16 dicembre 2011

BUON NATALE...DAL CARCERE

Si preannuncia il Natale con il racconto dell´annunciazione dell´angelo Gabriele a Maria: esso é "l´annuncio che il Messia (l´atteso salvatore) é in arrivo e, con lui, Dio entra nella storia umana e tutto cambia (Lucas 1,26-38). Dio non agisce attraverso persone e programmi grandiosi. Le prospettive del Regno di Dio sono assai diverse dalle nostre: ció che per noi é grande per Lui é piccolo. Ció che per noi é senza valore, per Lui é il germoglio dell´umanitá salvata. Quando apro i nostri grandi giornali mi accorgo che ancora non é cosí. Bisogna guardare nel piccolo, nella vita di tutti i giorni, per trovare i segni di questa trasformazione.
Expedito ha perduto i genitori quando aveva 4 anni. É stato allevato da nonni e zii, e fin da piccolo ha cominciato a lavorare in casa d´altri, quá e lá, per guadagnarsi il cibo. Non é andato a scuola. Ha vissuto fuori dalla normalitá della nostra vita borghese. A 30 anni é stato arrestato perché gli hanno trovato in casa una quantitá di droga sufficiente per arrestarlo. Sará processato e si prenderá qualche anno di galera. La sua compagna, Cely, con la quale conviveva da sette anni, é stata qualche giorno in prigione e poi liberata. Per consolidare il loro amore, che é l´unica cosa che li solleva dalla disperazione in questi giorni terribili, hanno deciso di sposarsi. Abbiamo celebrato il matrimonio in carcere.
La prigione di Itaberaí é un presidio di sicurezza: ma per una volta hanno fatto eccezione. Cely si é concessa tutto ció che ha sempre sognato e non ha mai potuto realizzare: é arrivata in prigione con l´abito bianco da sposa. Una delle guardie ha fatto il fotografo.
Io sono l´unico coi vestiti fuori ordinanza. La Chiesa qui si presenta piú modestamente.
Ai lettori di questo blog invio gli auguri di buon Natale con alcune immagini di questo matrimonio.

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