22 giugno 2013

IL BRASILE IN FIAMME !

Questa domenica sera, nelle fazendas e villaggi di tutto il Brasile, cominceranno ad ardere i faló di San Giovanni Battista. Illumineranno e riscalderanno le notti fredde di giugno. Intorno ad essi la gente canterá il rosario, battezzerá alcuni bambini col fuoco, danzerá e berrá le sue dosi di cachaça. Ma c´é un altro fuoco che si é acceso nelle ultime settimane. O si é riacceso, dopo tanto tempo di apparente indifferenza. Le manifestazioni che in questi giorni sono scoppiate partendo da Rio e São Paulo come protesta contro l´aumento delle tariffe del trasporto pubblico, si sono diffuse a macchia d´olio e sono arrivate anche da noi, in queste campagne del centro. Ho seguito poco e male gli avvenimenti, perció spero che le televisioni italiane vi abbiano informato sugli episodi gravi di disordine e violenza meglio di quanto potrei fare io. Vi trasmetto appena alcuni documenti che mi sono sembrati piú utili per capire il significato di questi fatti. Il movimento degli insoddisfatti non accenna a diminuire, anzi aumenta e man mano si aggiungono altri motivi di protesta. Sono giá in programma sfilate di protesta anche nelle nostre piccole cittá dell´interno, e in qualcuna sono giá avvenute.
E la Giornata Mondiale della Gioventú, convocata a Rio de Janeiro verso la fine di luglio, con la visita del papa? Le proteste comprendono le spese enormi per i Mondiali di calcio e per questa manifestazione, mentre per tanti servizi pubblici (sanitá, scuola, trasporti pubblici) si taglia sulle spese. Forse sarebbe ora di riflettere su questi mega-raduni che hanno effetti piú mediatici che spirituali? Sono convinto che qualcuno piú in alto di me ci sta pensando. Il papa Francesco nei giorni scorsi ha elogiato e riconosciuto il valore evangelico della Teologia della Liberazione. Dite che mi sia piaciuto? Mica poco, ma tantissimo issimo issimo! Dopo una giornata di tempesta, incertezze e magoni, vedo davanti a me... un tramonto piú sereno? (meglio dirlo piano che non porti iella!)
São Paulo, 19 giugno 2013 Cara Presidente, Il Brasile ha assistito, questa settimana, a mobilitazioni accadute in 15 capitali di Stato e centinaia di cittá minori. Siamo d´accordo con le sue dichiarazioni che sostengono l´importanza per la democrazia di queste mobilitazioni, ben sapendo che i cambiamenti necessari al paese passeranno attraverso la mobilitazione popolare. Piú che un fenomeno congiunturale, le recenti mobilitazioni dimostrano la graduale ripresa della capacitá di lotta popolare. É questa resistenza popolare che rese possibili i risultati elettorali del 2002, 2006 e 2010. Il nostro popolo insoddisfatto delle misure neoliberali votó a favore di un progetto diverso. Per la sua realizzazione, quest´altro progetto affrontó grande resistenza principalmente del capitale speculativo e di settori neoliberali che vanno avanti con molta forza nella societá. Ma affrontó pure i limiti imposti dagli alleati dell´ultima ora, una borghesia interna che nella disputa delle politiche di governo impedisce la concretizzazione delle riforme strutturali come é il caso della riforma urbana e del trasporto pubblico.
La crisi internazionale ha bloccato la crescita, e con essa la continuitá del progetto che ha permesso questo ampio fronte che fino a questo momento ha sostenuto il governo. Le recenti mobilitazioni hanno come protagonisti un ampio ventaglio di gioventú che partecipa per la prima volta di mobilitazioni. Questo processo educa coloro che vi partecipano, permettendo loro di capire la necessitá di affrontare coloro che impediscono al Brasile di avanzare nella democratizzazione della ricchezza, dell´accesso alla sanitá, all´educazione, alla terra, alla cultura, alla partecipazione politica, ai mezzi di comunicazione. Settori conservatori della societá cercano di sovrapporsi al significato di queste manifestazioni. I mezzi di comunicazione cercano di caratterizzare questo movimento como anti-Dilma, contro la corruzione dei politici, contro la spesa pubblica e altre scalette che impongano il ritorno del neoliberalismo. Crediamo che le proposte in agenda siano molte, come pure lo sono le opinioni e i modi di vedere il mondo presenti nella societá. Si tratta di um grido di indignazione di un popolo storicamente escluso dalla vita politica nazionale e abituato a vedere la politica come qualcosa di dannoso alla societá. Di fronte a quanto esposto, ci rivolgiamo a V. Eccellenza per manifestare la nostra posizione in difesa di politiche che garantiscano la riduzione dei biglietti del trasporto pubblico con riduzione dei guadagni delle grandi imprese. Siamo contro la politica di alleggerimento delle imposte di tali imprese.
Il momento é propizio perché il governo faccia avanzare programmi democratici e popolari, e stimoli la partecipazione e la politicizzazione della societá. Ci prendiamo l´impegno di promuovere ogni tipo di dibattito intorno a questi temi e ci mettiamo a disposizione per discutere anche col potere pubblico. Proponiamo la realizzazione, con urgenza, di una riunione nazionale, che coinvolga i governi statali, i sindaci delle principali capitali, e i rappresentanti di tutti i movimenti sociali. Da parte nostra siamo aperti al dialogo, e pensiamo che questa riunione sia l´unica forma di trovare vie d´uscita per affrontare la grave crisi urbana che colpisce le nostre grandi cittá. Il momento é favorevole. Sono le maggiori manifestazioni che la generazione attuale abbia mai vissuto e altre piú grandi ne verranno. Speriamo che l´attuale governo scelga di governare col popolo e non contro di esso.
Firmano um folto gruppo di associazioni e movimenti sociali organizzati: ADERE-MG - Associação Nacional de Pós-Graduandos (ANPG) - AP - Assembleia Popular Barão de Itararé - CIMI - CMP-MMC/SP - CMS - Coletivo Intervozes - CONEN - Consulta Popular - CTB - CUT - Fetraf - Fórum Ecumênico ACT Brasil - FNDC - Fórum Nacional pela Democratização da Comunicação - FUP - KOINONIA Presença Ecumênica e Serviço - Levante Popular da Juventude - MAB - MAM - MCP - MMM - Movimentos da Via Campesina - MPA - MST - Quilombo - Rede Ecumênica de Juventude (REJU) - SENGE/PR - Sindipetro – SP - SINPAF - UBES - UBM - UJS - UNE – UNEGRO. Nota della Conferenza Nazionale de Vescovi Brasiliani (CNBB): “Ascoltare il clamore che viene dalle vie”. Noi, vescovi del Consiglio Permanente della Conferenza Nacionale dei vescovi del Brasile (CNBB), riuniti a Brasilia dal 19 al 21 giugno, dichiariamo la nostra solidarietá e sostegno alle manifestazioni, purché pacifiche, che hanno portato nelle strade gente di ogni etá, soprattutto i giovani. Si tratta di un fenomeno che coinvolge il popolo brasiliano e lo risveglia ad una nuova coscienza. Richiedono attenzione e discernimento per identificarne i valori e limiti, sempre in vista della costruzione della societá giusta e fraterna che desideriamo.
Nate in modo libero e spontaneo dalle reti sociali, le mobilitazioni mettono in discussione tutti noi e dimostrano che non é possibile piú vivere in un paese con tanta disuguaglianza. Si basano su una giusta e necessaria rivendicazione di politiche pubbliche per tutti. Gridano contro la corruzione, l´impunitá e la mancanza di trasparenza nella pubblica amministrazione. Denunciano la violenza contro la gioventú. Sono, nello stesso tempo, testimonianza che la soluzione dei problemi che il popolo brasiliano attraversa sará possibile solo con la partecipazione di tutti. Fanno, cosí, rinascere la speranza quando gridano: “Il Gigante si é svegliato!”
In una societá in cui le persone hanno il loro diritto negato circa la conduzione della propria vita, la presenza del popolo nelle vie dá testimonianza che é nella pratica di valori come la solidarietá e il servizio gratuito all´altro che troviamo il senso dell´esistenza. L´indifferenza e il conformismo portano le persone, specialmente i giovani, a desistere dalla vita e diventano ostacoli alla trasformazione delle strutture che feriscono a morte la dignitá umana. Le manifestazioni di questi giorni mostrano che i brasiliani non stanno dormendo in “splendida culla” (parole dell´inno nazionale, ndt). Il diritto democratico a manifestazioni come queste deve essere sempre garantito dallo Stato. Ci si aspetta da tutti il rispetto alla pace e all´ordine. Niente giustifica la violenza, la distruzione del patrimonio pubblico e privato, la mancanza di rispetto e l´aggressione a persone e istituzioni, la privazione della libertá di andare e venire, di pensare e agire in modo diverso, che devono essere ripudiati con veemenza. Quando questo accade, si negano i valori inerenti alle manifestazioni, e si instaura una incoerenza corrosiva che porta al discredito.
Siano queste manifestazioni un rafforzamento della partecipazione popolare ai destini del nostro paese e preannuncio di nuovi tempi per tutti. Che il clamore del popolo sia ascoltato! Su tutti invochiamo la protezione di Nossa Senhora Aparecida e la benedizione di Dio, che é giusto e santo.
Brasília, 21 de junho de 2013. Firmato dai vescovi della Comissione Permanente della CNBB.

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