Foto: la costruzione del centro comunitario Lago Primavera aspetta la struttura metallica del tetto.
1 - La 3a novena di Natale di una comunitá (nb: l´hanno giá cominciata perché i loro orari non permettono di farla tutti i giorni di seguito), seguendo il libretto della Diocesi, hanno letto il brano in cui Giovanni Battista vuole sapere se Gesú é il Messia (Luca 7, 20). Gesú risponde citando Isaia senza dirlo. "Andate a dire a Giovanni quello che mi avete visto fare" (aveva curato gli infermi). Facile capire, per quei discepoli che erano giudei e conoscevano i testi dei profeti. La comunitá, invece, é andata fuori tema. Ecco, in sintesi, il loro commento: "Per essere cristiani la teoria e il sapere non hanno importanza: l´importante é fare opere buone e pregare molto". Magari l´intenzione era buona, ma detta cosí sembra un elogio all´ignoranza!
La coordinatrice, Rosina, é una eccellente catechista. Alla prima comunione il suo gruppo mi é sembrato preparatissimo, ma questa volta ha preso un abbaglio anche lei. La sentenza espressa dalla comunitá é giusta per un verso, perché la fede non é una cosa cerebrale e intellettualistica, ma un´esperienza di Dio vissuta. Ma il disprezzo della conoscenza e della ricerca non ci permetterebbe nemmeno di capire quali sono le opere che Gesú voleva sottolineare: prendersi cura dell´umanitá e curare i suoi mali. Come aveva annunciato Isaia e come spiega lo stesso Luca nel capitolo 4, 16-20, citando ancora una volta Isaia.l´Iideologia dell´ignoranza intesa come virtú, che fiorisce costantemente in una parte consistente del cristianesimo anche cattolico, é molto triste. Non si aiutano gli oppressi stimolandoli all´ignoranza, alla pigrizia intellettuale e alla chiusura mentale.
2 - Per chi vuole capire Gesú e il progetto di Dio lo studio biblico é un impegno per tutta la vita. Che diritto ho di parlare di Gesú a vanvera, se non conosco bene i Vangeli? E come posso capire i Vangeli se ignoro completamente l´Antico Testamento, dal momento che lui si é proposto come il Messia atteso dal Popolo della Legge di Mosé e il realizzatore delle promesse , che peraltro Gesú conosceva bene come ogni buon giudeo? E come posso, ancora, capire i Vangeli senza approfondire il resto del Nuovo Testamento, che ci dá assieme ai Vangeli il quadro completo della professione di fede delle prime comunitá cristiane, da cui sono nati i Vangeli come sintesi catechetica assai ben elaborata?
3 - Oggi ci sono tanti laici appassionati della scuola biblica e della teologia. Peró non é detto che Il tipo di religiositá popolare, anche quando ripete queste ideologie confuse e generiche che spesso impara dalla televisione, sia alienato tanto quanto sembra a noi. A volte si tratta solo di linguaggi diversi. Tant´é vero che é facilmente ricollegabile a ció che faceva il Messia: curare gli infermi e cacciare i demoni. Entro in una casa e trovo la signora incantata davanti al televisore, dove uno dei preti mediatici in odore di santitá sta facendo il suo programma. Veste una tonaca impeccabile ed il volto come rapito dall´alto. Chissá quante prove ha fatto. Davanti a lui un tavolino con un grande bicchiere d´acqua nel mezzo. La signora che mi ha accolto pure, ha giá pronto il suo bicchierone. Il prete parla e parla: con Dio. Gli raccomanda di mandare su quell´acqua la sua energia divina affinché essa curi tutti i mali. Poi beve lentamente e invita gli spettatori a fare altrettanto, o a darla da bere ai conoscenti che hanno bisogno di cura spirituale o fisica. Infine, tira un sospiro di sollievo e conclude con parole di conforto e speranza.
4 - Per me é un tipo di spiritismo. Sapete, i popoli di origine afro-india hanno queste tendenze. Quando finisce una processione di sagra dei patroni si portano a casa tutti i fiori del baldacchino per farne degli infusi miracolosi. Pare che sentano una presenza spirituale nelle cose, come quel boschimano del film che si inginocchiava davanti al cervo che aveva ucciso con la freccia avvelenata: "Perdonami, cervo, tu eri giovane e sano, volevi vivere ancora: ma la mia famiglia ha bisogno di cibo!" Noi siamo intellettuali, non comprendiamo. Nei Vangeli c´é qualcosa di simile. Gesú preparava la gente assecondando la loro religiositá spontanea, ma poi chedeva di rinascere, bere l´acqua che aveva offerto alla Samaritana, che é per la vita eterna. E a percorrere il cammino del Regno fino alla croce, per essere figli di Dio.
5 - Il prete televisivo di cui sopra, in questi giorni ha mandato una lettera a tutti gli iscritti come devoti del suo santuario. La lettera chiede: aumentate le vostre decime, perché dobbiamo costruire un santuario piú grande! Quando si arriva sempre ai soldi la spiritualitá scombussola la scala dei valori. Il mercato, con buona pace di Gesú che non voleva mercanti nel Tempio, é ovunque. In alcuni santuari manca solo, ormai, il distributore automatico della comunione.
6 - Il vescovo Dom Demetrio Valentini scrive (su Adital) che la favola del lupo e dell´agnello é sempre attuale. Il lupo inventa continuamente tranelli per farsi avvicinare dall´agnello e papparselo. L´agnello é perduto, se oltre che disarmato é pure ingenuo!
7 - Dom Erwin, vescovo degli indios del Rio Xingú, in Mato Grosso, é stato insignito a Ginevra col Premio Nobel Alternativo per la sua lotta in difesa del popolo Kaiowá-Guaraní, una delle minoranze etniche ancora oggi minacciate dal genocidio che sta distruggendo gli indios fin dal primo viaggio di Cristoforo Colombo. É accaduto il 10 dicembre, anniversario della dichiarazione universale dei Diritti Umani. Dom Erwin, vero e proprio Bartolomeo Las Casas redivivo, ha parlato alla buona a un uditorio di 300 persone, spiegando la sua lotta ispirata ai valori del Vangelo e mostrando come sia assurdo che ancora oggi il mondo permetta lo sterminio degli Indios. Non posso tradurvi qui il suo lungo discorso, ma é anch´esso una storia di lupi che sbranano agnelli.
8 - Su internet sono disponibili, gratis, due film antichi di Mario Monicelli: "La grande guerra" e "Le rose del deserto". Un omaggio postumo al grande regista italiano che si é suicidato. Satira e sarcasmo contro le ideologie e le bugie con cui si mandano i giovani ad uccidere e morire in guerra. I bisnonni ci sono cascati e hanno imparato la lezione, ma non sono riusciti a passarla ai ai nipoti, che ci ricascano. E il lupo continua a mangiare gli agnelli. Ma noi - scrive ancora Dom Demetrio - crediamo piú alle utopie dei Profeti che alle favole di Esopo. "Il lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà" (Isaia 11, 6).
9 - Se riuscite a leggere e capire un pó di spagnolo o portoghese, vi conviene aprire ogni tanto il sito www.adital.com.br (ha il bottone per cambiare dal portoghese allo spagnolo. É un sito di informazione latino-americana ricchissimo e molto seguito. Tanto per farvi un´idea, nel momento in cui scrivo ha 1530 visitatori online. Vi segnalo due articoli molto interessanti in bacheca in questo momento, che io non vi posso riassumere e tradurre per questioni di spazio e tempo. Ambedue sul passaggio di mandato di Lula a Dilma, ma di segno contrario. Il primo é di Frei Beto, dal titolo "Grazie, Lula". Il secondo di Sandro Malvezzi, agente della Pastorale della Terra del Nordest, dal titolo "Trasposizione da Lula a Dilma". Uno descrive le promesse mantenute da Lula e i benefici che ha fatto al Brasile. Il secondo documenta le promesse e le angherie commesse dal governo nella trasposizione del fiume São Francisco, dove tutti i danni previsti si stanno concretizzando. E dove l´acqua, tolta abusivamente a chi abitava lí da secoli, sará venduta al litro e diventerá l´acqua piú cara del Brasile.
10 - Basta cosí. Pensiamo al Natale, e a Gesú giá in mezzo a noi: la luce brilló nelle tenebre. Le tenebre non la accolsero, peró non riuscirono a spegnerla. Informandoci sulle tragedie economiche e politiche che stanno accadendo in tutto il mondo c´é piú da temere che da rallegrarsi per il presente e il futuro prossimo, ma il pessimismo e la paura non risolvono i problemi e fanno male alla salute. Meglio guardare questa luce. Leggete la mia traduzione dell´ultima poesia di Dom Pedro Casaldáliga vescovo emérito di São Felix (Mato Grosso), minato dall´etá e dal Parkinson, ma ancora colmo di vigore spirituale.
"É difficile detectare l´Annuncio - tra tanti annunci che ci invadono. - Esiste ancora Natale? - Natale é Buona Notizia? - Natale é anche Pasqua?
Sappiamo che «non c´é posto per loro». - Sappiamo che c´é posto per tutti, - perfino per Dio....
Il bue e l´asino - in fuga dal latifondo - si rifugiarono negli occhi di questo Bambino.
La fame non é solo un problema sociale, - é un enorme delitto mondiale.
Contro l´Agro-Business capitalista - l´Agro-Vita, il Ben Vivere.
Tutto puó essere bugia, - eccetto la veritá che Dio é Amore - e che tutta l´umanitá - é una unica famiglia.
Dio continua ad entrare dal basso - piccolo, povero, impotente - ma che ci porta la sua Pace.
Dona Maria e il sor Giuseppe - continuano nella comunitá. - La Veva é ancora india Tapirapé. - Il sangue dei martiri - continua a fecondare la primavera alternativa. - I bastoni dei pastori - (e pure del Parkinson) - le bandiere militanti, - le mani solidali - e i canti della gioventú - continuano a cullare il Cammino.
Le stelle si vedono solo di notte - e di notte sorge il Risorto. - «Non abbiate paura».
In coerenza, con cocciutaggine e nella Speranza - siamo ogni giorno Natale - ogni giorno siamo Pasqua. - Amen, Axé, Awuiré, Alleluia".
Pedro Casaldáliga - Natal 2010, ano novo 2011.
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