11 marzo 2009

LEGGI DI PIETRA E GENTE DI CARNE

Questa è una delle cime della Serra Dourada: una roccia di milioni di anni, su cui sboccia ancora la vita. Riflettiamo un attimo. Qualcuno ha scritto che i comandamenti di Dio sono di pietra. Mi pare che sia vero e giusto. Senza qualche legge irremovibile e accettata da tutti, non riusciremmo a fidarci gli uni degli altri e convivere. Anche Gesù Cristo fu paragonato a una roccia da cui scaturisce "l'acqua viva" di cui abbiamo una sete insaziabile e che sostiene, con la sua forza, le nostre vite di carne, fragili e spesso doloranti. Egli un giorno disse a Pietro: "Tu sei roccia, e su di te fonderò la mia Chiesa". La roccia è una cosa molto bella ed è un piacere salirvi: ci fa sentire sicuri. Purchè a qualcuno non venga in mente di prendere un pezzetto di roccia e scagliarcelo contro. Gli scribi e i farisei scagliavano pietre: Gesù li ripudiò, prese le difese dell'adultera (che aveva violato la legge) e disse: "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra". Egli preferì essere il samaritano. Il samaritano sa che esiste la legge e il dovere, ma sa anche che l'essere umano è debole, è fatto di carne e si incontra spesso in circostanze quasi disperate. Senza disprezzare la legge, lui ha guardato le persone negli occhi, ha preso in considerazione i fatti e le situazioni concrete, ed è venuto in nostro soccorso.

La settimana scorsa, in questo blog, vi avevo informato sui propositi della Chiesa brasiliana e latino-americana per una "Missione Continentale": "Vogliamo essere una Chiesa-samaritana", era espresso nel documento dei vescovi. Poi è successo un fattaccio. Nella diocesi di Recife una bimba di nove anni, stuprata dal compagno di sua madre fin dai sei anni, è rimasta incinta di due gemelli. Al quarto mese ha sentito dei dolori al ventre ed è stata portata in ospedale. I medici, constatando la gravidanza e ritenendo molto improbabile che quella bimba (1 metro e 36, 35 kg. di peso) potesse sopravvivere al futuro parto, con il consenso della madre hanno praticato l'aborto legale. L'arcivescovo di Recife ha scomunicato tutti pubblicamente. La notizia è finita sui giornali del mondo intero. In quella regione del nordest la religiosità e il rispetto verso la sacralità del vescovo sono molto forti, per cui la scomunica è sembrata, a molti, un ulteriore stupro. In effetti per la legge ecclesiastica, in questi casi, la scomunica è automatica e non c'è nemmeno bisogno di dichiararla: ma ha valore solo se i diretti interessati ne sono consapevoli. Il fatto che in una Chiesa Samaritana un arcivescovo abbia agito senza nemmeno prendersi la briga di visitare quelle persone umili, parlare con loro, magari piangere con loro, e assolverle dalla pena senza fare chiasso, ha creato molto scandalo.

Il "Postino della Comunità del quartiere" di Città di Goiàs ha commentato la notizia con queste citazioni bibliche: "Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna” (Mt 5, 20-22). Parole severe quelle di Gesù. Non dissimili da quelle di alcuni maestri del suo tempo, che ricordavano: il comandamento è di non spargere il sangue, ora, chiunque umilia il suo prossimo, chiunque lo fa arrossire di vergogna, è come se ne spargesse il sangue, è perciò lui stesso omicida". E Ivone Guevara, una monaca-teologa brasiliana, ha scritto: "La Chiesa è la comunità di uomini e donne sparsa per il mondo, comunità di quelli che fanno attenzione ai caduti nella strada della vita, ai portatori di dolori concreti, alle grida di popoli e persone in cerca di giustizia e sollievo dai loro dolori di oggi. La Chiesa è l'umanità che si aiuta a sopportare sofferenze, alleviare dolori e celebrare speranze. Continuare con scomuniche, esclusioni e inclusioni, sembra sempre più incentivare la crescita di relazioni autoritarie che non rispettano la dignità umana".

Il mio parere personale è che abbiamo il dovere di difendere la vita innocente, ma che viviamo in un'epoca in cui si gioca sulle parole e si usa una giusta causa per calpestare con forza gli umili ed essere remissivi e flessibili con i potenti. Lo stupro di quella bambina è stato giudicato meno grave dell'aborto: quando uno stupra, forse che non sta già distruggendo una vita innocente? Quando si fanno guerre e si lanciano bombe, forse che non si uccidono anche gli embrioni e i nascituri? Bisognerebbe stare un pò più attenti nell'osservare la lettera della legge, per non ucciderne lo spirito.

Chiudo l'argomento, sul quale di sicuro siete informati anche dai giornali. Per fortuna abbiamo anche notizie migliori. Abbiamo celebrato l'otto marzo, giornata internazionale della donna. Anche qui è diventata una festa consumistica che non ha molto a che vedere con le sue origini e ideali. Però, è sempre una buona memoria e un'occasione per riprendere il cammino. Qui in parrocchia le donne hanno fatto festa insieme. La pastorale della salute ha promosso un pomeriggio dedicato a loro, e non è mancato un buon momento di riflessione. Siccome la giornata della donna quest'anno cadeva in domenica, noi abbiamo ceduto alle donne l'omelia della messa. Per non andare troppo contro le regole della liturgia romana hanno predicato le nostre suore. Che sono: suor Carmen (venezuelana), suor Pacha (colombiana), suor Katiusca (venezuelana). Risiedono nell'estrema periferia e animano otto piccole comunità di base del Settore Santo Antonio, che comprende diversi quartieri, oltre a collaborare in parrocchia con la formazione catechetica, liturgica e biblica. Sono brave, brave, bravissime....

Ci sono segni di ripresa in alcuni movimenti popolari. A Goiania c'è stato un forum, promosso dalla nostra Commissione Pastorale della Terra, con un gruppo nutrito di associazioni dei lavoratori rurali. Nella nostra regione la Riforma Agraria è da parecchio tempo quasi ferma, nonostante ci sia la terra e anche i soldi per riscattarla e assegnarla. Ora però, si vede un pò di unità e rinascono speranze. Hanno deciso di stabilire contatti più stretti e continui per rispondere agli attacchi della stampa e del potere giudiziario contro la Riforma Agraria e le Associazioni che la rivendicano (in particolare il Movimento dei Senza Terra, che spesso viene criminalizzato). Tra qualche giorno ci sarà un secondo forum per stabilire alcune azioni comuni. Alla prima riunione era presente anche il nostro vescovo.

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