro. E poi abbiamo cantato gli auguri e la benedizione ai 20 anni di matrimonio di Sonia e suo marito. Lei é la coordinatrice della comunitá. Infine anche a quelli che compivano gli anni in giugno, e tra questi sono entrato anch´io, che tra l´altro compio anche il 47o anno di messa (probabilmente ero il piú vecchio lí in mezzo). Dopo cena sono partiti i pellegrini. La novena di Trindade comincia domenica, e loro arriveranno giusto in tempo per l´apertura: vanno a piedi, e hanno un centinaio di chilometri da percorrere. Il santuario di Trindade é uno degli appuntamenti piú forti della tradizione Goiania, vi arriva gente da ogni parte dello Stato di Goiás: a piedi, in corriera o con i carri tirati dai buoi, i tipici carri con le ruote grandi di legno. Il lamento delle ruote del carro da buoi, tema di tante canzoni, é una musica carica di ricordi dell´infanzia e di nostalgia del passato. Fa piangere di emozione e riempie di gioia i goiani.

La serata ha riempito di gioia anche me, tanto da farmi ritoccare questo post che avevo caricato questa mattina, in fretta e furia e con poca ispirazione. Piccole cose bastano a modificare, da un´ora all´altra, gli stati d´animo: come tutti sanno. Per me questa settimana é stata piena di cambiamenti. Tant´é vero che era cominciata con la soddisfazione per il risultato del referendum in Italia, poi mi sono imbattuto con diversi motivi di tristezza e spunti di riflessione.

Ieri ho letto una notizia sconvolgente: alcuni scienziati hanno trovato enormi buchi neri nelle galassie piú lontane, distanti dalla terra intorno ai 13 miliardi di anni luci. Ció starebbe a dimostrare che nelle sue origini anche il sistema solare era pieno di buchi (si fa per dire: come fanno i buchi a riempire?) come certi formaggi. Per me la scienza é affascinante. Ne capisco poco, ma ho sempre sognato di conoscere personalmente questi ricercatori capaci di scovare buchi neri e antimateria, o di misurare le distanze in anni luce tra due punti che non si vedono. Dev´essere emozionante. Riescono a far sentire la piccolezza del mondo e degli orizzonti entro i quali viviamo e ci moviamo continuamente. Siamo dei microbi dentro a un pezzo di gruviera! “Che cosa é l´uomo perché di lui ti ricordi?” (salmo 8). Non mettiamo in dubbio niente, per caritá! I teologi sono pronti a spiegare.

Facendo uno zoom per ampliare questo nostro orizzonte minuscolo, ieri abbiamo pure celebrato la messa a Sobradinho, a 50 metri dal rio Urú, in una tettoia che di giorno serve da sala di biliardo, sotto una bella luna appena uscita dall´eclissi totale. Ma ci pensate? Noi, formiche di questo pianeta microscopico che stiamo distruggendo, abbiamo messo pane e vino su un tavolo e abbiamo chiamato in causa il Creatore stesso della vita, Colui che é solo amore e soltanto dono di sé. "Questo é il mio corpo". Il Dio rivelato da Gesú vuole essere pane per i poveri, condiviso. La regione di Sobradinho é montagnosa, le strade sono terribili, i giovani sono andati tutti via. Rimangono solo gli anziani, come sull´appennino modenese. Benedito, colui che ci ha accolti, assicurava: “Padre, stia tranquillo che se dipende da noi Sobradinho sará abitato ancora per molto tempo. Noi siamo anziani capaci di tenere fermo un toro per le corna!”

In compenso una coppia di anziani che si era trasferita a Goiania (capitale) da molti anni, ora che é in pensione ha comprato un pezzetto di terra ed é tornata. Hanno comprato proprio lá in cima, sul sobradinho (per chi non lo sapesse, questa parola in portoghese indica il piano superiore di una casa), dove sembra di essere al di sopra rispetto al resto del mondo. Dove i venti e le tempeste battono con piú forza e la sensazione di solitudine é piú forte. Dicono: “Padre, i giovani vanno via, ma la domenica vengono a mangiare da noi con mariti, mogli, nipoti. Tutta la tribú si ricongiunge. Non si é mai vista tanta gente da queste parti!” Io peró vi garantisco che sono tornate anche le linci e gli ocelot, i formichieri giganti e una moltitudine di serpenti a sonagli. La regione é stata deflorestata e rimboschita con Eucaliptus, che forma un bosco alto e fitto senza sottobosco. Abbiamo visto l´uomo modificare la natura. Forse vedremo la natura modificare l´uomo.

Dunque siamo un piccolo mondo, ma sempre in movimento alla ricerca di nuovi assetti: Padre Severino mi ha consegnato nei giorni scorsi il nuovo Statuto che trasforma il Reforço Escolar Fernanda Park, fondato da Padre Maurizio con il sostegno economico di Modena Terzo Mondo, in Centro Educativo Fernanda Park, associazione autonoma affiliata alla parrocchia in convenzione con l´assessorato comunale all´istruzione. In parole spicciole si tratta di una scuola a tempo pieno, in continuitá con lo spirito iniziale di offrire una buona formazione scolastica e umana anche ai figli dei piú poveri, ma nello stesso tempo in conformitá con le scelte della scuola pubblica che mette in atto lo Statuto del Bambino e Adolescente (ECA), e con il sostegno del finanziamento pubblico. Questo é il risultato dell´evoluzione avvenuta in Brasile in campo educativo. Lo Stato ha istituito la scuola a tempo pieno che, man mano, avrebbe reso superfluo il servizio offerto dal Reforço Escolar, che fin´ora é stato solo un doposcuola. In questo modo, invece, diventa una scuola semi-pubblica con direzione e orientamento etico della parrocchia, programmi e finanziamento del ministero. Passa ad essere un´avanguardia nel tempo pieno. Grosso modo é quello che abbiamo fatto giá da due anni anche con l´asilo S. Francisco.

Questi servizi sono nati dalla generositá di alcuni e dal finanziamento modenese, come supplenza: il comune non faceva gli asili e i doposcuola, e allora le comunitá si organizzavano e li facevano, con l´aiuto estero. Poi finisce che non riescono piú a mantenersi: infatti é impossibile pensare a un servizio educativo privato a favore delle classi che meno possono pagare, quando il ministero dell´educazione e l´assessorato comunale si fanno carico di offrirlo come servizio pubblico gratuito. L´unico “nodo” che rimane, e non é piccola cosa, é la partecipazione parrocchiale nella direzione e orientamento pedagogico: che sicuramente salterá quando la parrocchia presenterá esigenze confessionali in contrasto con i programmi educativi del ministero. Non vedo alternative.

Cambiando discorso (ma perché siamo in campagna per la difesa del Pianeta), su Adital ho trovato un elenco di messaggi scritti sui vagoni della FIBRIA, cosiddetti “vagoni verdi”. Per chi non lo sapesse la FIBRIA é la maggiore impresa mondiale di produzione di cellulosa, e ora sta trasformando il Mato Grosso do Sul (regione di Tres Lagoas) in una grande foresta di eucaliptus. Ed ecco che per darsi una immagine ecologica scrive queste cose sui vagoni che trasportano la cellulosa: Riciclare oggi é vivere il futuro”. "Non maltrattare gli animali”. "Sostieni il tuo futuro, sii cosciente oggi”. "Getta le pile usate in un luogo adatto”. "Economizza l´acqua”. "Quí la prosperitá e la sostenibilitá viaggiano insieme”. “Investi nel futuro, non sprecare energia”. "Denuncia lo sfruttamento sessuale infantile”. “Rispetta le persone, sei una di loro”. "Denuncia il lavoro minorile”. “Denuncia il traffico di animali selvaggi”. "Utilizza lampadine economiche”. “Sei tu che scegli cosa piantare, rispetta la terra”. "Chiudi bene i rubinetti”. “Sfrutta la luce naturale”. L´impatto negativo causato nell´ecosistema viene compensato – o meglio, mascherato - dalla collaborazione con gli ecologisti nella divulgazione della difesa ambientale.

L´amico Zé mi spiega mentre attraversiamo un´area di piantagione irrigata: “Sai che pure io ho un pivot per irrigare. Io perdo sempre soldi con le coltivazioni. Non so perché continuo a coltivare. Per guadagnare bisogna usare certi prodotti, nel pivot. Alcuni, io non li accetto nel mio campo. C´é un prodotto contro i bruchi, é l´unico capace di eliminare un certo bruco che distrugge il granoturco. Lo usano tutti. Senza quello, il bruco distrugge buona parte del granoturco. Io non lo voglio, perché é un danno incalcolabile. Sai cos´é, in realtá? É una bomba chimica. Uccide il bruco del granoturco, peró muoiono anche le farfalle che si posano sul granoturco, gli uccellini che vanno a beccare in mezzo alle piantine, i lombrichi...non rimane nemmeno un lombrico vivo nei campi irrigati con quel tipo di veleno. Poi l´acqua scende nella falda acquatica, e va anche nel ruscello e nel fiume. Nessuno conosce esattamente l´entitá della morte che si espande nell´ambiente: una esplosione atomica per guadagnare soldi con l´agricoltura.

Se qualcuno non l´avesse ancora capito, la natura ha tanti amici ma i nemici sono piú aggressivi. Controllano l´informazione e sono capaci di distrarre l´attenzione della gente dai misfatti piú gravi dirottandola su casi meno importanti ma suggestivi. Per esempio il caso di Cesare Battisti.

Cesare Battisti ha un nutrito gruppo di nemici anche quí, che chiedono per lui il carcere e l´estradizione. Ma la sua difesa ha sostenuto quesra tesi: “Nel clima politico italiano concedere l´estradizione sarebbe equivalente a mandarlo a morire”. In altre parole non si fidano del rispetto dei diritti umani e di un esercizio sereno della giustizia in Italia. Che puó essere falso, ma con tutto quello che il Premier italiano va dicendo da anni contro gli italiani e contro la giustizia italiana (la metá degli italiani sono comunisti, pazzi, coglioni; i giudici sono cancro, metastasi, terroristi, eccetera), si possono comprendere i dubbi della Suprema Corte Brasiliana.

Segue la traduzione dell´inno dei pellegrini di Trindade: bella musica. Chi volesse vedere e ascoltare, c´é il video su you tube: http://youtu.be/YF-WwA6X4ZI


Pellegrinaggio a Trindade.
Mi sono alzato presto, ho messo in fila i buoi,
fede nel cuore e piedi per terra,
il mio vecchio carro ha cantato sulla strada
la polvere rossa si é sollevata.
Ad un passo lento é iniziata la fatica
del pellegrinaggio di devozione.
Rit.: Sono pellegrino che cammina – sono devoto del Signore – cammino verso la terra santa – vecchia Trindade della fede e dell´amore.
Per arrivare alla terra del Padre Eterno – la mia fatica é durata lunghi giorni
ho lavorato duro tutto l´anno – ho fatto i miei piani per la romaria.
Ho chiesto agli angeli di illuminare i miei passi
e al Padre Eterno di guidarmi.

Alla vista del santuario, da lontano – Tempio sacro in forma di croce
nel quale mio Padre ha stabilito la dimora
con il Santo Spirito e suo Figlio Gesú,
faccio le mie lodi per poter arrivare ancora una volta
alla terra santa coperta di luce.

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