20 agosto 2012

VATICANO II: 50 ANNI DOPO....

Le foto: 1) Confraternizzazione del clero diocesano; 2) Un dettaglio della festa religiosa; 3) La strada della mia camminata salutista. 4)immagine di stagione.
L´evoluzione umana attraversa una fase di stallo? In certi posti le folle tentano di linciare una bimba di 10 anni accusata di bruciare pagine del Corano. In certi stadi si umiliano i giocatori di colore. Alcuni lider religiosi perseguitano, dove é possibile, i loro eretici. Governi mettono in carcere gli oppositori e poliziotti sparano sui dimostranti. Come definire quei tre o quattro mascherati che, ad Itaberaí, hanno assaltato una casa isolata di campagna ed hanno violentato e terrorizzato una signora di 75 anni? Dire che sono bestie é un´offesa per le bestie. Homo homini lupus. Pietá, Signore: si aprano i cieli e le nubi piovano il Giusto!
Siamo in mezzo al chiasso della campagna elettorale. Il frastuono dei candidati é direttamente proporzionale al denaro di cui dispongono. Ma per il momento la polemica tra i tre schieramenti dei candidati a sindaco non é rovente. Noi (parrocchia) in parallelo abbiamo lanciato una raccolta di firme per rivendicare un migliore servizio di sanitá pubblica. Auguriamoci che eleggano uno in gamba. Impiegherá metá mandato a riparare i danni del sindaco precedente.
La festa di Nossa Senhora da Abadia e São Benedito (San Benito) (15 agosto) ha avuto un´affluenza mai vista. Sommando la sagra con la novena, sono stati 10 giorni assai intensi. Folla attentissima alle messe, all´aperto ma sotto i teloni. Nel silenzio della praça da matriz, lontano dal chiasso della fiera che occupava il resto del paese. Si sono succeduti a celebrare parecchi preti delle parrocchie vicine. Abbiamo seguito un percorso spirituale sul tema: “Sulla strada di Gesú con Maria e San Benito”. Merito di decine, forse centinaia, di laici che non chiamiamo nemmeno piú “laici”: sono cristiani che assumono il loro sacerdozio battesimale. Nonostante i venti contrari, la parrocchia é sempre piú popolo di Dio in cammino, comunitá viva, come voleva il Vaticano II.
É questo che si voleva quando furono scritte la Lumen Gentium e la Gaudium et spes. Nella Coordinazione Diocesana, dal prossimo venerdí a domenica, celebriamo il cinquantesimo dell´apertura di quel Concilio rispolverando i documenti principali, le Costituzioni. In questi 50 anni qualcuno ha pensato che avesse provocato solo confusione. Invece ha ridato vita alle comunitá parrocchiali e diocesane. Ora si parla, si discute, si crea, si fa. La Chiesa non é piú solo un clero e una gerarchia ristretta che decide e un popolo che “riceve” passivamente. Se il clero smette di considerarsi separato dal popolo (sacerdos) e diventa pastore, il gregge diventa protagonista.
Il Vaticano II fu un Concilio Pastorale. Fu un cambio di passo rispetto al Vaticano I che fu un Concilio in parte dogmatico, in parte giuridico, ma che viene ricordato specialmente per il dogma dell´infallibilitá del Papa. Nel Vaticano II avvenne un ritorno allo stile di Gesú Cristo. “Io sono il Buon Pastore”.
Il rinnovamento della Chiesa, o “aggiornamento”, voluto da Papa Giovanni XXIII, non era “progressismo”, come venne spesso, e scioccamente, interpretato. La stampa cosí chiamava i preti e vescovi piú impegnati ad applicare il Concilio: progressisti. Era un equivoco, a volte dettato dall´eccesso di ottimismo, un pó superficiale, di quell´epoca. In realtá, il senso del rinnovamento era un ritorno alle radici sane della Chiesa, necessario per evangelizzare in un´epoca nuova, un mondo completamente diverso da quello del passato. Ed oggi é ancora piú necessario: non si puó tornare indietro.

8 agosto 2012

AGOSTO 2012

Noi, adesso, siamo nel mese piú secco dell´anno. Soffia un venticello quasi permanente. La polvere che svolazza e i colori della campagna danno al paesaggio un aspetto desolato. Un detto popolare antico, che oggi i giovani non conoscono, suonava cosí: “Agosto mês de desgosto” – agosto, mese delle disgrazie. I nostri antenati di questi paraggi ritenevano che i folletti fossero una specie di diavoli, che in agosto avevano il permesso di andare per i campi a fare dispetti alle creature di questo mondo. Perció la gente nemmeno si sposava, in agosto: portava male. Il mito dei diavoletti forse era anche una interpretazione dei mulinelli di polvere sollevati dal vento e degli incendi nelle brughiere, molto frequenti in questo periodo. Piú concreta, e comune ancora oggi, la disgrazia della morte del bestiame nei pascoli. L´erba é secca, e se l´allevatore di bestiame non provvede ad alimentare le mandrie con supplementi di proteine, si esaurisce a forza di camminare in cerca di qualche arbusto ancora verde. Il bue, stordito dalla debolezza, inciampa, cade e non riesce piú ad alzarsi. Nel cielo stormi di avvoltoi vegliano la sua agonia volando in circolo attorno a lui, in attesa della cena.
E non é che agosto, per essere cosí secco, sia sterile: il cerrado é una terra benedetta, che fa miracoli. É il periodo migliore per nutrirsi di deliziosi mandarini ed eccellenti cajú selvatici (anacardi.
Ai nostri giorni viviamo sempre piú lontani dal contatto con la campagna e la natura. Di queste cose che ancora accadono (sempre piú rare, perché ormai l´allevamento del bestiame usa metodi scientifici e tecnologici) non se ne accorge piú quasi nessuno. Sono nostalgie di noi anziani e dei pochissimi che ancora praticano agricoltura tradizionale, di sussistenza. Per noi, nonostante l´aspetto desolato, anche agosto ha il suo fascino. I ragazzi non sanno nemmeno cosa significa. Tutti i mesi sono uguali, per loro. La bimba (sei anni) di un amico mio, arrivata in una fazenda con suo padre per partecipare alla messa in casa dei loro parenti, ha commentato: “Questo posto quí é orribile!”
Quest´anno ci sono le elezioni amministrative (il 7 ottobre prossimo), e dal primo agosto é scattato il periodo di propaganda elettorale. Vedremo se noi cattolici siamo capaci di vivere il Vangelo nelle elezioni. Se i candidati non comprano i voti e gli elettori non li vendono. Se si fanno promesse solo per ingannare. Se non si comincia a organizzare la prossima amministrazione in vista di sistemare amici e familiari. Se chi solleva obiezioni evangeliche non viene bollato con il marchio di ingenuo o di radicale ed estremista. A proposito: la Silvia, direttrice dell´asilo san Francisco, é candidata a consigliere del PT. A prefetto (sindaco) ci sono 3 candidati: la Rita (il vecchio PMDB), Ratinho (PT), e Roberto (PTB).
La Chiesa, nonostante le superstizioni, ha scelto come mese delle vocazioni. Lunedí 6 abbiamo fatto la confraternizzazione dei preti, in memoria del curato d´Ars che é stato nominato nostro patrono. Una messa presieduta dal nostro vescovo. Seduti attorno ad un tavolo. tutti insieme. Poi un pranzo un pó speciale con un bicchiere di birra, abbastanza allegria, e tutti a casa.
In agosto, anche quí come in moltissime parrocchie in tutto il mondo, esplode la festa di agosto. Novena dal 6 al 14 – sagra il 15. La piazza centrale, per quanto lunga e larga, é giá tutta invasa dalle bancarelle. E gremita di gente ogni sera. Il modo di fare festa é diverso da un paese all´altro, ma gli ingredienti fondamentali sono gli stessi: mangiare, bere, bagno di folla, saziarsi di colori, stordirsi di rumori, sentirsi parte, comprare, regalare, vivere il piacere della gratuitá che non misura né il tempo né i costi. In un contesto religioso che per alcuni é centrale, per altri é un panno di fondo. Devozione popolare, dedicata alla Madonna e a San Benito. Tradizione con poco Vangelo e alienante, dicevamo noi parecchi anni fa: quando eravamo quasi millenaristi. Oggi ci accontentiamo. C´é ben di peggio per fare gli schizzinosi. E poi, oggi, accettano di buon cuore di mettere al centro, davanti alla Madonna, l´Eucaristia e almeno l´ascolto del Vangelo.
La prima sera ha celebrato don Maurizio Setti. Con un´omelia molto incisiva. Alla mia dentista piace. La mattina dopo mi ha fatto il commento mentre mi curava i denti: “Don Maurizio ha sofferto, ha perduto i genitori, ma non ha perduto la serenitá. Lui é quello che nell´omelia racconta gli aneddoti. É un metodo eccellente, i bambini stanno attentissimi, e anche i grandi!” Io e Padre Luis siamo rimasti in borghese in mezzo alla gente. Perché, é forse peccato andare a messa invece di concelebrare? É cosí bello sentire giovani, ragazze e bimbe pregare e cantare intorno a sé, con fede ed entusiasmo.
In merito ai numeri del censimento di cui vi ho parlato nell´ultimo post, scrive Dom Demetrio Valentini vescovo di Jales: “Il servizio ecclesiale non puó essere trasformato in disputa di concorrenza, ma in convergenza di sforzi. La Chiesa é al servizio della fede, non la fede al servizio della Chiesa. É in quest´ottica che bisogna analizzare il panorama ecclesiale del Brasile. Come Gesú disse agli apostoli, la predicazione nel suo nome non deve trasformarsi in combattimento tra fazioni ecclesiali” (su Adital).
E aggiunge che un secolo fa in Brasile la popolazione (meno di un quarto di quella di oggi) era tutta cattolica, ma l´organizzazione ecclesiale era insignificante. C´era appena una decina di diocesi in un territorio grande trenta volte l´Italia. Oggi le diocesi sono 270, con le rispettive parrocchie e clero locale, catechisti e laici e laiche impegnati nelle pastorali. Le notizie che annunciano “perdite” o “cali” del cattolicesimo brasiliano senza analizzare questi aspetti, diffondono un equivoco. Certo che c´é una perdita percentuale, ma fino alla fondazione della Repubblica il cattolicesimo era la religione del governo. Il battesimo sostituiva l´anagrafe. É aumentata molto la percentuale di quelli che oggi sono cattolici per scelta personale, che conoscono il Vangelo e hanno un rapporto costante con la loro comunitá. E speriamo che continui ad aumentare, anche se il numero di cattolici complessivo dovrá diminuire ancora. É questo che ci interessa.
É ancora piú interessante che il Vangelo diventi vita. Quando si tratta di interessi economici la gente, ma anche noi clero, spesso dimentichiamo Gesú Cristo, la Vita Eterna, il Buon Samaritano, e tutte le altre belle cose che diciamo e scriviamo nei documenti. Ragioniamo secondo i criteri degli affari e del potere. É questo che bisogna cambiare. Le riflessioni sulla condivisione, la misericordia, l´Eucaristia che é spezzarci come pane gli uni per gli altri, sembrano quasi discorsi che valgono solo durante gli atti religiosi. Ad esempio, noi cantiamo sempre: “Ricevere la comunione - con questo popolo sofferente – é fare alleanza – con la causa degli oppressi”. Ma non sembra.