10 maggio 2013

COME RINNOVARE LA CHIESA?

Scrivo dopo aver celebrato l´apertura della novena di Santa Rita, nel villaggio di Santa Rita. Ho visto gente serena. La prima sera prevale la gente che cerca Dio piú che i divertimenti, il mangiare e il bere. Poi, man mano, aumentano le bancherelle e il chiasso intorno alla chiesina dá alla festa della patrona un carattere piú mondano: tutto il mondo é paese! Abbiamo un bel mese di maggio. Autunno, ma anche un miscuglio di stagioni, con le mattinate a 16 gradi e i pomeriggi caldi. Niente piú pioggie. Alcune nubi appaiono solo verso sera, per indicare la direzione del vento. La paineira, che é il nostro baobab brasiliano, fiorisce. Le colline sono ancora verdi, ma l´erba dei prati va in semente e poco alla volta ingiallisce. Alcuni hanno raccolto il granoturco e l´hanno giá piantato di nuovo, affidandosi all´irrigazione o a qualche santo in paradiso. Si nota anche qui qualche sintomo ci cambiamento del clima, ma il ciclo della natura funziona ancora. Terremoti e tornados, che stanno sconquassando le primavere dell´Emilia Romagna, non sembrano avere intenzione di tormentarci. Andiamo bene, insomma: e il paesaggio di Goiás é ancora piú bello in questo inizio di “secca”, perché la luminositá del giorno aumenta notevolmente. Per questo vi metto quí qualche foto aggiornata.
Voi invece, nonostante il tornado, avete la fioritura e la primavera in pieno. Un pó di primavera, qualche segno di rinnovamento, arriva anche da Roma. Lo stile di papa Francesco piace ed entusiasma quasi tutti. Stimola le speranze. I vescovi brasiliani rilanciano il rinnovamento della parrocchia e della pastorale (da quanti anni e quante volte le stanno rilanciando?). I teologi sperano di vedere riforme importanti soprattutto nella collegialitá e il “recuperare la libertá e creativitá della teologia” (Andrés Queiruga). In effetti le riforme piú importanti sono giá state fatte da un pezzo, almeno sulla carta. La visione di Chiesa-Popolo di Dio, la collegialitá, la povertá, la centralitá della Parola di Dio, eccetera. Hanno trovato forti venti contrari, ma nelle comunitá é cresciuta una nuova mentalitá e nuove maniere di vivere la fede.
La settimana prossima é dedicata alla preghiera per l´Unitá dei cristiani. Questa usanza é nata cento anni fa. Come scrive Marcelo Barros nel suo blog, non ci é dato misurare quanti risultati ha dato fin´ora, solo Dio possiede lo strumento di misura. Nelle parrocchie l´ecumenismo é ignorato e c´é, invece, molta competizione. Questa sarebbe una riforma da fare, e che dipende piú da noi che dal papa: almeno cercare di conoscersi meglio. Quí da noi c´é una trentina di chiese: con le ultime arrivate il dialogo é praticamente impossibile, anche perché i loro adepti sono in gran parte ex-cattolici (almeno di nome), che si considerano convertiti e credono di avere abbandonato l´errore. Si fanno celebrazione dette “ecumeniche”, nelle feste di anniversario o di consegna dei diplomi, per fare un piacere a gruppi di universitari o famiglie di diverse appartenenze. In realtá sono cerimonie decorative. Di ecumenico c´é ben poco: ogni pastore o prete fa la sua lettura biblica e il suo discorsino, e il rito e programmato da un cerimoniere contrattato dalla famiglia o dalla classe.
Se ci sono tante resistenze e insensibilitá, come si fa a rinnovare la Chiesa? “Il rinnovamento della Chiesa esige da noi, oggi, di smettere di essere comunitá formate in maggioranza da “adepti” e diventare comunitá di “discepoli” e “seguaci” di Gesú. Abbiamo bisogno di questo per imparare a vivere identificati con il suo progetto, meno schiavi di un passato non sempre fedele al Vangelo e piú liberi da paure e servitú che possono impedirci di ascoltare la chiamata alla conversione” (José Antonio Pagola, Il cammino aperto da Gesú”. Noi in Diocesi abbiamo giá pronto da un pezzo il piano pastorale in sintonia coi programmi di rinnovamento proposti dal Concilio, da Medellin, Puebla, eccetera. Ma prima dei piani pastorali, é importante questa conversione, ed é forse questo il cammino che il nuovo Papa vuole indicare coi sui gesti e segni.
La visita a una favela e al santuario de N. S. Aparecida sono gli eventi principali previsti durante la visita del papa Francesco al Brasile, dal 22 al 29 luglio, in occasione della Giornata Mondiale dela Gioventú a Río de Janeiro. Inoltre visiterá una favela (la famosa Varginha, una delle piú pericolose di Rio), si riunirá con dirigenti impresariali, pranzerá con giovani e si incontrerá con un gruppo di carcerati. Conforterá i malati di aids, celebrerá una messa di moltitudine (sono attesi diversi milioni di giovani) nel "Campus Fidei" di Guaratiba, fará la Via Crucis a Copacabana e pregherá davanti alla vergine di Aparecida, patrona del Brasile. Fará una visita di cortesia alla presidente Dilma nel Palazzo di Guanabara, a Rio. Questo é quanto ha comunicato l´ufficio stampa del Vaticano (fonte Religión digital).

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