8 ottobre 2009

IL MESE DI APARECIDA

Finalmente si é messo a piovere, e speriamo che duri tutta la notte, perché abbiamo avuto alcuni pomeriggi di calore davvero soffocante e ci vorrebbe un pó di refrigerio. A parte questo, una buona parte del popolo brasiliani ha gli occhi puntati sul prossimo 12 ottobre, che sará la festa di Nossa Senhora Aparecida patrona dichiarata del Brasile, e festa dei bambini. In realtá tutto é giá cominciato. Ci sono innumerevoli chiese e cappelle dedicate a lei, che stanno facendo la "novena". In molte cittá e villaggi ci sono manifestazioni, spettacoli e festival per i bambini. La gente ama i bambini e ama la sua sua santa patrona (per questa bisognerá forse tenere conto di qualche milione di evangelici che forse non la apprezzano piú di tanto!). Vi trascrivo qualche notizia di storia del Santuario, perché é troppo importate per conoscere la cultura e la religiositá dei brasiliani. Per farvi un´idea, pensate che durante la notte dell´11 ottobre parte a piedi, da Itaberaí, una processione verso il santuario di Aparecida che si trova a quasi trenta chilometri di distanza, vicino alla Cittá di Goiás sede della diocesi. In mattinata partecipano alla messa, pagano i loro voti e tornano a casa in corriera. Sicuramente c´é molta piú gente in quel pellegrinaggio che nelle messe parrocchiali, anche le piú frequentate. Le persone, con Aparecida, trattano spesso gli affari privatamente: io ti vengo a trovare a piedi se tu mi aiuti a risolvere il mio problema. Non é che disprezzino la Chiesa, ma la Madonna Aparecida é davvero di piú!


La devozione all´immagine di Nossa Senhora Aparecida há origini tipicamente popolari. Ci sono diverse versioni della sua storia. La píú comune é che nel 1717, nella cittadina paulista di Guaratinguetá, arrivó la notizia che Dom Pedro, governatore di San Paulo, sarebbe passato di lá per andare a Ouro Preto (che allora si chiamava Vila Rica), e si sarebbe fermato a pranzo. Alcuni pescatori, desiderosi di offrire del buon pesce a lui e a tutto il seguito, scesero nel fiume a pescare. Dopo diversi giorni di tentativi inutili, il 12 ottobre lanciarono la rete e pescarono un´immagine di Nossa Senhora da Conceição senza la testa. Lanciarono di nuovo e presero la testa. In seguito, fecero una pesca abbondante e tornarono a casa felici. Nella casa di uno di loro la gente cominció a riunirsi per pregare e poco alla volta tutta la regione divenne devota di quella statuina nera di legno, che otteneva molte grazie. Ben presto le fu costruito un oratorio nel porto di Itaguaçu. Nel 1734 fu costruita la prima cappella dal parroco di Guaratinguetá, sulla cima di un colle. Nel 1834 fu iniziata l´attuale "Vecchia Basilica", per accogliere i fedeli che aumentavano: fu inaugurata l´8 dicembre 1888. Un mese prima la principessa Isabella, ancora reggente (la fondazione della repubblica del Brasile avvenno l´anno seguente, 1889), regaló all´immagine l´attuale manto azzurro e corona d´oro. Nei decenni seguenti la basilica-santuario divenne sempre piú meta di pellegrinaggi da tutto il paese, tanto da ricevere nel 1908 il titolo di Basilica Maggiore, e da far crescere attorno a sé una cittá (dal 1928 eretta a comune) col nome di Aparecida do Norte, e diventare l´importante centro religioso nazionale che oggi é. Nel 1929 fu eletta patrona nazionale. E il 4 luglio 1980 il papa G.Paolo II consacró la Basilica Nuova, che é il piú grande santuario mariano del mondo.

In Brasile, in ottobre, c´é solo Aparecida? Sicuramente no, ma certo che i milioni di persone che vanno ad Aparecida do Norte per partecipare alla festa, e gli altri milioni che ci vanno in gita durante tutto l´anno, dimostrano che il cuore di tanta gente é piú lí che altrove. Oggi il benessere assai piú diffuso intacca anche questa festa: hanno spostato un´altra festivitá che cadeva piú avanti e l´hanno fatta coincidere, cosí ci sará un lungo ponte: da sabato mattina a martedí sera. Tempo sufficiente per una scappata al santuario (o alla chiesa piú vicina) e poi passare alla riva del fiume, o alla casa di campagna, a bere birra, fare la grigliata e chiacchierare. Nelle parrocchie celebriamo solennemente molte altre cose: il mese delle missioni, la festa di Santa Teresa del Bambino Gesú, gli angeli custodi, San Francesco d´Assisi. La cappella del mio quartiere é dedicata a quest´ultimo, e la comunitá si é fatta onore. Hanno celebrato anche un triduo di letture bibliche seguito dal solito leilão, e hanno offerto a tutti un brodino di gallina delizioso. Stasera io sono a casa in parcheggio perché la comunitá in cui dovevo celebrare ha spostato la data della messa. Ma i miei colleghi sono tutti al lavoro: due (Maurizio ed Eligio) a celebrare messe in campagna, e l´altro (Severino) a preparare le Messe di domenica prossima con le equipes di liturgia.

Per il resto, io che prendo molte notizie nazionali dal sito ADITAL, avrei molte citazioni importanti da farvi ma é meglio che ve le cerchiate da soli sullo stesso sito. Un pó di portoghese riuscirete a capírlo! Fondato col l´aiuto di organizzazioni italiane (ad es. Rete Radié Resch) e con la collaborazione di Frei Beto; dedicato a Frei Tito di Alencar, un domenicano morto in Francia negli anni 70 dopo un periodo di prigione e tortura da parte della Dittatura Militare; Adital é di una ricchezza di informazione straordinaria sull´America Latina. Per darvi un´idea, in questo momento ha piú di 1500 persone on-line. Sono suoi collaboratori diverse persone che molti di voi conoscono. Tra gli altri: Marcelo Barros, Padre Ermanno Allegri e suo fratello Padre Lino. Io ve lo consiglio, no? Oggi, giá che tutto il Brasile inneggia a Lula che ha ottenuto i giochi olimpici a Rio per il 2016, vi segnalo un articolo critico e stimolante di Marcos Arruda sulle Olimpiadi e ve ne cito un brano per finire questo post:

"L´olimpismo di oggi partecipa, secondo Jacquard, della chiusura della nostra societá in una cultura di lotta, la LOTTA DI CIASCUNO CONTRO TUTTI. La stessa cultura patriarcale che riduce l´economia a una guerra di egoismi, voracitá e insoddisfazioni, in cui la ricchezza materiale che si possiede non é mai abbastanza, e l´altro é sempre un avversario da combattere, soggiogare o eliminare. Invece, ció di cui l´umanitá ha bisogno oggi, é di INCONTRI veri, che permettano agli uni di aprirsi agli altri per conoscerli e arricchirsi con le diverse qualitá di cui sono portatori. "VIVERE E SORRIDERE INSIEME" é la consegna che l´autore propone per i giochi olimpici! Sarebbero giochi cooperativi e solidali, nei quali l´obiettivo sarebbe il superamento di sé stessi, la socievolezza degli incontri tra popoli diversi, il piacere e la bellezza. Che i premi siano dati a tutti e tutte quelli e quelle che battono i loro propri record. Che siano presentati su podii di un unico livello. Cosí, la competizione con sé stessi diventa emulazione. Lo sport torna ad essere un gioco. E l´umanitá si avvicina un pó di piú alla PACE! "

Foto: l´immagine e il santuario nazionale di Aparecida do Norte. Nel santuario é stata celebrata pure la V ASSEMBLEA CONTINENTALE DEI VESCOVI DELL´AMERICA LATINA NEL 2007, aperta solennemente dal papa.

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