16 maggio 2014
LA MORTE VERRÁ ALL´IMPROVVISO
Dom Tomás Balduino, vescovo emérito di Goiás, é morto venerdí scorso, alle 23,30 circa, di trombo-embolia polmonare. Dicono che é rimasto lucido fino all´ultimo. Poco prima di morire ha chiesto notizie di diversi amici e manifestava l´intenzione di mandare un messaggio all´Assemblea Nazionale de Vescovi riunita Aparecida do Norte (si concluderá il 10/05) . Aveva compiuto 91 anni nel dicembre scorso. É stato vegliato nella Chiesa dei domenicani di Goiania (São Judas e Tadeu), fino a mezzogiorno di domenica. Poi l´hanno trasferito a Goiás, in cattedrale, dove é stato sepolto verso le 13 di lunedí. Alla veglia, nella notte tra domenica e lunedí, indios di diverse etnie hanno pregato, pianto e celebrato secondo i loro rituali. Rappresentanti dei vari movimenti e gruppi organizzati di lavoratori rurali hanno manifestato il loro cordoglio. E anche noi della diocesi di Goiás, naturalmente! Abbiamo gremito la cattedrale soprattutto alla messa delle 10, seguita da una lunga serie di testimonianze. Poi le esequie e la sepoltura nella cattedrale stessa. É stata una celebrazione di doppio segno: di lutto per la scomparsa del profeta coraggioso e illuminato, e di gioia pasquale perché crediamo che ¨continuerá vivo tra noi¨.
É stato vescovo di Goiás per 31 anni, dal 1967 al 1998. Per gli indios, a cui era legato come fondatore del CIMI (Consiglio Indigenista Missionario), é stato come un padre. Ha dato loro una voce. Ha insegnato ai missionari ad evangelizzare senza colonizzare. Ha organizzato gli indios per la riconquista dei loro diritti e dignitá di persone umane. Co-fondatore e consigliere della CPT (Commissione Pastorale della Terra), ha promosso le organizzazioni pro Riforma Agraria e Agricola e le ha sostenute con la forza del Vangelo contro nemici potenti e armati. In diocesi ci ha guidati nella realizzazione del Concilio Vaticano II, e principalmente nella formazione di laici-soggetti della Chiesa ed evangelizzatori, consapevoli del loro “sacerdozio battesimale”. Testimone della povertá e umiltá evangelica, non ha accumulato ricchezze né cercato carriere. Al termine del suo mandato é rientrato in convento, tra i suoi confratelli domenicani, a vivere la vita da semplice frate.
E domenica 11 é morto pure dom Celso Queiros, vescovo emerito di Porto Nacional, confratello domenicano di dom Tomás, appena un pó piú giovane (86 anni). Erano amici, e il lunedí precedente dom Celso era al funerale dell´amico. Io mi limito a questa breve notizia per i lettori del blog che lo hanno conosciuto. Chi vuole sapere di piú, troverá certo molti articoli sulla stampa e nel web. “La morte dei giusti – scrisse l´autore della Sapienza - agli occhi degli insensati sembra una disgrazia. Ma essi stanno in pace”. Quindi cerchiamo di non essere insensati. Noi non ci pensiamo, ma la morte non cessa nemmeno per un istante di camminare tra noi e raccogliere qualcuno. Attorno al defunto si innalza un breve frastuono di pianti e grida di dolore, poi tutto ricade nel silenzio della normalitá. Non siamo fatti per durare sempre nel nostro corpo. Dobbiamo lasciare il posto a quelli che stanno nascendo, e affidarci alla misericordia del Padre. Peró dobbiamo lottare perché i vivi possano vivere pienamente, nella pace della veritá, giustizia e amore. In centinaia e migliaia di posti di questo mondo non c´é mai un attimo di pace neppure per i bambini, le donne, gli anziani. Sono sempre minacciati dalla violenza, dalla fame, dalla guerra, dai pregiudizi e dalla schiavitú. Di questo dobbiamo preoccuparci.
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