19 febbraio 2014

CRONACA QUOTIDIANA

Sono molto soddisfatto perché é tornata la pioggia. Fino ad ora la cosiddetta “stagione delle pioggie” é stata quasi secca! La pioggia si comporta come l´economia: si accumula in alcune regioni e ne lascia altre completamente aride. L´equa distribuzione, delle ricchezze e dell´acqua, é uno dei grandi problemi mondiali. Il Creatore ha deciso che dovevamo risolverlo noi, mettendoci d´accordo. Invece non ci mettiamo d´accordo nemmeno nelle preghiere: nei giorni scorsi c´erano dei fazendeiros che pregavano che non piovesse (hanno seminato la soia prima degli altri, ed ora é pronta da raccogliere), mentre altri chiedevano la pioggia. Nella preghiera dei fedeli, durante la messa, paradossalmente affiorava questo conflitto di interessi!
A parte questo, ho avuto quindici giorni molto pieni. Tra l´altro ho celebrato nelle comunitá rurali piú lontane: Bananal, Cedro, Córrego de Areias, Sobradinho, Monjolinho, Calcilandia. É piacevole. C´é un bel clima di comunitá. Perfino Calcilandia, che seguo da decine di anni (fin dal lontano 1968) non é mai stata cosí fervorosa e organizzata come adesso. A parte i bambini piccoli, che si stancano di stare fermi e fanno frequenti escursioni per la cappella o per casa e anche fuori, sono celebrazioni molto intense. Ed ora ho cominciato in quelle di periferia. In queste messe e incontri con le comunitá ci si trova a contatto con le famiglie e si vive anche un rapporto affettivo, di amicizia e serenitá. Noi preti ne abbiamo bisogno. Spesso diventiamo freddi e formali, forse per il tipo di lavoro: l´abitudine a seguire orari fissi e ripetitivi, ad assoggettarci all´agenda, a partecipare alle riunioni pastorali in cui si fanno programmi, si stabiliscono regole e, magari inavvertitamente, ci si vigila vicendevolmente e ci si tratta tra di noi piú professionalmente che come amici. La Chiesa dovrebbe essere una famiglia, ma nell´aspetto umano é una famiglia diversa, in cui si osserva di piú, e si esige, la qualitá e l´efficienza del servizio.
Nel mio ultimo post ho annunciato la Campagna della Fraternitá di quest´anno, sul traffico umano, e proprio sabato scorso i giornali brasiliani riportavano un fatto terribile che io ho saputo attraverso il blog di Marcelo Barros. Due ragazzi boliviani, attratti con promesse da favola a venire a lavorare a San Paulo, sono finiti in una fiera del quartiere Brás di quella stessa capitale, letteralmente messi in vendita. Ciascuno di loro veniva offerto al prezzo di mille reali (circa 300 euro) per chi volesse comprarli. Qualcuno ha denunciato il fatto alla polizia. La polizia é arrivata, il venditore se l´é data a gambe e i due ragazzi sono stati arrestati. Li hanno portati al consolato per essere rimpatriati (Jornal do Commercio, sábado, 15/ 02/ 2014, p. 9). Non siamo piú ai tempi dello schiavismo e del colonialismo sfrontato, ma il senso di umanitá registra ancora degli indici molto bassi.
Un titolo sul Corriere di oggi, anzi, un sottotitolo: “Teologia della liberazione senza ideologia”. É un commento ad un libro del cardinale Müller, con presentazione del papa Francesco. Lo cercheró per leggerlo, e capire se é vero che parla di liberazione senza ideologia, e che cosa intende dire con questo. La dottrina cristiana condanna, per ottime ragioni, la violenza: sia quella del capitalismo neo-liberale che quella del socialismo marxista. In tempi non molto lontani si diceva che la via cristiana era la “Terza via”: ma a quanto pare non l´ha mai imboccata nessuno, nemmeno la banca vaticana. “La ricchezza é una cosa buona quando aiuta gli altri”. In concreto, é possibile accumulare grandi fortune aiutando gli altri? I cosiddetti “paesi del Primo Mondo” erano diventati ricchi aiutando il “Terzo Mondo”? Tentare di ignorare le ideologie che hanno reso possibile questa disuguaglianza mostruosa tra continenti, paesi e classi sociali, non é giá di per sé una ideologia? In effetti per realizzare una terza via “di liberazione” bisogna vivere nello spirito del Discorso della Montagna e delle beatitudini. E quando tenti di applicare nella pratica questo spirito, ti inquadrano subito in una ideologia. O sbaglio? Se c´é qualcuno che possa darmi un buon consiglio, scriva pure un commento.

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