Sabato 16 maggio abbiamo fatto un bell'incontro della Commissione Pastorale della Terra con un gruppo di agricoltori degli accampamenti e degli "assentamentos" (comunità a cui è già stata distribuita la terra della Riforma Agraria. Vedete due istantanee del gruppo in questo post. L'argomento era un progetto governativo che si chiama Compra Antecipada Especial de Alimentos e Doaçao Simultanea (CAAEDS: compra anticipata di alimenti e donazione simultanea). Si tratta di un piccolo finanziamento a fondo perduto del governo per i piccoli produttori. Il governo, attraverso la CONAB (Companhia Nacional de Abastecimento - companhia nazionale di rifornimento), offre a ciascuno un fondo di 3500,00 reali (circa 1500,00 euro) in cambio dell'impegno a rifornire l'equivalente in prodotti agricoli ad alcuni enti che fanno servizio sociale gratuitamente. Il produttore dev'essere iscritto a una Cooperativa, possedere il brevetto di idoneità di produttore, registrare il prodotto che intende fornire e le date di consegna. Gli enti che vogliono usufruirne devono farne richiesta: sicuramente il nostro asilo, il doposcuola, l'ospedale pubblico e la casa per anziani entreranno in questa lista. Il pagamento sarà fatto dalla Banca in cui è depositato il fondo, al momento della consegna del prodotto. Per l'agricoltore non sarà certo la soluzione di tutti i problemi, ma una piccola garanzia: potrà sempre contare sulla vendita di una percentuale del suo prodotto a prezzo fisso, anche quando non riesce a smaltire il resto in altro modo o quando i prezzi del mercato sono troppo bassi. Uno strumento valido per i più poveri e meno intraprendenti: bravo Lula, che non pensa solo alla grande agro-industria!
Ancora una volta, non oso commentare, da lontano, ciò che sta accadendo in Italia. A leggere i giornali ci si spaventa. Mi limito a pubblicarvi un piccolo documento storico a memoria del nostro passato di Italiani: mi è arrivato dall'Italia, e ve lo rimando....
“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Parlano lingue incomprensibili, forse antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alla frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali.” Relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso degli Stati Uniti d’America sugli immigrati italiani. Ottobre 1912.
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