5 marzo 2013
IL PAPA E IL MONDO
Le foto sono: 1 - coordinamento settore São João; 2 - Un simbolo di pace sulla Serra Dourada.
Il mondo cambia, e sarebbe bello se i cardinali che sono a Roma potessero ascoltare cosa dice la gente riguardo all´elezione del Papa. Stasera ero in un gruppo che preparava la liturgia della messa di domenica prossima, e sono entrati in argomento. Leggete alcune loro frasi: “Io vorrei un papa piú semplice, senza tanto apparato”. “Per molti anni ho frequentato una chiesa evangelica, poi sono passata alla cattolica ma confesso che non sopporto tanti discorsi sulle scarpe del papa, l´anello del papa, e tutti quei paramenti e solennitá: ai funerali di Giovanni Paolo II non riuscivo piú nemmeno ad accendere la televisione, mi avevano stufato”. “Nella nostra Chiesa si dovrebbe vedere solo amore alla semplicitá e lo stile che si legge nel Vangelo”. “Perché devono rompere l´anello del Papa? Non potrebbe usarlo il suo successore?” “Vorrei vedere Pastori alla buona come noi, senza cappelli ed abiti strani”. “Dovremmo essere piú vicini ai poveri”. Ovviamente siamo in mezzo a persone a cui le glorie del passato non interessano e talvolta le scandalizzano: guardano dettagli che siano un segno di richiamo del Popolo di Dio.
Soprattutto perché abbiamo bisogno di segni per scuotere un mondo che ha perso le radici. Non tanto le radici cristiane dell´Europa, ma quelle profonde della storia di Israele prima, e di Gesú di Nazaret in seguito. Sono la storia della salvezza, che dovrebbe avanzare verso una trasformazione degli esseri umani e della societá.
Secondo la Bibbia, quando gli ebrei celebrarono la Pasqua ai piedi del monte Sinai, in pieno deserto, Javhé diede a Mosé i comandamenti come garanzia della sua alleanza col popolo. Doveva essere un popolo di giusti, e Lui avrebbe assicurato loro la pace e la prosperitá. Noi conosciamo i dieci comandamenti che toccano piú strettamente la morale individuale e che erano scritti sulle tavole di pietra, secondo la tradizione ebraica. Ma dopo questi, Javhé né dettó molti altri piú rivolti verso la morale sociale. Eccone alcuni (Esodo 22,29-23,9):
“Non molesterai e non opprimerai lo straniero, perché anche voi siete stati stranieri in terra d´Egitto.
Non farai soffrire nessuna vedova o orfano. Se in qualche modo li farai soffrire, essi grideranno a me ed io ascolteró il loro grido. Si infiammerá la mia ira e vi uccideró con la spada, le vostre spose rimarranno vedove, e i vostri figli orfani.
Se presterai denaro a qualcuno del mio popolo, al tuo vicino povero, non lo tratterai come se fossi suo creditore, non gli chiederai gli interessi.
Se prenderai in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo restituirai prima del tramonto, perché é l´unica coperta per il suo corpo; con che cosa dormirebbe, lui? Se egli griderá a me, io lo ascolteró, perché sono misericordioso”.
“Non diffonderai pettegolezzi falsi. Non darai sostegno a chi ha torto, testimoniando il falso.
Non seguirai la maggioranza per praticare il male, né testimonierai in tribunale inclinandoti verso la maggioranza per distorcere la giusizia. Non favorirai nemmeno il povero nel suo processo.
Se troverai il bue o l´asino smarrito del tuo amico, glielo riporterai. Se vedrai l´asino di chi ti odia soccombere sotto il peso del carico, non lo abbandonerai, ma lo soccorrerai insieme a lui.
Non falsificherai il diritto del tuo indigente nel suo processo.
Ti allontanerai da ogni parola bugiarda, e non farai morire l´innocente e il giusto, poiché io non assolveró il reo.
Non accetterai regali, perché il regalo accieca anche i piú giudiziosi, e sovverte le parole dei giusti”.
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