Ho il piacere di annunciarvi che sono iniziati i lavori di ampliamento dell'Asilo San Francesco: ecco un paio di foto delle fondamenta. Le hanno scavate, ma una nottata di pioggia le ha riempite di nuovo. Si tratta di un'aggiunta di due saloni, alcuni bagni e un ufficio. Complessivamente, 70 metri quadrati in più. Potremo accogliere, così, altri 40 o 50 bambini oltre ai cento che ci sono già. Utilizziamo a questo scopo le collette delle parrocchie di Maserno, Iola, Castelluccio e Montespecchio, che hanno offerto complessivamente 6.500 euro, di un gruppo di Rimini (2000 euro) e di altri parenti e amici che ci hanno inviato altri 3 mila euro circa. Grazie ai generosi offerenti e, tra poco, missione compiuta. I vostri soldi finiscono bene, statene certi: nemmeno un centesimo va perduto. Il sindaco di Itaberaì ha promesso di aggiungere a spese del comune quello che mancherà per completare l'opera. L'asilo, della parrocchia, è gestito in convenzione con il comune, che mette a disposizione le maestre, le cuoche e gli altri dipendenti. Anche l'architetto (la signora Graziele) ha fatto il disegno gratis e si è occupata lei dei calcoli e delle autorizzazioni. Non si può negare, quindi, che la comunità abbia fatto la sua parte. Si direbbe che un asilo è un'opera di secondaria importanza, ma non è affatto vero. Oltre all'aiuto sostanziale che si presta ai genitori che hanno bisogno di lavorare da mattina a sera, qui si offre un trattamento e un'educazione di qualità, a dei bambini che, purtroppo, sono spesso a contatto diretto e ravvicinato con la disumanizzazione. Certo, questo asilo è una goccia di fronte a un oceano di violenza e grossolanità che dilaga minacciosamente.
Oggi, in Brasile, è Festa della Repubblica. A Itaberaì è stata scelta questa data per organizzare il gruppo "FEDINA PENALE PULITA": è l'equipe che eseguirà la raccolta di firme per chiedere la legge di iniziativa popolare che impedisca la candidatura a tutti i politici che sono stati condannati anche solo in prima istanza per crimini come: razzismo, omicidio, stupro, traffico di droga e peculato, compra di voti o uso della macchina amministrativa in campagna elettorale. Si tratta, naturalmente, di un programma nazionale. Vi aderiscono, oltre alla chiesa cattolica, altre chiese e circa una trentina di associazioni, sindacati e altre organizzazioni. Si spera di raggiungere il numero di firme richiesto (un milione e 300 mila, cioè l'1% degli elettori brasiliani) entro maggio del prossimo anno. La società brasiliana non ha perduto la speranza di ottenere una classe politica pulita, quindi suppongo che arriveremo a questo traguardo.
Non è la prima volta che l'associazione che promuove questa iniziativa (MCCE, Movimento de Combate à Corrupçao eleitoral) vince una battaglia. Già nel 1999 ottennero una legge per migliorare la trasparenza delle elezioni, in base alla quale sono stati esclusi dalla candidatura 600 politici da allora ad oggi. La proposta attuale ha come scopo perfezionare, con emendamenti quella legge. Anche ad Itaberaì, solo quest'anno, due candidati sono rimasti fuori dal Consiglio Comunale nonostante il numero di voti per effetto di quella legge. Mi pare che ne avremmo bisogno anche in Italia! Ma noi abbiamo un bravo Presidente che applaude queste iniziative. A proposito: la televisione ha riferito che Lula ha chiesto al Papa di parlare della crisi economica. E' uscita qualche notizia sui giornali italiani?
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