Il tempo pasquale volge al termine, e io vi passo due frasi di un ritiro spirituale del nostro prete novello Padre Celso Carpenedo a un gruppo di laici della parrocchia, commentando il vangelo dei discepoli di Emmaus (Luca 24).
“Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato tutto come le donne avevano detto: ma vederlo...nessuno lo ha visto. E a tutt´oggi: vederlo... nessuno lo ha visto! La fede in Gesú risorto é stata trasmessa nei secoli attraverso la Parola”.
“Lo riconobbero allo spezzare del pane: perché quel gesto era tutta la sua vita. Gesú é questo: pane spezzato. Vita donata. Non celebritá, non accumulazione, non potere, non successo, non collette, non decime, ma solo amore e dono di sé”.

“Il popolo baiano ha giá definito un modo affettuoso di rivolgersi ad Irmã Dulce: Angelo Buono. É bene ricordare he quí é la Baía di tutti i Santi, e anche di tutti i diavoli.
Dulce fu una persona tra le piú contraddittorie a prima vista. Si dedicó di corpo e anima, con tutte le sue forze, a dare un poco di dignitá a quelli che vivevano e vivono nella miseria a Salvador. Proprio cosí, la bellissima cittá conserva ancora povertá in abbondanza, benché non esistano piú gli Alagados e tanti altri paesaggi infami. Lei non si preoccupó mai da dove venisse il denaro per il suo lavoro. Se necessario, chiedeva ai padroni del potere. Per questo, essi fecero questione di avvicinarsi a lei, per strumentalizzare la sua immagine, anche quando governavano la Bahia con mano di ferro e producevano miseria.
Apparentemente apolitica, divebbe una icone della destra baianae anche della Chiesa conservatrice. In fin dei conti, per molti, é cosí che un cristiano deve servire i poveri. Ma lei era piú scaltra di quanto i suoi strumentalizzatori immaginavano. Quando era necessario, fu ribelle, occupó case, portó ammalati in ambienti in cui non erano desiderati, creó problemi dentro alla sua congregazione. Era accusata di preferire i poveri e la strada alla sua comunitá.

Quí nel sertão stiamo riuscendo a vincere la sete, la fame, le migrazioni e tante altre miserie che hanno afflitto generazioni e generazioni di nordestini, semplicemente con la raccolta dell´acqua piovana. Le Pastorali sono parte integrante di questo sforzo erculeo.
Ma, parlo anche degli angeli senza religione. Per piú di trent´anni abbiamo avuto nella CPT della Bahia la signora Marta Pinto dos Anjos. Avvocata, senza convinzioni religiose. Quando ci apprestavamo a dire un Padre Nostro, stringeva le nostre mani, abbassava la testa e rimaneva in silenzio. Ho conosciuto poche persone tanto dedicate ai poveri delle campagne della Bahia quanto Marta. Andó in pensione e sei mesi dopo morí vittima di un cancro.
La cosa che sempre attiró l´attenzione in Marta é che non é necessario essere cristiano né aspettare la vita eterna per realizzare una vera donazione di sé per la giustizia e il superamento della miseria. Cosí, ne esistono migliaia e milioni. Si trovano nei movimenti sociali, e perfino dentro a certi governi.
Ir. Dulce é sí un angelo buono. Dove c´é qualcuno che ha bisogno, lí c´é un universo. Tuttavia, persone come lei, cosí come Teresa di Calcutta, spuntano dove la miseria é abbondante. E la miseria abbonda dove l´ingiustizia é sovrabbondante. Non troveremo queste sante a Berlino o a Copenaghen. Lá c´é una sanitá pubblica che funziona, un sistema educativo, infine, una politica sociale nella quale non sono necessarie sante come loro. Perció, pure loro sono frutto di un contesto perverso. Ma la santitá dell´Angelo Buono é vera, perché la sua generositá fu vera. La cosa peggiore non é la scelta assistenziale – tante volte necessaria – ma l´indifferenza”.

Guardate, per farvi un´idea, il biglietto che mi ha mandato Wilson dalla prigione: "Saluti, Preto (era il destinatario del biglietto, ndr), spero che quando questo le arriva in mano trovi lei e la sua famiglia pieno di pace! Preto, ho bisogno di un aiuto per mantenermi qui dentro, la famiglia non mi aiuta, perció ho bisogno di due gomitoli di filo bianco di mille metri per fare un tappeto se puoi trovarmi questo aiuto che Dio sia sempre con te ad illuminare te e la tua famiglia, e anche qualcosa da mangiare, biscotti e una margarina".
Bisognerebbe che i poveri classificassero tra i loro angeli anche coloro che lottano per la giustizia, ma di solito non lo fanno. Sono persone umili, che non se la sentono di litigare ed esporsi in organizzazioni di lotta. Se si va un pó sotto, a conoscere la vita che hanno vissuto, si riesce a capirli. La misericordia é indispensabile, molto richiesta e molto gratificante.
P.S. - Mentre facevamo insieme la nostra oretta di camminata, Arcangelo mi ha ricordato che ieri il Parlamento ha approvato il nuovo codice forestale che riduce drasticamente le riserve forestali obbligatorie nelle fazendas. É una vittoria strepitosa dell´agro-business. Un bel regalo della Dilma a quelli che l´hanno eletta come barriera contro il neo-liberalismo selvaggio! Possiamo dire addio a uel poco che resta di foresta nativa e margini boschivi dei fiumi, e chissá cosa ne sará dell´Amazzonia. Ci sarebbe da arrabbiarsi e anche molto, ma é appena sceso il buio (di questi tempi il sole tramonta prima delle 18), é una serata dolce e amena, perché rovinarsi il fegato? Tanto non é solo colpa della Dilma e dei fazendeiros. Noi, che difendiamo l´ambiente a parole, abbiamo adottato uno stile di vita che é funzionale a usare la natura come fonte di lucro, senza nessun riguardo. I pensieri sono civili, ma il nostro stomaco e gli istinti sono ancora primordiali!
PS 2 - Errore: la Dilma, Presidente, non c´entra. Il nuovo codice forestale é un progetto di legge dei ruralisti (latifondisti) che é passato in Parlamento, deve ancora essere valutato dal Senato, e la Dilma si riserva di mettervi il veto.
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