15 ottobre 2008

IL GEMITO DELLA NATURA - E NOTIZIE DAL SINODO DI ROMA

Questa settimana abbiamo vissuto tanti momenti interessanti. Sarei contento di poterveli comunicare tutti, ma mi dilungherei. Vi ricorderò brevemente: 1) un incontro "rigeneratore" con gli animatori delle comunità del quartiere Fernanda Park, che cercano un cammino di ripresa dell'antico fervore partendo dalla lettura dell'Apocalisse (lettera alla comunità di Efeso). 2) L'inizio della campagna di firme per una legge popolare che impedisca ai candidati condannati in prima istanza di ri-candidatarsi alle elezioni politiche. 3) La formazione iniziale di una commissione della cittadinanza, per seguire da vicino l'operato del neo-eletto consiglio comunale, per evitare che agisca contro gli interessi dei cittadini.

E' pure arrivata una coppia di sposi modenesi (Riccardo ed Elena, di Fiorano), in viaggio di nozze: per conoscere la realtà dei più poveri. Nella foto li vedete tra i bimbi dell'asilo San Francesco, dove, fra le altre cose, hanno dedicato un buon tempo a temperare matite. Un lavoro importantissimo anzi essenziale, in mezzo a una classe di bimbi piccolissimi che stanno disegnando ragni, case, bambini, cani, eccetera...E vedete, nella seconda foto, la loro gioia di ricevere una visita....e essere fotografati.

Ora vi passo una riflessione tratta (E TRADOTTA) liberamente dal sito di Padre Dario, che a sua volta si è ispirato al testo “Toda a criação geme...”, RIBLA 21. Padre Dario è un missionario comboniano (italiano), molto conosciuto in Italia tra i giovani delle "carovane per la pace" in diverse città, e che lavora attualmente in Amazzonia. Pubblica un blog molto bello. In fondo a questo post trovate il link per aprire il suo sito, che è: http://www.padredario.blogspot.com SCRITTO IN PORTOGHESE-BRASILIANO).
Nella Bibbia ci sono due gemiti forti, che perfino Dio stenta a consolare. Uno è il gemito di Giobbe ( e di ogni persona come lui) che si lamenta delle sue sofferenze, miseria, malattia ed esclusione sociale, e cerca avidamente condizioni migliori. L'altro, è quello del creato che geme per la violenza che lo assedia e della morte definitiva che lo minaccia.
L'attuale sistema economico crea un conflitto tra queste due grida, e mette in competizione gli interessi delle persone e quelli della natura. Il posto di lavoro é messo in conflitto con la preservazione ambientali. Ad ogni nuova "grande opera", la parola magica che libera gli imprenditori da qualsiasi licenza ambientale è la promessa di centinaia di nuovi posti di lavoro...anche se, poi, non sempre la promessa è mantenuta. Così, la difesa della natura finisce per essere considerata nemica del progresso e dello sviluppo.


Giobbe cerca una vita piena e abbondante. I suoi interessi sono accontentati nei paesi dello sviluppo. La natura invece continua gridando da lontano, nei paesi-deposito più poveri del mondo. Giobbe si sente completamente innocente e in diritto di gridare contro Dio, e il Signore gli dà ragione: "Se tu guardi solo il tuo orizzonte personale, tu hai pienamente diritto di lamentarti. Ma calmati un momento, e ascolta anche altre grida: il clamore della natura, delle masse povere, del sistema squilibrato che sta andando a rotoli. Comincia ad armonizzare le tue necessità con quelle di tutto il creato!" E' questo il senso del bellissimo poema con cui Dio riesce ad ammansire Giobbe: (Giobbe 38-42).

Chi è il padre della pioggia e della rugiada?
Chi è la madre del ghiaccio e della brina?
Chi trasforma l'acqua in pietra
e rende compatta la superficie dell'oceano? .
Puoi tu dare ordini alle nubi
affinchè scendano su di te gli aquazzoni?
Manda a chiamare i fulmini,
e loro vengono a dirti: "Ecco, siamo qui”?...
Giobbe, che prima si sentiva vittima innocente e unico depositario del diritto alla compassione di Dio, apre gli occhi e dichiara umilmente: “Ho parlato, senza capire, di meraviglie che superano la mia comprensione" (Giobbe, 42, 3). Il nostro piccolo uomo sta cominciando a pensare col cuore grande di Dio. Include tra i suoi sentimenti le sofferenze e le aspirazioni della vita maggiore che lo circonda. Si mette in sintonia col creato. Ha superato il conflitto tra gli interessi individuali e il bene maggiore di tutto ciò che esiste.

Chi ci aiuterà a vivere, come società e individualmente, questa conversione di Giobbe? Sicuramente non le grandi multinazionali, potenti propagandiste della loro teologia personale. Esse vogliono definire dall'alto al basso ciò che è sostentabile, verde e puro. Ma "le vittime sono sempre locali" (Vandana Shiva). É lá in basso che si possiede la nozione giusta dell'impatto di ciascun progetto. Da tempo, Dio ha cambiato posto! Non ci occorre più qualcuno là in alto che ci dica ciò che è bene o male. Non crediamo che la verità stia semplicemente nella versione più diffusa dei fatti. Non ci fidiamo dei potenti mezzi di comunicazione che addormentano le coscienze.

“La verità è nelle vittime” (Jon Sobrino) e Dio ha scelto questo unico posto di interpretazione della realtà! Perciò, una nuova teologia della terra può nascere solo dalle ferite delle vittime, lasciando parlare i corpi contusi e ascoltando il gemito del creato, dal basso. Il Vangelo rivela che Cristo risorto porta con sè le ferite della croce....ed è esattamente da quelle ferite che Tommaso riconosce il suo Signore. Le ferite della terra e della gente sono il Corpo di Cristo violato, punto di partenza per una riflessione permanente sulla Vita e la Risurrezione possibile.

Siamo all'inizio di una nuova creazione, se lo vogliamo. Dipende da noi, come sottolinea Ivone Guebara: “La terra è informe e l'oscurità la ricopre... Ci troviamo al principio. Il disordine e la violenza imperano e non si conoscono più i percorsi della terra fertile, delle acque pulite, del canto degli uccelli variopinti, delle stelle che brillano nel firmamento, della luce abbagliante del sole, della luna piena argentata, del sorriso soddisfatto degli esseri umani. Siamo all'inizio, nel principio caotico di ogni cosa, nel principio-fine dell'eterno oggi di tutto il creato".

E adesso un'altra lettera del nostro vescovo che scrive dal Sinodo di Roma. Non posso non pubblicarla, anche se per voi lettori la pagina diventerà un pò pesante.
"Cari operatori pastorali: io mi trovo a Roma, al Sinodo, già da una settimana. L'esperienza è ottima. Gli incontri con altri vescovi sono molto ricchi. Venerdì scorso ho avuto lo spazio per fare il mio intervento. Ho parlato della catechesi e della Bibbia. Ho insistito sul fatto che le Sacre Scritture sono il primo libro di catechismo. Ho parlato dell'importanza della Lettura Orante della Bibbia e di una catechesi più celebrativa. Ho commentato anche la necessità di una formazione religiosa che unisca fede e vita, una catechesi impegnata.

Ieri ho fatto l'omelia nel Sinodo, nella preghiera del mattino. Il testo era quello del Levitico:"Siate santi come il vostro Padre è santo". La santità è un dono di Dio che si riceve man mano che ci si apre alla grazia di Dio. Non esiste santità senza misericordia. Santifichiamo le nostre vite quando permettiamo al poveri di entrare nella nostra vita stessa.

Mi sono già incontrato con Carlos MESTERS e Ourofino.Abbiamo avuto una buona conversazione sulla lettura popolare della Bibbia e le comunità ecclesiali di base. Stiamo tentando di fissare una riunione con loro e i vescovi dell'America Latina.

Questo fine settimana sono stato a Modena e Milano, dove mi sono incontrato con diversi preti amici della diocesi di Goias,come il padre Isacco e il padre Arrigo. A Milano ho fatto una conferenza per un gruppo di amici dell'ospedale di Ceres. Il prossimo fine settimana andrò a trovare Padre Lira a Volterra. Ho messo in agenda anche un incontro con suor Zenaide, che tra l'altro ha avuto la bontà di venirmi a prendere all'aeroporto.

Ecco alcune altre perle del Sinodo: - La Bibbia dev'essere un messaggio di speranza per i poveri. - Tutta la Pastorale deve partire dall'animazione biblica. - Abbiamo bisogno di andare incontro a quelli che non riescono a vedere Gesù - Se evangelizziamo, dobbiamo anche lasciarci evangelizzare.
Rimango in comunione con voi e ho pregato ieri sulla tomba di SAN PAULO, per la diocesi. Un abbraccio. Dom Eugenio Rixen - Bispo de Goias.

Padre Dario, link:

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