23 novembre 2012

L´ERA DI INTERNET

Foto: cose all´antica: il mercatino del giovedí; le carrozze che sopravvivono.
Con meno di 50 anni di esistenza tra il pubblico in generale, Internet ha trasformato l´umanitá in modo irreversibile. In soli 10 anni, il web é cambiato completamente. Uno studo di Best Education Sites, con informazioni come Nielsen, Google e Cnet, ha rivelato come il mondo digitale si é trasformato negli ultimi dieci anni. Ecco alcune delle differenze principali tra Internet del 2002 e quella del 2012:
- 10 anni fa Internet raggiungeva il 9,1% della popolazione mondiale, circa 569 milioni di persone. Oggi raggiunge circa 2,27 miliardi di esseri umani, 33% della popolazione globale. Nel 2002, il cittadino medio passava um 45 minuti al giorno in rete; oggi vi dedica almeno 4 ore al giorno. Prima c´erano pressapoco 3 milioni di siti web; ma oggi le opzioni si sono moltiplicate ad una cifra stimata di 555 milioni di siti. Dieci anni fa il re dei navigatori era Internet Explorer, della Microsoft, con 95% del mercato. Al giorno d´oggi esso continua ad essere il browser piú usato; tuttavia abbraccia solo il 39% degli utenti. Il resto é passato a Google Chrome (28%), Mozilla FireFox (25%), Opera (6%) e 2% ad altri servizi. Lo studio non menziona la penetrazione di Safari, della Apple.
I temi di ricerca si sono trasformati; peró continua la tendenza verso gli eventi globali. Consultazioni su Eminem e American Idol, che si distinguevano nel 2002, hanno ceduto spazio alle ricerche su Adele, Steve Jobs e Osama Bin Laden, alla fine del 2011.
In numeri relativi, lo studio afferma che prima, per scaricare una canzione in un modem di 56k occorrevano in media 12,5 minuti. Oggi, di solito, non ci si mettono nemmeno 18 secondi. Per caricare una pagina si impiegavano in media 16 secondi; ma nel 2012 é considerato lento quando si impiegano piú di 6 secondi. Una delle maggiori differenze é la forza del “social-media”. Nel 2002 Friendster era la piattaforma piú usata, con 3 milioni di utenti. Attualmente non c´é nemmeno bisogno di dirlo che il re é Facebook, com piú di 900 miliano di utenti. [Fonte: sito Adital dall´originale in spagnolo pubblicato in Alto Nivel, México].
Forse sarebbe interessante ed istruttivo, a questo punto,valutare come Internet ha cambiato la nostra vita. Ma, avendo appena letto un giornale italiano che estrae, dall´ultimo libro su Gesú del papa Benedetto, la grande questione “se nel presepio c´era il bue e l´asinello”, ho pensato bene di tradurvi il commento di Antonio Pagola alla pagina di Vangelo di domenica prossima, festa di Cristo re. Non parla di monarchia, ma del regno della veritá di Dio: dobbiamo rassegnarci a nasconderci le grandi veritá del Vangelo per fissare l´attenzione sulle statuine del presepio?
“Il processo contro Gesú avvenne probabilmente nel palazzo in cui risiedeva Pilato quando era governatore di Gerusalemme. Lí si trovano, in un mattino d´aprile dell´anno 30, um reo indifeso chiamato Gesú e il rappresentante del potente sistema imperiale di Roma. Il vangelo di Giovanni riporta il dialogo tra i due. In realtá, piú che un interrogatorio, sembra un discorso di Gesú per chiarire alcuni temi che interessano molto all´evangelista. In um determinato momento Gesú fa questa dichiarazione solenne: "Per questo io sono venuto al mondo: per essere testimone della veritá. Tutti quelli che sono della veritá, ascoltano la mia voce".
Questa affermazione raccoglie un tratto basico che definisce la traiettoria profetica di Gesú: la sua volontá di vivere nella veritá di Dio. Gesú non solo dice la veritá, ma cerca la veritá e solo la veritá di un Dio che vuole un mondo piú umano per tutti i suoi figli e figlie. Per questo, Gesú parla con autoritá, ma senza falsi autoritarismi. Parla sinceramente, ma senza dogmatismi. Non parla come i fanatici che vogliono imporre la loro veritá. Tantomeno come i funzionari che la difendono per obbligo benché non credano in essa. Non si sente mai um guardiano della veritá, ma un testimone.
Gesú non trasforma la veritá di Dio in propaganda. Non la utilizza a proprio vantaggio, ma per la difesa dei poveri. Non tollera la falsitá o l´occultamento delle ingiustizie. Non sopporta le manipolazioni. Gesú si trasforma, cosí, in “voce di chi non ha voce, e voce contro quelli che hanno troppa voce” (Jon Sobrino).
Questa voce é piú necessaria che mai in questa societá intrappolata in una grave crisi economica. L´occultamento della veritá é uno dei piú forti presupposti dell´azione dei grandi poteri finanziari e della gestione politica sottomessa alle loro esigenze. Ci si vuole fare vivere la crisi nella bugia. Si fa tutto il possibile per nascondere la responsabilitá dei principali colpevoli della crisi e si ignora in modo perverso la sofferenza delle vittime piú deboli e indifese. É urgente umanizzare la crisi mettendo al centro dell´attenzione la veritá di quelli che soffrono e l´attenzione prioritaria alla loro situazione sempre piú grave.
É la prima veritá da esigere da tutti se non vogliamo essere disumani. Il dato che viene prima di tutti gli altri. Non possiamo abituarci all´esclusione sociale e alla disperazione in cui stanno cadendo i piú deboli. Noi che seguiamo Gesú, dobbiamo ascoltare la sua voce e uscire istintivamente in loro difesa e aiuto. Chi é della veritá, ascolta la sua voce. José Antonio Pagola (é un biblista spagnolo che scrive su “religion digital”. Ha scritto un libro appassionato su Gesú dal titolo “Gesú – approssimazione storica). 25 de noviembre de 2012 Fiesta de Cristo Rey (B)

Nessun commento:

Posta un commento