10 giugno 2016
LA MESSE È MOLTA…..
Nelle foto: chiacchiere in attesa del rosario.
“Ma gli operai sono pochi”…. A Varana questa frase di Gesú non è solo una metafora. I contadini stanno raccogliendo i fieni e i campi di grano maturano e ondeggiano al sole sulle colline. La “messe” è molta. Non mancano nemmeno gli operai. È il tempo variabile, invece, a creare difficoltá. Il fieno stenta a seccare. Viene un pó di sole, poi giú pioggia! Stamattina, addirittura, ci siamo svegliati con una giornata grigia, di nebbia da fine autunno. Che sofferenza per gli agricoltori! Perché quí la principale fonte di ricchezza è il latte, che produce il prezioso parmigiano-reggiano. “La gente suda col foraggio - sognando giá il formaggio!” Signore, abbi pietá dei contadini! (Osiamo spesso, nelle preghiere, indicare a Dio cosa deve fare, ma ci comportiamo come bambini capricciosi e mai contenti. Appena arriva il sole cominciamo a sbuffare e lamentarci perché fa troppo caldo).
Nonostante tutto, e malgrado io sia molto dispiaciuto per le difficoltá dei lavoratori agricoli che sono la categoria che piú meriterebbe sostegno perché forniscono i beni essenziali alla vita e ne sono mal ripagati… è arrivato quel tanto di calore e di belle giornate che basta per vivere di piú all´aria aperta e fare belle camminate. L´estate porta piú luce, e la luce é gioia pura! Si sta meglio e le giornate sono piú lunghe. Noi in maggio abbiamo fatto i rosari presso le colonnine sparse per le borgate di campagna. Alla gente sono piaciute, nonostante qualche serata morsa da venti gelidi. Ora continuiamo con la Messa nelle borgate. È ispirata agli inviti del papa: “Chiesa, in uscita”, poiché la celebriamo nei luoghi dove la gente abita e vive la vita quotidiana. È anche un “Avvicinamento al Vangelo”, poiché si cerca di suscitare la condivisione della Parola di Dio. Leggiamo il brano di Vangelo due volte. La prima volta lo legge il celebrante, secondo le regole liturgiche. La seconda, lo rilegge molto lentamente uno dei partecipanti. Poi si fa silenzio, per meditare o condividere ció che la lettura ha detto a ciascuno per la sua vita o nostra vita di oggi. Manifestandosi e ascoltandosi, ci si evangelizza vicenda. Ci educhiamo ad essere davvero comunitá. Cosí siamo un poco anche Chiesa missionaria. Infatti questo modo di celebrare è lo stesso che facevamo giá da decine di anni nelle campagne e periferie del centro del Brasile, con la Santa Messa nelle famiglie.
Per me è curioso osservare come, a partire dall´esortazione di Papa Francesco “Gioia del Vangelo” e dalla recente enciclica “Gioia dell´amore” (sul tema della famiglia), alcune riflessioni e proposte che in passato suonavano quasi come eresie agli orecchi di molti, oggi stiano diventando di uso comune. Mi sono sorpreso, alla Tre Giorni della Pastorale Diocesana, di quanto i Dottori diocesani abbiamo imparato in fretta e bene la lezione del papa. In alcuni passaggi hanno trovato perfino frasi ed espressioni piú chiare e sintetiche delle sue. Ho sentito: “Privilegiare la persona, non la legge”. “Se partiamo dalla legge, condanniamo all´esclusione e paralizziamo tutti quelli che non sono arrivati alla perfezione nel compimento della legge”. “Il papa ci consegna l´impegno di costruire percorsi concreti per il cammino delle famiglie”. “Non sei sbagliato, e non sei giusto: ma puoi camminare…” “Una pastorale per aiutare le famiglie ad essere protagoniste e felici”. “L´evangelizzazione é un lavoro artigianale!” Mi piace….
Noi anziani siamo abbastanza fuori posto in questo mondo moderno sempre piú tecnologico, che non riusciamo a comprendere. (Vale per me: forse c´è anche chi comprende benissimo!) Tempo di gente sofisticata, che rivendica “diritti” che io ho sempre pensato fossero “disgrazie”. E al servizio di comunitá di cattolici che, complessivamente, non sentono nessuna attrazione per la conoscenza della Bibbia. Quando anche ne avessero voglia, sono talmente occupati a guadagnarsi i soldini per vivere, che non hanno tempo! Viviamo un pó tutti sempre di fretta, mentre per approfondire il nostro rapporto con Dio occorre tempo, silenzio e molto studio e condivisione. Sará un lavoro molto lento e occorrerá pazienza per cavarci qualcosa. Eppure io ci credo. Se si vuole camminare, bisogna farlo partendo da ció che siamo. Poi la vita è piena di sorprese. L´arcivescovo è un uomo di Dio, e ha molta fede. Ha nominato di brutto dei vicari foranei anziani con un passato da contestatori. La cosa che fa piú meraviglia è che loro abbiano accettato! A volte, il tempo avvicina anche gli estremi.
E intanto aspettiamo la festa di San Giovanni Battista, una tradizione che hanno conservato anche senza il prete. La fiera, e due serate di stand gastonomici e ballo. Esattamente come fanno in Brasile. Stanno insieme allegramente, credo che si diverta anche il profeta Giovanni, nonostante fosse un uomo austero. Io ci ho aggiunto una celebrazione di rinnovamento delle promesse battesimali, credo che non stonerá.
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