7 gennaio 2013
SIAMO TUTTI RE MAGI ?
Foto: 1) vignetta sulla scuola moderna; 2) Marcelo Barros; 3) La chiesa di Morano dove sono stato battezzato (ho iniziato il viaggio); 4) Padre Maurizio in Amazzonia.
Per correggere un´informazione errata che ho dato su questo Blog riguardo ad Arturo Paoli che ha compiuto 100 anni, vi passo quanto é stato pubblicato in un articolo: "Oggi Arturo Paoli, che é ritornato definitivamente in Italia dal 2006, vive nella Casa “Beato Charles de Foucauld” di San Martino in Vignale, sulle colline di Lucca, dove riceve le persone in un clima di amicizia, fraternitá e accoglienza, partecipa ad incontri e pubblica nuovi libri, continua la sua abituale collaborazione con giornali e periodici tra cui i Quaderni mensili di Oreundici". Dunque lo avete lí vicino. Andatelo a trovare. In questi giorni sará a Quarrata (Pistoia) per un incontro con amici di ogni parte del mondo, tra cui alcuni modenesi. Per conoscerne piú correttamente la biografia cercate su google, ne troverete in abbondanza.
É sempre piacevole iniziare un nuovo anno. É come per uno studente aprire un quaderno nuovo, con la copertina intatta e le pagine pulite. Lo si prende tra le mani con molta attenzione per non spiegazzarlo e si comincia a scrivere con la calligrafia piú bella di cui si é capaci. In seguito, evidentemente, ci si rilassa un poco.
Attendiamo invano la pioggia. Non lo so di preciso, credo che la crisi riguardi particolarmente questa zona del centro-ovest, perché a Rio e San Paolo ci sono state vere alluvioni. Noi é piú di un mese che non vediamo pioggia, eccetto qualche “pisciatina di cane”. Questa annata, se continua cosí, sará ricordata come la piú calda e secca degli ultimi dieci o quindici anni.
Intanto io ho giá presieduto per la terza volta la messa nella nuova “cattedrale” restaurata: finestre ampie con le vetrate di mosaico a colori, porte immense e una apparecchiatura sofisticata per far circolare l´aria. Qualcuno giá si lamenta: “Lí dentro c´é um caldo insopportabile!” É vero, ma in questi giorni era caldo ovunque. Uno dei segni del benessere é che certe cose superflue, come l´aria condizionata nelle chiese di cui si é fatto senza durante secoli,improvvisamente sono diventate una necessitá inderogabile. Ci sono tante altre prioritá per cui investire energie e denaro: iniziative per l´educazione dei ragazzi e giovani, disoccupati e migranti bisognosi di assistenza, il risparmio energetico per evitare il tanto sbandierato effetto serra. Sono ormai lontani i tempi in cui Dom Helder Camara diceva: "Non costruiró la cattedrale finché ci sará una famiglia senza tetto". Spendiamo molto tempo a meditare le beatitudini, il giudizio finale di Matteo 25, la parabola del buon samaritano e magari, se uno propone di praticarle, lo trattiamo come un pazzoide.
Poi é arrivata la festa dell´epifania, che quí é chiamata “Santos Reis”. Padre Marcelo Barros ha scritto: “Le Chiese orientali chiamano questa festa “Teofania” e in essa celebrano il battesimo di Gesú. La Chiesa latina ha come centro il vangelo della visita dei Magi a Gesú. Il popolo l´ha chiamata Festa dei re magi. Re magi siamo tutti noi! In Brasile la gente ha creato diverse danze popolari, processioni e “folias de reis” che portano, di casa in casa, la bandiera del Bambino e invocano la benedizione per le famiglie”. “La tradizione ha trasformato i saggi dell´Oriente in re magi e ha fatto, del loro viaggio a Betlemme il prototipo di ogni ricerca umana del Mistero”. “Persone di ogni religione e tradizione spirituale, intellettuali di tutte le culture anche se non appartengono ad alcuna religione, vivono um pellegrinaggio interiore cercando di imparare e vivere il mistero piú profondo della vita”.
L´idea di Marcelo del lungo viaggio interiore é suggestiva. Ogni tanto mi riguardo un film bellissimo, “Il quarto saggio”. É la storia di un saggio d´oriente che doveva fare il viaggio assieme ai magi e manca all´appuntamento per la partenza. Da quel momento in poi arriva sempre in ritardo: giunge a Betlemme quando Gesú era giá andato in Egitto. Quando parte per Nazaret, alcuni ladri lo assaltano e lo portano in una colonia di lebbrosi. Si sente in dovere di fissarsi tra loro per curarli e dopo tanti anni sente dire che Gesú era stato condannato a morte. Corre a Gerusalemme, ma arriva quando Gesú era giá morto. In quel momento di disperazione, gli appare Gesú in persona e gli dice: “Tu mi cercavi, e mi hai trovato da molto tempo. Ogni volta che hai fatto tardi é stato per aiutare qualcuno: io ero lí”. Il mio viaggio interiore dura da molti anni, e spero un giorno di incontrarlo e di udire queste parole.
Voi vi preparate alle elezioni in mezzo a una crisi di esito incerto. Ad Itaberaí ci si prepara alla festa del patrono, e nel nostro ambiente non si parla d´altro. É sorprendente la passione dei miei parrocchiani per la festa: voglia di evadere? Credono che la crisi sia lontana? La CPT racconta che per la riforma agraria l´anno scorso é stato il peggiore degli ultimi dieci anni. Lo stipendio minimo é salito del 9%, gli alimenti sono aumentati almeno del 50%, un pranzetto al kilo costava 8 reali nel gennaio scorso, adesso ne costa il doppio. Quasi ogni settimana abbiamo episodi di violenza e morte per traffico di droga. A S. Paulo la popolazione carceraria é aumentata del 247%: “Con un totale di 190.818 carcerati, lo Stato paulista é il primo assoluto in numero di prigionieri”, ed il quarto in percentuale di arresti dopo il Mato Grosso del Sud, Rondonia e Acre” (Adital). Il panorama non é cosí sereno come molti vogliono credere, ma se l´ottimismo é una cura abbiamo buone prospettive.
Due buone notizie. Una ce la dá Dom Pedro Casaldáliga: "Ho passato alcune settimane in disparte a causa della situazione di conflitto e minacce che stiamo vivendo. Ora l´ambiente si é tranquillizzato um poco di piú e la lotta per il Regno continua”. Lo ha scritto all´editore del suo libro pubblicato recentemente in Spagna, "Los cinco minutos de Pedro Casaldáliga" (notizia di Adital). L´altra riguarda Padre Maurizio Setti, che all´inizio di febbraio fará l´ingresso, come parroco, nella parrocchia di Jussara. Localizzata nella regione nord-ovest della nostra diocesi, con un´area di 4.092,456 km² e piú di 20 mila abitanti, Jussara é la quinta maggiore parrocchia della diocesi di Goiás. Con un paio di aiutanti diaconi, dei quali uno permanente, avrá da lavorare: gli facciamo gli auguri!
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