7 gennaio 2014
CONGETTURE ASTROLOGICHE
Sottotitolo: e i frutti sono buoni.
Quando si comincia un anno nuovo si fanno e si ricevono auguri come se stesse iniziando chissá che cosa, ma bastano pochi minuti per capire che la vita continua uguale. La gente buona segue il proprio percorso nell´anonimato, e gli strampalati finiscono su tutti i giornali. Stamattina ho letto di un giovane a cui hanno piantato un lungo coltello dentro la testa trapassandola da parte a parte senza provocare lesioni nel cervello. Hanno mostrato la radiografia, molto impressionante, in TV: ma nei raggi X il cervello non si vede. Come mai si sará salvato? Forse era troppo piccolo? Un´altra notizia é che un gruppo di incappucciati vestiti di nero ha devastato un cimitero, rompendo tutto quello che si poteva rompere: statue, lapidi, supellettili della cappella, vasi di fiori, eccetera. Forse una protesta, contro gli spiriti dei morti che vanno a tirare i piedi ai vivi durante la notte.
Al contrario del Tempo di Avvento, che é stato di attivitá intensa e molto fervore con la novena di Natale in ogni comunitá di base, il periodo natalizio per me é stato, invece, dispersivo. Per un verso, é una cosa buona: la gente sfrutta questo periodo per fare e ricevere le visite dei parenti, e molti non vanno nemmeno a messa. Anche per il fatto che ormai tutte le parentele sono interconfessionali. Mentre i cattolici non hanno nessun problema a frequentare una Chiesa pentecostale per far piacere a un parente, gli evangelici di solito si rifiutano tassativamente di andare ad una messa. In ogni modo, é positivo che Natale sia una festa che riunisce le famiglie. Noi abbiamo celebrato quasi solo nelle Chiese del centro, dove la frequenza é piú consistente. E abbiamo fatto anche noi preti, tra di noi, le nostre festicciole: una cena speciale a base di porchetta dopo la messa della vigilia di Natale, e un´altra a base di montone la vigilia di capodanno. Il primo dell´anno ho preparato io una spaghettata con un ragú quasi alla bolognese, con salsiccia abbinata a funghi porcini e puré di pomodoro. Squisita! Ma, soprattutto, abbiamo concelebrato in San Sebastiano.
La chiesa parrocchiale di San Sebastiano, con la ristrutturazione ancora in corso ma giá a buon punto, é diventata piú grande e bella. Ma l´acustica é un incubo. Non si riesce ad ascoltare bene né le letture né le omelie. L´impianto sonoro é nuovo di zecca, ma ancora non funziona bene. Secondo me gli addetti al suono sono abituati a regolarlo per le discoteche, le chiese pentecostali, le manifestazioni carismatiche o altro: luoghi in cui tutti gridano e la regola d´oro é mettere sempre il volume al massimo. Piú baccano c´é, piú bella é la funzione. I suonatori e cantori incaricati di far cantare la gente, sempre col microfono in bocca, sono contentissimi: a loro piace deliziare i timpani del prossimo coi loro suoni (e coprono la gente che canta, cosa che non dovrebbero fare). A tutto questo, i condizionatori d´aria aggiungono uno stucchevole rumore di fondo.
Tra parentesi: lo stile del pentecostalismo ha contagiato un pó tutti con la mania di celebrare gridando a squarciagola e in coro. Non é privo di effetto. A forza di grida, riescono a commuovere molti e far loro abbandonare la sigaretta, la birra, l´alcool e la droga. Magari (perché no?) dietro questo rumore c´é anche una grande fede: ognuno prega nel modo che sa, e chi prega ottiene. Io ho constatato che spesso ottengono la liberazione, almeno temporanea, di drogati e alcoolizzati. E non é poco, perché queste schiavitú generano sofferenze indicibili nelle famiglie. É strano che i carismatici, amanti della Bibbia, abbiano votato all´ostracismo perfino il vivo, una bevanda che ha garantito la salute fin dai tempi di Noé, cioé da millenni e millenni. Si urla. Non sembra il grido biblico di Bartimeo che chiedeva “Gesú di Nazaret, abbi pietá di me”, né il grido di gioia di Elisabetta a Maria “Beata te fra le donne”! Quelli erano gridi di voci umane, senza l´altoparlante. Queste, invece, sono a diecimila decibel. Ma chi lo sa? "Nessuno mi puó giudicare, nemmeno tu!", come cantava la Caselli. C´é sempre un imbonitore che cerca nell´agitazione della folla le certezze che non ha, e dá ordini: Gridate con me! Battete le mani! Agitate i fazzoletti! Una volta, durante una messa, c´era un caldo insopportabile, e uno di quelli incitava: “Ripetete con me: Signore Gesú, mandaci il tuo fuoco ad accendere i nostri cuori!” Io, grondante di sudore, mi chiesi in cuor mio se non gli bastava quello che c´era giá....
Com´é diverso, invece, l´ambiente delle comunitá di base. Pacato, compenetrato, semplice e umile. E l´ambiente della nascita di Gesú, il Salvatore. La capanna, gli angeli, Giuseppe e Maria, il Bimbo nella mangiatoia. Il racconto dei Re Magi, che troviamo soltanto nel vangelo di Matteo e non é confermato da nessun documento storico e nemmeno da altri testi biblici, é tuttavia molto suggestivo per i suoi simbolismi. Parlava, e parla ancora oggi, al cuore della gente di ogni cultura (esclusa, forse, la cultura moderna razionale e scientifica). Tre misteriosi saggi orientali che, scorgendo in una stella il segno della nascita del grande re salvatore del mondo annunciato dai profeti, la seguono. Arrivano a Gerusalemme da stranieri. Proprio a loro, che avevano compiuto un viaggio lungo e faticoso per incontrare e adorare il Messaggero di Dio, sono costretti a venire a trattativa con chi lo cercava per ucciderlo. Essi portano doni di vita, oro e profumi pregiati. Erode cova progetti di morte e tenta di servirsi di loro per portare a termine il suo delitto. Tuttavia la loro fede, sempre in ascolto dei messaggi di Dio, li salva. É una parabola universale che vale anche per il nostro tempo. Il popolo brasiliano, che ai tempi della colonia viveva isolato nelle campagne con poche occasioni di contatto con la pratica cattolica ufficiale, ha costruito una sua liturgia popolare che é ancora pienamente in voga sfidando la modernitá e post-modernitá. Ogni micro-regione ha i suoi “foliões”, specie di sacerdoti popolari che si tramandano il ruolo di padre in figlio, e vanno per intere settimane di casa in casa, a cantare la storia dei Magi e annunciare la nascita di Gesú. Vanno a ruba tra le famiglie per accaparrarseli e offrire, a loro e alla folla, l´occasione di una grande festa. C´é confusione anche lí, ma é roba autentica, umana, che trabocca dai cuori e non é un prodotto artificiale.
I magi, e le comunitá di Matteo che per prime hanno diffuso questa tradizione, andavano a piedi o a dorso di animali, non avevano la luce elettrica e si comunicavano solo a viva voce. Quando guardavano il cielo, facevano congetture. Vedevano stelle e pianeti fissi da sempre e per sempre. Il piú piccolo movimento, anche quello di una cometa, lo interpretavano come una Parola di Dio. Credo che fossero piú di noi vicini alla veritá, ma su un piano diverso dal nostro. Noi guardiamo poco le stelle, e le interpretiamo secondo le ipotesi scientifiche che sono in circolazione ai nostri giorni. Ci sono voluti miliardi di anni prima che la Terra arrivasse ad avere giorni di 24 ore. Quando la luna si staccó dalla terra, circa due miliardi di anni fa, il suo giro di rotazione attorno a sé stessa cominció a rallentare. Prima di allora, per piú di due miliardi di anni aveva ruotato alla velocitá di 6 ore al giorno. Nonostante questo approccio diverso ai misteri astronomici o astrologici, per noi é ancora piú facile prendere coscienza di quanto é piccolo il nostro spazio, corto il nostro tempo, e di quanto siamo effimeri di fronte a questo Universo. Basterebbe l ´urto di un meteorito di alcuni chilometri di diametro per farci scomparire. E il nostro modo di vivere si sforza di accelerare il piú possibile la distruzione. Energia, minerali, monoculture, inquinamento, hanno consumato la Terra negli ultimi 50 anni piú che in tutte le decine di migliaia di anni precedenti. Perció, di fronte al mistero del Creatore di questo mondo che si é interessato di noi e si é fatto trovare a giacere in una culla nella fragilitá di un neonato, dovremmo essere ancora piú sorpresi e grati: perché é venuto a illuminarci la via della salvezza. La gente lo sente, e per questo il periodo di Natale é ancora quello piú sentito dai popoli. Ci fa molto bene adorare Gesú e seguirlo come fecero i Magi, come luce nelle tenebre del mondo.
Per finire vi informo che nella cittá di Juazeiro do Norte, da oggi fino a sabato prossimo, sono riunite circa 4 mila persone rappresentanti delle Comunitá ecclesiali di base del Brasie. É il 13º incontro nazionale. Juazeiro é cittá del Nordest, la cittá di Padre Cícero, considerado un santo da tutti i nordestini. Se qualcuno riesce a trovare informazioni su questo personaggio rimarrá gradevolmente sorpreso. Un santo canonizzato e invocato dal popolo e ignorato da Roma, dove é ancora in corso il suo processo di beatificazione. Morto e passato a miglior vita nel 1934 all´etá di 90 anni.
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