9 marzo 2011

QUARESIMA

Foto: immagini delle rive dell´Araguaia.E notate il bar sotto il ristorante rosso, invaso dal fiume: non si vede piú.

LA QUARESIMA: “Usiamo con sobrietá le parole, la bevanda, il pane, il sonno e il riso” – cosí si canta nell´inno del mattutino di quaresima. Scherzi a parte, la quaresima é bella. Non é una penitenza, ma un dono. Colui che l´ha inventata era ispirato. Se non l´avesse fatto lui, dovremmo farlo noi. Con la scusa che il nostro impegno deve durare tutto l´anno e non a periodi, si finisce che non ci si sveglia mai. Invece ci vogliono delle date che ci scuotano e obbligandoci a disciplinare la mente e il corpo. Tra l´altro, le ceneri ottenute bruciando i rami benedetti della Pasqua scorsa, secondo alcuni, sono un´ottima medicina. Parecchie donne, questa sera, ne faranno scorta: noi ne abbiamo un secchio pieno. Un cucchiaino di ceneri in un bicchiere d´acqua tutte le mattine a digiuno, curano tutti i malanni.

IL CARNEVALE é finito. A Rio ha vinto la scuola Vai-vai a São Paulo. La Beija flor a Rio, con la partecipazione di Roberto Carlos. Interessa a qualcuno? Il mio vicino di casa é andato via a fare il carnevale, e i ladri sono entrati e gli hanno rubato il computer portatile, quello che da noi tutti chiamano “noti buchi”. Lunedí e martedí pure io sono fuggito, all´Araguaia, ospite di amici di gioventú. Frustrato, perché il fiume era in piena da far paura e trascinava le barche. Un pó per questo, e un pó perché da Vignola qualcuno mi aveva informato che i pesci soffrono mentre noi ci divertiamo, ho rinunciato a pescare. Sono rimasto su una sedia a sdraio a leggere e chiacchierare con la famiglia ospitante. L´immagine di questi due giorni che mi é rimasta piú impressa é quella di una famigliola che ho oltrepassato lungo la strada: una famiglia di campagna, che non ho potuto fotografare.

Lui, sui quarant´anni, alto e magro, coi baffetti. Lei un pó sbilenca come le donne consumate dalle fatiche. E tre bimbi in scaletta, sugli 8-10-12 anni. Camminavano in riga, ai margini dell´asfalto. Devono abitare in una tra le tante di quelle casette col tetto di paglia invisibili nel sertão, perché scompaiono dietro la vegetazione. Forse non seguono la CAMPAGNA DELLA FRATERNITÁ, “fraternitá e vita nel pianeta”, ma vanno a piedi e vivono integrati nel pianeta senza farsi notare. Liberano nell´atmosfera solo il CO2 del proprio fiato. Io ho giá fatto due o tre conferenze sul tema e ho scritto una pagina sul bollettino, ma ho percorso quasi 500 chilometri per vedere l´Araguaia, da solo. Ho trasformato in biossido di carbonio circa 40 litri di carburante. Forse é per questo che il Regno di Dio appartiene ai poveri.

LA “RODA DE CONVERSA” (circolo di conversazione-inchiesta) in preparazione all´Assemblea Diocesana di Ottobre, che giá vi avevo annunciato, sta accadendo pian piano in tutti i gruppi. “Come ti senti nella tua Comunitá e nella Chiesa?” “E come ti senti nella societá locale, nella nostra cittá e comune?” Queste le due domande fondamentali.

MI SENTO BENE NEL CAMMINO DELLA CHIESA. É il luogo in cui incontro sostegno, e trovo le persone che sono la mia famiglia. Trovo la forza”. “Mi sento bene negli incontri, nelle visite missionarie alle case e agli ammalati. Prego anche in casa, ai piedi del letto, e per tutti: ma nella Chiesa respiro lo Spirito Santo, il Vangelo. É molto bello. Ci si sente piú uguali nella Chiesa e nelle pastorali”. “Amo la pastorale, la Chiesa e la Comunitá. Ho piú amicizia nella Chiesa e nella pastorale missionaria che fuori”. “La Comunitá é la famiglia unita, talvolta piú della mia famiglia. Non é solo per pregare, ma anche parlare, ridere insieme, divertirsi, tutto aiuta”. “Nella societá di Itaberaí la cosa piú brutta é la discriminazione: a scuola le mamme ricche sono ricevute con molta attenzione e sorrisi, quelle povere le lasciano in un angolo ad aspettare. Negli ambulatori privati é la stessa cosa, come se i soldi dei poveri valessero meno di quelli dei ricchi. Ma é cosí anche in quelli pubblici: arriva la persona ricca o importante, e le fanno scavalcare la fila. Perfino nei negozi, se devono fare uno sconto lo fanno al ricco, non al povero”.

Queste risposte sono del gruppo della “PASTORALE MISSIONARIA”, un gruppo piccolo (15), di quasi sole donne, e dei piú identificati con la scelta dei poveri. Trovano nella fede una forza smisurata. Per questo, nel post della settimana scorsa, scrissi in difesa della religione. Cristianesimo – quando é solo religione - lo diceva anche il Vangelo di domenica scorsa - é una casa costruita sulla sabbia. La religione non ha il monopolio del Regno di Dio e non apre e chiude la porta per entrarvi. Ma questa gente delle comunitá unisce fede e vita, e non fa distinzioni tra religione e fede. La loro casa é costruita sulla roccia, Cristo. Perció meritano rispetto da chi fa le distinzioni. Dio regna su di loro, ed é da loro che bisogna ricominciare se si vuole costruire un ordine secondo il vangelo.

MAI UNA RELIGIONE SARÁ BENEDETTA DA DIO se non si mette al servizio della giustizia per loro (i poveri)”, scrive José Antonio Pagola commentando la parabola di Epulone e Lazzaro. Tante volte per noi, (e lo scrivo senza nessun orgoglio e con molto dolore e umiltá perché anch´io ho la mia parte di privilegi), per il clero, specialmente per quelli che vivono in un palazzo circondati da lecchini e si vestono di tessuti fini come faceva l´epulone (ma anche per molti laici che circolano nelle sacrestie), i poveri sono trasparenti o sono un fastidio. Abbiamo costruito un muro tra noi e loro affinché non ci infastidiscano. Un muro che, nella suddetta parabola, si trasforma poi un abisso intrasponibile: “Tra noi e voi c´é un grande abisso, cosicché quelli che vogliono passare da qui a lí non possono farlo, e nemmeno di lí possono passare fino a noi” (Luca, 16, 19-31).

Secondo il medesimo scrittore, Pagola, GESÚ NON PARLAVA DI COSE FUTURE, ma della terribile disuguaglianza che regnava in Galilea e che condannava i poveri a una vita breve e sofferente. Dio non poteva regnare in quella societá. Lo stesso vale per noi, per come vanno la societá e la Chiesa. “Il Regno di Dio non é una buona notizia per tutti, ma solo per i poveri”. Per noi, che abbiamo condannato i poveri a vivere nel PIL (Prodotto Intestinale Lordo), é una cattiva notizia. Per questo Gesú insegnava, tenendo conto della difficoltá di scegliere una vita come quella degli ultimi, di farsi almeno loro amici: “Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne”. Significa: “Se questa tragedia che é la vita degli esclusi (affamati, assetati, nudi, carcerati, migranti) durerá ancora a lungo, e non sei in grado di diventare uno di loro, almeno diventa il loro migliore amico e lotta con loro per la libertá e la giustizia – perché il Regno di Dio appartiene a loro”.

ALTRI TESTI DI RIFLESSIONE: Chi ha voglia di leggere un bel discorso episcopale sulla situazione italiana (emergenza immigrazione dall´Africa), vada su questo sito di don Giorgio: http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=2404&nome=prima – é l´arcivescovo di Agrigento ai suoi fedeli diocesani. Qualcuno che parla chiaro esiste ancora. E se volete leggere cose brasiliane usando il traduttore automatico, suggerisco il sito www.cebi.org.br . C´é un bel commento di Martin Lutero sul Padre Nostro, tanto per ricordarci che un pó di riforma protestante non farebbe male nemmeno a noi cattolici. E un´analisi dello stato attuale della Chiesa del teólogo J. Comblin, e la bella risposta di un vescovo: "Crepuscolo di un profeta". Comblin, attualmente, si é ritirato sulle rive del Rio São Francisco in comunitá con il vescovo Dom Luís Cappio, quello che fece lo sciopero della fame per 25 giorni contro il progetto di trasposizione del fiume.

E adesso avanti, convertiamoci tutti e facciamo penitenza.

1 commento:

  1. Grazie per averci dato il sito di don Giorgio
    che abbiamo prontamente visitato scoprendo che la chiesa non è tutta sulla linea berlusconiana.Con questa lettura si affronta meglio anche la quaresima e la speranza che la sua voce si moltiplichi anche nelle gerarchia, aspettiamo con trepidazione la pasqua.E' proprio vero che, dove una voce viene soffocata,vedi don Carlo Bertacchini,altre 10 spuntano in luoghi inpensati Grazie,grazie di cuore per l'informazione,saluti da Olga Sassuolo.

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