25 agosto 2010

CRONACA DI QUESTI GIORNI



Disegno: i dati elettorali dell´ultimo sondaggio. Foto: 1)Un esemplare di ipê giallo, che fiorisce nella stagione piú secca; b) Una istantanea dell´ordinazione di Celso Carpenedo - luí é lí in disparte che aspetta di essere chiamato - per l´occasione il vescovo si é messo il berretto alto; 3) una piantagione di eucalipto, l´albero che ormai sta invadendo il nostro territorio e sostituendo la flora naturale.

Il 21-22, mentre voi italiani tornavate in massa dalle vacanze, noi abbiamo fatto un bellissimo incontro diocesano di studio sulle Comunità Ecclesiali di base (Cebs). In questi giorni di agosto la strada verso Goiás attraversa un paesaggio desolante. L´aria é fresca, ma il sole in pieno giorno é rovente. La boscaglia del cerrado, gialla e risecchita, mette in mostra il pietrame su cui é cresciuta a stento, magra e contorta. Il cielo é fosco per la polvere che il vento solleva. Quá e lá si alzano colonne di fumo delle bruciate. In compenso, ai margini della strada le bancarelle offrono i deliziosi cajú selvatici, rossi o gialli, che i boschi portano a maturazione (miracoli biologici) proprio in questo periodo di maggiore sofferenza.

Il maestro dell´incontro è stato Padre Benedito Ferraro, assessore nazionale delle Cebs. Il termine “assessore”, in Brasile, ha il significato di uno che aiuta nello studio, o, come si direbbe in Italia, “intellettuale organico”. In questo caso, molto bravo!

Durante l´incontro, nella serata di sabato, siamo andati in cattedrale per l´ordinazione diaconale di Celso Carpenedo. La sua ordinazione presbiterale é giá fissata per il 4 aprile del prossimo anno. Celso, 50 anni, discendente di italiani (veneti), arrivó a Goiás dal Rio Grande del Sud nell´80, come seminarista, assieme ad altri che cercavano di consacrarsi in una Chiesa Diocesana impegnata nel riscatto dei poveri. Dopo qualche anno di studio e pratica pastorale a Mossamedes e Sanclerlandia (accanto a Padre Francesco Cavazzuti), decise di farsi monaco laico ed entró nel locale monastero benedettino dell´Annunciazione. Molto richiesto nella nostra Diocesi impegnata a portare la Bibbia a tutte le comunitá con la lettura popolare della Bibbia, andó a Roma e poi a Gerusalemme per specializzarsi (con un sostanziale aiuto economico della Diocesi di Modena attraverso il fondo di don Pietro Marchiorri). Al suo ritorno, con il sostegno di Dom Tomás, fondó (insieme a me) la Scuola Teologica Diocesana per laici, che continua a dirigere ancora oggi.

Ha dedicato, quindi, tutta la sua vita alla formazione degli animatori di comunitá, specialmente biblica, nel Centro Diocesano e nelle basi. Dopo l´attentato a Don Francesco Cavazzuti, ha retto temporaneamente la parrocchia finché non si é offerto un prete del sud come parroco. Poi ha accompagnato e orientato la scuola agraria per i figli degli agricoltori beneficiati dalla Riforma Agraria. Molto dotato anche come architetto, ha disegnato e seguito la costruzione di alcune cappelle e ampliamenti del Monastero stesso. Dopo la chiusura, nel 2006 circa, del Monastero, si é ritirato a vivere in un podere, continuando peró l´insegnamento all´Universitá Statale di Goiás, la direzione della scuola teologica che ora si chiama “Escola Missionaria”, e la disponibilitá per incontri di riflessione e studio nelle comunitá. Da un anno a questa parte ha deciso di realizzare una vocazione antica di 30 anni, chiedendo l´ordinazione a prete, e ha fatto ora il primo passo, a 50 anni. Quando gli ho fatto le congratulazioni, alla fine della celebrazione, si é messo a piangere di gioia e mi ha chiesto da quanto tempo io sono prete. Gli ho detto: “Quando io ho ricevuto l´ordine diaconale, tu avevi 4 anni e io ne avevo 23” !

Altro evento importante da ricordare é che siamo in piena campagna elettorale per la Presidenza, Senato e Camera Statale e federale. I candidati spendono e spandono, pagando moltitudini di persone per romperci i timpani. Ogni candidato ha il suo numero, bandiera, motivo musicale e motto portati in giro da auto-propaganda, moto, biciclette e gente a piedi. Per le presidenziali pare che non ci siano dubbi: vince la Dilma, candidata di Lula. É avanti 18 punti nell´ultimo sondaggio: lei a 47%, Serra a 29%. Raccontano che Serra, dove va a parlare perde voti, e il partito lo ha consigliato di stare a casa. (Secondo il sondaggio del giornale Folha de S. Paulo, che é oppositore, l´approvazione a Lula ha raggiunto il 79% dei consensi).

E ora alcuni ragguagli sull´incontro di studio:

Ferraro ha cominciato facendoci ricordare i nostri martiri, e qui i partecipanti hanno raccontato molte storie di persone che hanno perso la vita o sofferto nella lotta per la terra e nella difesa dei diritto dei più poveri: Sebastiao da Paz, Nativo da Natividade, l’avvocato Wellington Zalique, Padre Francisco Cavazzuti, ed altri. Meriterebbero una memoria storica pure in questo blog, ma sarebbe troppo lungo. Mi limiterò a citarvi alcune delle riflessioni piú forti dell’incontro, che è iniziato con una breve storia delle nostre comunità di base brasiliane.

1 – Le comunità ecclesiali di base sono una esperienza fondante e strutturale nella Chiesa. Alla domanda “chi di voi ha evangelici nella sua famiglia?” ha risposto un’alzata di mani generale. Ogni comunità è circondata da 10 chiese pentecostali. Qualcosa non va nella nostra pastorale cattolica: costruiamo grandi chiese, mentre loro riuniscono la gente in piccoli gruppi. Una persona, anche la più abile nella comunicazione, riesce a conoscere al massimo 500 persone. Come può funzionare l’evangelizzazione in parrocchie di 10 o 20 mila abitanti con uno o due preti? E’ ovvio che bisogna cercare un nuovo modello ecclesiologico. Le comunità di base rispondono a questa esigenza.

2 – Le comunitá di base brasiliane hanno avuto la loro lunga gestazione negli anni 50-60, all´interno della gioventú di Azione Cattolica. Il Battesimo nel ´68, nella Conferenza Ecclesiale Latino-Americana di Medellin. La Cresima (confermazione) a Puebla (79). Nell´82 la Conferenza Nazionale dei vescovi brasiliani le ha definite “il nuovo modo di essere Chiesa”. Nell´86, “il nuovo modo di essere di tutta la Chiesa”, poi corretto, con meno euforia “un nuovo modo di essere di tutta la Chiesa”. Nel 2000, Dom Pedro Casaldáliga le descriveva come “il modo normale di essere della Chiesa”. Con questo intendeva dire che che sono una istanza primaria e fondante, strutturale, della Chiesa: gli altri modi (movimenti e associazioni) sono modi transitori. Questa descrizione é poi diventata comune a tutta la Chiesa Brasiliana dopo l´Assemblea Latino-Americana di Aparecida, che la fonda nel Nuovo Testamento (Atti, 2, 41-47 e 4, 32-35).

3 – Esse sono “sementi di una nuova societá e di una nuova Chiesa”, una Chiesa che vive vicino alla gente e alla loro vita quotidiana con tutti i suoi problemi: per questo provocano delle conflittualitá. Accade a loro lo stesso che accadde a Gesú... Assumono come luce la centralitá della Parola di Dio, e come posizione nella vita quotidiana la centralitá dei poveri. Per molto tempo la questione di maggiore conflittualitá é stata la lotta per la terra e la Riforma Agraria e la lotta per il diritto dei lavoratori a prendere parte alla politica. Oggi le loro posizioni sono state accettate e assimilate da tutta la societá brasiliana. Non resta dubbio che esse sono state la forza che ha spinto il Partito dei Lavoratori e Lula all´inizio, e poi quella che ha dato un contributo fondamentale per la sua vittoria. Per la prima volta, dopo 500 anni, é cambiata la classe che domina la vita politica.

4 – Il PT ha cambiato la faccia del paese, e poi Lula per primo, e ora anche il PT, é cambiato. C´erano 30 milioni di indigenti, ora sono 10 milioni. Sono ancora molti. Il PT, oggi, non ha piú bisogno delle Cebs, ma le Cebs devono rimanere accanto ai 10 milioni di indigenti. La vocazione delle Cebs é sempre accanto agli ultimi. E ci sono altri ultimi, verso i quali la societá ha un grande debito. Non solo la societá, ma anche la Chiesa. Gli indigeni, la dignitá della donna, l´ambiente. Dom Pedro scrive: “Se il secolo XXI non sará ecologico, non sará!” E la Chiesa cattolica non ha ancora preso sul serio la dignitá della donna (altre Chiese sí). Si insiste su una visione sessista e maschilista: siccome Gesú era maschio, le donne non possono essere ammesse al ministero presbiterale. Rimane aperta anche la questione del dialogo inter-religioso ed ecumenico. “La nostra societá é patriarcale, borghese, maschilista, bianca, adulta, urbana”.

5 – Boaventura Santos scrive: “I grandi protagonisti dell´America Latina oggi sono i popoli indigeni”. Molti di essi hanno conservato, nonostante i massacri e la colonizzazione, valori di comunitá e condivisione fondamentali per il nostro mondo sconquassato dal capitalismo.

6 – Per molto tempo le Cebs sono state accusate di comunismo perché facevano una scelta di classe. Un vescovo brasiliano arrivó ad affermare, recentemente (all´Assemblea di Aparecida): “Le Cebs devono liberarsi dalla mania della lotta di classe”. Fu smentito dal discorso del Papa stesso: “La scelta dei poveri é implicita nella loro fede cristológica in quel Dio che si fece povero per noi, arricchendoci con la sua povertá. Il Dio fatto umano, che si fece nostro fratello”. Lumen Gentium 9: “Appartiene al Regno di Dio ognuno che pratica la giustizia”.

Mi fermo quí, perché é impossibile raccogliere tutte le perle preziose sparse in due giorni.

1 commento:

  1. un abbraccio pieno di saudade de Goias
    Alessandro, ex cooperante nella scuola Efago di Cidade de Goias

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