18 dicembre 2014
NOVENA DI NATALE
Un intervento ai denti mi ha costretto in casa tutto il giorno. Colgo l´occasione per mandare gli auguri come si fa sempre: dobbiamo farceli! Metto alcune foto della nostra ultima riunione diocesana dei presbiteri col vescovo, nel verde di Fazenda Nova.
In Goiás la novena di Natale ricompatta le comunitá. Si riuniscono a cantare e pregare nelle case, di sera o di pomeriggio. Seguono il libretto preparato dalla diocesi, La partecipazione è sempre numerosa. Sono soliti unire la solidarietá alla preghiera: per ciascun giorno di novena, ogni partecipante porta con sé qualche genere alimentare che mettono insieme per formare una “cesta basica” da offrire in aiuto a qualche famiglia molto povera. È la forma piú elementare e facile di aiuto fraterno, ma almeno mantiene viva un pó di attenzione ai poveri, che è il segno piú forte dello spirito del Natale.
La liturgia cristiana ha sempre collegato questo periodo ai testi dei profeti dell´Antico o Primo Testamento, specialmente a quelli di Isaia, che annunciano un Messia protettore dei poveri, speranza dei poveri, restituzione della dignitá umana a quanti sono stati calpestati e disprezzati. In questi giorni, ad esempio, abbiamo letto parole del profeta Sofonia che prometteva un Salvatore che “fará germogliare la giustizia sulla terra”. Penso che dovremmo prendere sul serio questi testi, per capire bene la festa della nascita di Gesú. La fede in Gesú deve trasformarci in costruttori di giustizia e pace. Un cristianesimo che non produce impegno concreto per i diritti e la dignitá dell´uomo, che non ci mette in allarme per il male che facciamo alla terra o che non difende i diritti dei piú deboli, diventa un culto religioso come tanti altri. Talvolta è forse un bla bla bla inconsistente che ha solo lo scopo di giustificare i panettoni e il consumismo. Quando penso a queste cose mi vengono in mente personaggi come Nelson Mandela, che ha sofferto decine di anni di carcere nella sua lotta contro l´apartheid e ha cambiato la mentalitá e la storia del Sudafrica e del mondo. Non è detto che possiamo essere tutti dei Nelson Mandela, ma una fede vera in Gesú dovrebbe provocarci a prendere coscienza e cambiare pensieri, azioni e stili di vita.
Le cose possono cambiare. Un mondo diverso è possibile. Cito da un mio amico una notizia che marca come storica la data di oggi: é uscita su tutti i giornali! Oggi, alle ore 15 di Brasilia, ore 12 di Washington, ore 13 di Havana e ore 18 italiane, é finito il periodo di guerra fredda che ha isolato Cuba durante 50 anni ed ha creato tanti problemi. In questo giorno il presidente degli USA e quello di Cuba hanno firmato un accordo per ristabilire le relazioni diplomatiche e mettere fine al blocco di Cuba. Per quanto riguarda il blocco economico solo il Congresso americano puó toglierlo, e il Congresso é dominato dai conservatori, quindi non sappiamo se lo fará, ma in ogni caso io faccio festa perché gli Stati Uniti hanno liberato i tre cubani prigionieri da tanti anni come spie, mentre invece stavano solo difendendo Cuba dal terrorismo dei gruppi radicali che usano Miami come base. Anche Cuba ha liberato due prigionieri americani. É un grande passo verso l´integrazione dei nostri paesi. Un segno che il Natale della pace é possibile e tocca a noi raggiungerlo. (Marcelo Barros).
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