26 febbraio 2010

TUTTI SENTIAMO DOLORE NELLE VISCERE

Foto: mi hanno spiegato che é una specie nostrana di zafferano, selvatica. Cresce nei posti umidi e ombreggiati.

Questa settimana noi abbiamo fatto diverse riunioni di programmazione, perché sono arrivate altre due suore latino-americane di una comunitá religiosa che si chiama "Missionárias da Igreja". Su Adital é uscita l´"analisi di congiuntura" della commissione collegata alla Conferenza dei Vescovi, che io avrei voluto tradurre e riassumere per voi, ma sono incappato in un disturbo che mi toglie lo sprint. Sapete, quí siamo in piena estate e bisogna stare prevenuti contro le diarree, ma io mi sono trascurato).

Mi accontenteró di passarvi un aneddoto che mi hanno raccontato, tra le risate, don Eligio e Severino. Una famiglia chiama don Eligio a casa per fare le esequie al loro papá (qui, spesso, si fanno in casa anche le esequie: questione di praticitá e di tante altre componenti culturali). Don Eligio va, e un figlio del defunto gli fa questo discorso: "Mio padre, una settimana fa, ha aderito a una Chiesa evangelica, ma é stata una conversione di ultima ora e noi vogliamo, ugualmente, il funerale cattolico. Siamo convinti che anche nostro padre lo vorrebbe, se fosse vivo".
Don Eligio dice: "Va bene, ma come mai si é convertito?" "Eh, sa - risponde il figlio - é venuto un pastore, e gli ha detto: "Se accetti Gesú come salvatore e redentore sarai salvo, e avrai la cura. Lo vuoi?" Lui, dal letto, ha gridato con tutte le forze: "Con l´aiuto della Madonna e del Divin Padre Eterno, lo voglio!" (Per chi non lo sapesse, in Goiás il Divin Pai Eterno rappresenta la santissima Trinitá, ma a lui é dedicato il piú grande santuario cattolico di Goiás e molti lo venerano non come Dio, ma come il piú grande dei santi). É diventato protestante con l´aiuto della Madonna.

Su adital é stato pubblicato anche un articolo di Ivo Poletto, segretario nazionale della Caritas, che sottolinea l´importanza delle domande poste (e proposte) da Evo Morales, presidente boliviano, a agli altri partecipanti dell´incontro di Copenaghen che ha concluso poco o niente. Io non vi traduco l´articolo, che sottolinea come sia sintomatico che l´unico presidente indio si dimostra anche il piú sensibile al problema ecologico: vi mando le sue domande cosí come le ho ricevute, giá tradotte, da un amico modenese che cita siti internazionali.

Detto e fatto, il Presidente boliviano, Evo Morales, all’evento-concerto (http://www.youimpact.it/showcontent.cfm?content=7960aba2-158f-4e8a-8a33-1af3b1ead743) e alla conferenza di Copenaghen lo aveva annunciato e mantiene la promessa. Data la mancanza di un accordo tra i governi, il popolo deve essere consultato in un referendum di scala globale e in occasione della Conferenza alternativa sui cambiamenti climatici dei popoli, delle genti e dei nativi che si terrà in Bolivia, a Cochabamba (http://pwccc.wordpress.com/) , dal 19 al 22 aprile prossimi si discuterà dell’indizione di un REFERENDUM MONDIALE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI.
Ecco i punti (http://pwccc.wordpress.com/category/working-groups/04-referendum/) proposti nel referendum
1) Siete d'accordo nel ristabilire l'armonia con la natura, riconoscendo i diritti della Terra Madre?
SI o NO
2) Siete d'accordo nel cambiare il modello di consumo eccessivo e dei rifiuti rappresentato dal sistema capitalista?
SI o NO
3) Siete d'accordo che i paesi in via di sviluppo riducano e riassorbiscano le loro emissioni di gas a effetto serra affinchè la temperatura non salga di oltre 1 ° C?
SI o NO
4) Siete d'accordo con il trasferimento di tutto ciò che viene speso in guerre per l'assegnazione di un budget più grande da utilizzare per la difesa dai cambiamenti climatici?
SI o NO
5) Siete d'accordo nell’istituire un tribunale di giustizia climatica per giudicare coloro che distruggono la Madre Terra?
SI o NO
Questa è solo una proposta, su cui un gruppo di lavoro apposito esaminerà la pertinenza della proposta, le domande, e gli aspetti concreti per organizzare un referendum a livello globale, con la partecipazione di diversi popoli e governi progressisti.

Infine, vi offro la traduzione di un testo che é stato presentato su Adital dall´Arcivescovo di Tangeri sotto il titolo:"Ho visto Dio negro, povero e senza documenti". Tánger, 16 febbraio 2010:


"Immagina di aver dato alla luce domenica scorsa, in un ospedale pubblico marocchino. Un bambino bello!
Immagina che ti abbiano mandato a casa il giorno dopo, lunedí.

Immagina di essere tornata a casa stanca, sanguinando per il dopo-parto; ancora con dolori nell´utero, che lotta per tornare al suo posto.

Immagina che in casa ti aspettino tua figlia di due anni e due mesi e tuo marito.

Immagina che questa mattina, mentre facevi il bagno al bebê, ti sei accorta che respirava con difficoltá.

Immagina di essere andata di corsa all´ospedale pubblico marocchino.

Immagina che ti abbiano detto che non potevano occuparsi di te.


Immagina di essere tornata lá due volte.

Immagina che la terza volta il tuo bebê abbia smesso di respirare quasi sulla porta dell´ospedale.

Immagina di aver chiesto e di aver chiesto aiuto per il tuo bebê morto.

Immagina che lo abbiano portato all´obitorio dell´ospedale.

Immagina che tu, tua figlia e tuo marito siate stati condotti al distretto di polizia.

Ora, immaginati mentre ti contorci per il dolore nelle viscere, il dolore amaro della morte di tuo figlio, il dolore di un utero che ti ricorda che hai appena partorito, il dolore di un latte che é troppo per i tuoi seni duri come pietre. Peró immaginati NEGRA; immaginati AFRICANA; immaginati POVERA; immaginati SENZA DOCUMENTI.

Sei seduta, piegata sul tuo ventre in quell´ufficio sporco di un distretto di polizia, con poliziotti che vanno e vengono e ti parlano in una lingua che non capisci. Ti vedo lá, e tento di tradurre per te le domande che mi sembrano stupide, crudeli e disumane.

Vogliono sapere che cosa fai nel loro regno; come sei entrata e da quanto tempo sei qui. Vogliono sapere come vi chiamate voi, come si chiamano i vostri genitori e perché siete venuti.

Tuo marito grida e chiede pietá. Voi avete capito che tutte le domande hanno come scopo giustificare una deportazione nel deserto. Tuo marito grida e ti tranquillizza, chiamandoti "honey".

Tua figlia sorride, gioca col suo pupazzo e canta "haleluya".

La polizia cerca un interprete di arabo per l´inglese, per fare il processo e portarlo al Tribunale.

Mi dici che se ti deportano nel deserto e lá ti violentano non credi che resisterai al dolore, perché hai appena partorito.

Un poliziotto si avvicina a me e mi domanda: "Perché lo fai? Per piacere?" Questo amabile poliziotto indica come "questo" l´accompagnamento che sto tentando di dare a dei genitori prostrati dal dolore, il fatto di comprare un pó di cibo per una bimba che ha passato tutto il giorno senza mangiare nemmeno un bocconcino e perché tento di portare un pó di umanitá e di buon trattamento a questo maledetto distretto di polizia.

Allora lo guardo: mi fa orrore la sua freddezza, e gli rispondo che lo facciamo per amore. Vedo in lui questi esseri che mangiano, cagano e posano da poliziotti per continuare a mangiare e cagare. Mi fa pena.

Detengono tuo marito nel distretto e mi dicono che, come caso umanitario, ti lascieranno dormire a casa. Domani dovrai passare dal Tribunale insieme a tuo marito.

Ti rimpicciolisci. É la prima volta che ti vedo raddrizzare questo ventre che ti fa male. Gridi e piangi finché un poliziotto non ti ordina di tacere.

Non lo sopporto; gli chiedo per favore che capisca che tuo figlio é morto oggi; che hai appena partorito; che ti fanno male le viscere.

Mi rispondono con disprezzo che in questo regno esistono leggi; che si fa quello che dice il procuratore del re e che tu sei una NEGRA CLANDESTINA.

Domani andremo al Tribunale; domani, un uomo di questo regno deciderá se ti buttano assieme a tua figlia nel deserto, all´alba. Da lí in poi, la fortuna deciderá se sarai violentata o no; se tua figlia sará rapita o lei pure violentata.

Immagina che tutto questo sia accaduto oggi.

Immagina che tutte sentiamo dolore alle viscere".

E conclude l´Arcivescovo di Tangeri: "Cosí l´ho ricevuto e cosí lo rispedisco. E continueró a stare in ginocchio, perché oggi ho visto Dio in un negro e senza documenti".

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