21 aprile 2008
QUALCOSA SI MUOVE IN PARAGUAY
Sebastiao (alla chitarra) dirige i canti nella comunità Sitio Novo, nelle campagne di Itaberaì. Celebrai il suo matrimonio quasi 30 anni fa: sono stato felice di incontrarlo di nuovo, già con i figli cresciuti. Abbiamo celebrato in cucina perchè fuori era scoppiato un violento temporale. Difficile è stato tornare a casa. Viaggiare in macchina su strade fangose sotto la pioggia è, più o meno, come sulla neve fresca. Da giovane queste situazioni mi divertivano, adesso un pò meno, ma la velocità a cui si corre non è molto pericolosa. Al massimo si rimane a piedi....
In Italia avete votato, e ora starete certamente riflettendo (si riflette meglio dopo che prima, no? C'è meno chiasso!). Non vi darò fastidio coi miei commenti. Oggi votano in Paraguay, nostro paese confinante. E' il paese più piccolo dell'America del sud, e il più povero. Negli anni ottanta vi ho un pò girato in treno, e ho passato una settimana nella capitale, Assuncion. Lottavano anche là per la Riforma Agraria, e a me piaceva ascoltare le rivendicazioni e le speranze dei contadini. La gente era molto affabile. C'è un'alta percentuale di indigeni, superata forse solo da Perù e Bolivia che però sono di stirpi andine, assai diverse culturalmente. I brasiliani, da anni, vanno in Paraguay a comprare i prodotti elettronici provenienti dall'Asia e gli alcoolici di qualunque posto - che là costano assai meno perchè è zona franca. Vi si trova di tutto, ma è quasi impossibile sfuggire alle falsificazioni. Una volta comprai in quel paese una bottiglia con l'etichetta "nocino Toschi di Vignola" che costava come a Vignola. Solo per curiosità. Arrivato a casa lo aprimmo per festeggiare, ma la bottiglia era piena di un liquido rosso brodoso e dolciastro, non bevibile. Solo il vetro aveva il colore del nocino.
Gli elettori del Paraguay sono 2 milioni e ottocento mila. Il paese, nel dopoguerra, è stato il rifugio privilegiato dei tedeschi ex-nazisti. E' stato governato per più di 40 anni dal Presidente Alfred Stroessner, che aveva instaurato una dittatura militare. Ricordo i tempi di Stroessner, fu nel 1969 la mia prima visita al Paraguay: i soldati di là usavano gli stessi elmetti e lo stesso passo di marcia dei soldati di Hitler. Dopo di lui, ha continuato a governare fino ad oggi il suo stesso partito, Partito Colorado. I paraguayos dicono: "Siamo passati dalla dittatura alla democratura". In queste elezioni si prevede che la situazione sarà rovesciata: il partito Aliança Patriotica, di opposizione, avrebbe attualmente un milione e mezzo di iscritti, cioè più della metà degli elettori. Il suo lider è il Vescovo Cattolico Fernando Lugo, che è davanti in tutti i sondaggi. Il Vescovo, invitato dalla sede romana a non candidatarsi, ha rinunciato alla Diocesi per non deludere le aspettative di cambiamento del suo popolo e del suo paese.
Lugo è ritenuto un simpatizzante di Ugo Chavez. Nel suo programma difende la riforma agrária e la sovranità paraguaya nelle decisioni sulla centrale idroelettrica di Itaipù, costruita insieme da Brasile e Paraguai per uso comune, sul confine tra i due paesi. Vuole alzare il prezzo che il Brasile paga. Nel suo discorso di fine campagna, davanti a 60 mila persone, ha sostenuto che queste elezioni saranno la risurrezione del popolo paraguaio. Ha abbracciato pure la causa degli emigranti, promettendo di creare condizioni perchè tornino a casa con le loro famiglie e possano vivere bene nel loro paese, e i diritti degli indigeni. A disputare la Presidenza con lui ci sono altri 2 candidati con buoni pronostici. Il primo è il generale Lino Oviedo, dell'Unione Nazionale dei Cittadini Etici (ma ex-dirigente del Partido Colorado, accusato di aver partecipato, nel 1999, all'uccisione dell'ex-vice presidente Luis María Argaña, per cui fu costretto ad auto-esiliarsi per 4 anni in Brasile). L'altra è l'ex-ministra dell'istruzione dell'attuale governo, Blanca Ovelar, del Partido Colorado.
Qualcosa si muove anche nel blogger: il contatore e la datazione automatica sono bloccate. Prevedo un periodo di attesa prima di pubblicare ancora, finchè non trovo la soluzione del problema.
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