10 novembre 2008

L'ACQUA E' LA PROTAGONISTA DELLA VITA


Ieri, 9 novembre, Itaberai ha compiuto 140 anni di autonomia del comune: istituito nel 1868, durante l'impero di Dom Pedro II. Pensiamo un pò, noi italiani, che siamo abituati a cercare le origini delle nostre città nell'alto medioevo, quando non addirittura ai tempi dell'impero romano! Nonostante questo, l'indipendenza del Brasile è stata realizzata molto prima che in Italia, nel 1822. E la Costituzione repubblicana pure: nel 1889. Per festeggiare hanno fatto una corsa di automobili e di kart, e una sfilata di carri allegorici organizzata dalle scuole, che hanno rappresentato la storia di Itaberaì e ricordato tutti i sindaci dal 1966 in poi, considerati i promotori del progresso della città. Quel bambino che vedete nella foto ha l'intenzione di impersonare il sindaco attuale. Insomma, un pizzico di trionfalismo e un altro pizzico di cultura consumista. Però i bambini si sono divertiti (e ben arrostiti, sui camion sotto il solleone) e così pure la gente è contenta e orgogliosa. Una festa paesana, in cui la politica fa capolino ma non osa mostrarsi a tutto campo.

Oggi vi mostro anche due foto del forum ambientale, visto che ve ne ho dato notizia i giorni scorsi. Nella prima vedete don Eligio in prima fila che scherza col sindaco: autorità civili e religiose come da copione, però in questo caso il rapporto è trasparente. Nell'altra, una panoramica parziale del salone. L'acqua è stato il tema centrale della serata. E si merita il posto da protagonista. La terra è formata per il 70% di acqua, e il corpo umano per il 65% circa. Il 97% dell'acqua del mondo è salata, il 2% é congelata. Solo l'1%, o un pò meno, è acqua dolce. Ed è desigualmente distribuita. Ci sono regioni del mondo completamente desertiche, e altre in cui ciclicamente manca l'acqua per lunghi periodi. Il Brasile, che possiede circa il 13% dell'acqua dolce del mondo, ne ha il 68% in Amazzonia.

Ogni attività umana è legata all'acqua: alimentazione, agricoltura, industria, tutto! La nostra salute, in primo luogo. Quando l'acqua è buona porta salute, quando è inquinata diventa il principale vettore di malattie. Essa è talmente importante, da diventare il paradigma della Grazia di Dio, della sua Parola, dello Spirito Santo. Noi siamo diventati figli di Dio nel segno dell'acqua battesimale. Gesù promise alla Samaritana un'acqua che "chi la beve non avrà più sete in eterno". E aggiunse: "Dal seno di coloro che credono in me scaturiranno fiumi di acqua viva". Il profeta Isaia scrisse che la Parola di Dio è come la pioggia, che quando cade non torna indietro senza effetto, ma penetra nel terreno e fa germogliare la vita". Nella messa di oggi il profeta Ezechiele annunciava un fiume di acqua cristallina che sgorga dal Santuario in cui risiede Dio, e porta la vita a tutti gli esseri che si trovano lungo il suo corso. L'acqua è sacra. In essa la vita spirituale e la vita di questo mondo si toccano.

Noi, tuttavia, la sprechiamo. I nostri fiumi li trasformiamo in fogne. Rasiamo al suolo la foresta e la savana, ricchi riservatori di acqua, con i trattori, il fuoco e i catenoni. Ci rifiutiamo di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, perchè costa troppo: meglio spendere per forare altre montagne e cementificare altre aree con grandi opere. Così provochiamo cambiamenti climatici e interrompiamo il ciclo delle precipitazioni, che sono il modo con cui l'acqua si purifica e si ridistribuisce rinnovandosi in qualità e quantità. Poi, sul più bello, proponiamo di vendere l'acqua alle imprese private per trasformarla in business. L'acqua, il bene di cui tutti hanno bisogno e a cui tutti hanno diritto, privatizzata: ma siamo matti? Anche i mendicanti hanno il diritto di bere. In Brasile si usa il detto: "Un bicchiere d'acqua non si nega a nessuno". E Gesù affermò: "Chi avrà dato anche solo un bicchiere d'acqua a uno di questi piccoli, lo avrà fatto a me". Ricordo ancora il tempo in cui mandavano noi bambini nel bosco, con un fiasco, a prendere alla sorgente l'acqua da bere. In casa c'era solo l'acqua del pozzo e quella piovana della cisterna, per il bestiame e l'orto. Quando pozzo e cisterna seccavano, i grandi andavano alla fontana più vicina con le botti. Se non difendiamo l'acqua e il diritto di tutti ad usufruirne, è segno che vogliamo proprio la rovina. La nostra stessa stupidità ci punirà.

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