10 gennaio 2012

LA PIOGGIA É BENEDIZIONE

Piove da ieri pomeriggio. Le settimane intere di pioggia sono tornate da tre anni a questa parte e, in Goiás, sono caduti in media 20 mm. di pioggia al giorno per tutta la stagione delle piogge (6 mesi all´anno), o forse di piú. Non é cifra ufficiale ma, calcolatrice alla mano, farebbero 3600 mm. all´anno. I metereologi informano che in precedenza abbiamo avuto 7 anni di piogge scarse. É risaputo che nell´interno del nordest, di terra arida e sabbiosa, da sempre si alternano 7 anni di siccitá a 3 anni di piogge: qui da noi la siccitá vera e propria non esiste, essendo una regione che un tempo era coperta di foreste (Mato Grosso Goiano), ma per il resto siamo nella normalitá. Il fenomeno fa pensare. Alcuni anni fa si era messo a piovere poco e con acquazzoni violentissimi. Noi eravamo sicuri di trovarci di fronte alle prove del cambiamento climatico: ora dov´é andato a finire? O sará effetto delle preghiere? Teniamo conto che in ogni paesino del Goiás ci sono squadre di evangelici, carismatici e devoti cattolici che fanno novene e rosari in continuazione. Quasi ogni brasiliano riceve la pioggia come una benedizione e loda il Signore. So che voi non ci credete, ma non si puó mai dire che non abbiano ottenuto una modifica alla programmazione del disastro ambientale. Perfino gli specialisti hanno smesso di parlare del niñho, che tiravano in ballo ogni volta che c´era da spiegare la situazione metereologica. El niñho era una specie di diavoletto....ed é stato scacciato. C´é perfino una Chiesa evangelica registrata col nome: "Giú botte a satana".
A proposito di carismatici ho saputo da pochi giorni che un prete di Goiania, uno di quelli che fanno le "messe di cura" (caratteristica dei carismatici, che imitano i pentecostali evangelici) é stato temporaneamente sospeso. L´arcivescovo ha preso una misura assai impopolare. Alla folla piacciono queste celebrazioni, anche perché solitamente sono molto spettacolari: inni strappalacrime, discorsi infiammati. Non conosco i dettagli di come si sono svolti i fatti, ma conosco il fenomeno e mi auguro che si riesca a porre un freno a queste cose e a convincere i cristiani che la strada per seguire il Vangelo non é questa. Lo spettacolo "liturgico", il successo, i miracoli facili, danno buoni risultati nelle entrate delle parrocchie o delle case religiose, ma tradiscono lo spirito del vangelo. Il fenomeno carismatico é spettacolare, ma non produce solo frutti marci: conosco conversioni autentiche, che poi si avviano sulla strada maestra della partecipazione nella vita di comunitá e si impegnano.
Ho apprezzato molto la Lettera di Natale di dieci preti veneti, tra cui don Albino Bizzotto conosciuto come fondatore di "Beati gli operatori di pace". É abbastanza complessa, ma la condivido dalla prima parola all´ultima. Faccio una piccola riserva sulla richiesta di sacerdozio alle donne. Oh, intendiamoci: per la loro partecipazione consistente nell´evangelizzazione e nella costruzione della Chiesa le donne lo meriterebbero alla grande, ma il problema é un altro. Ed é di ordine pastorale e pratico. Il problema é che il ministero presbiterale non dovrebbe nemmeno essere confuso col sacerdozio. Sono due cose diverse. Il sacerdozio del nuovo testamento é diverso da quello antico, e l´ordine presbiterale é diverso dal sacerdozio descritto nella lettera agli ebrei, che é quello di Cristo. Citando Sant´Agostino: "Quando mi terrorizza ció che sono per voi, mi consola ció che sono insieme a voi. Poiché per voi io sono vescovo, insieme a voi sono cristiano. Quello é il titolo per una funzione che ho ricevuto, questo é il titolo della grazia: quello é del pericolo; questo é della salvezza".
Biblicamente e teologicamente parlando, il sacerdozio é quello comune dei fedeli, che riceviamo dal battesimo e dalla cresima, e che ci accomuna tutti nella partecipazione al sacerdozio di Gesú Cristo. Il ministero presbiterale, come quello episcopale, come sostiene e documenta Francisco Taborda sj. nel libro "Os ministérios da Igreja", é un carisma particolare che la Chiesa riconosce in qualcuno conferendogli l´ordine sacro. Un ordine destinato alla presidenza delle comunitá locali, ma che nel corso dei secoli ha assorbito in sé tutti gli altri carismi e ministeri: perció deve rientrare nei ranghi. É fatto per coordinare e aiutare a crescere la comunitá con tutti i diversi ministeri, non per accentrare. Il buon coordinatore fa crescere e non diminuire gli altri. Dá la parola a tutti e mantiene l´unitá. Il centro é Cristo. Conclusione: se per caso si cominciassero adesso ad ordinare le donne-prete come hanno fatto alcune altre chiese, si perpetuerebbe l´equivoco. Le donne, spesso, sono piú brave degli uomini, ma quando si tratta di accentrare poteri non si tirano indietro nemmeno loro. In ogni caso non accadrá tanto presto, con l´aria che tira! (Donne, reagite!)
Ci sarebbe molto altro da dire sui ministeri nella Chiesa, ma dopo aver lanciato il sasso (la sfida alle donne), non mi resta che invocare Dio con molti salmi e orazioni. Se dipendesse da me, alcuni salmi sarebbero cancellati dall´ufficio canonico, preghiera ufficiale della Chiesa. Fanno fare a Dio una figura piuttosto meschina. Dio é preoccupatissimo di mostrare a tutti il suo potere. É vanitoso, vuole essere glorificato e lodato in continuazione. É genroso ma egoista: usa misericordia e ci salva senza nessun merito da parte nostra, ma lo fa solo per il proprio onore. Con i nemici é spietato, guai a non riconoscerlo e a confonderlo con immagini fatte da mano d´uomo. Li brucia, li sprofonda nel mare e li affoga, li fa morire di peste. Ed é anche piuttosto violento e razzista. Sceglie il suo popolo e gli conferisce tutti i privilegi, sterminando i suoi nemici e togliendo la terra agli altri per darla ai suoi preferiti. Non é di sicuro l´immagine di Dio che ci é stata trasmessa dal Nuovo Testamento e da Gesú. Ma nemmeno di tanti profeti dell´Antico Testamento e di parecchi altri salmi in cui Dio é presentato come Padre sempre pronto al perdono, misericordioso, sempre interessato ad aiutare. Noi leggiamo quei salmi alla luce di questi ultimi, e facciamo pari e patta. Per esempio c´é questo salmo (122) dei vespri di ieri: "Abbi pietá, Signore, abbi pietá: é giá troppo questo disprezzo! Ne abbiamo piene le scatole delle risate dei ricconi e del disprezzo dei superbi!"

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